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Gentiloni: «Urge stabilizzare la Libia»

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Gentiloni: «Urge stabilizzare la Libia»

Non ha dubbi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, all’indomani dell’ennesima tragedia nei nostri mari: il problema dell'immigrazione «va risolto alla radice», stabilizzando la Libia. Ai microfoni di Mix24 su Radio24, Gentiloni ha anche stigmatizzato l’impegno dell’Unione europea: «È un po’ poco che una superpotenza economica come l’Ue spenda 3 milioni al mese per questa emergenza».

«Stabilizzare la Libia: è una porta aperta»
Le previsioni parlano di 250mila sbarchi nei prossimi mesi. «Ne abbiamo avuti 170mila lo scorso anno», ha ricordato Gentiloni. «Numeri non ne darei, ma l’aumento sarebbe assolutamente ancora più difficile da gestire. Non dobbiamo però seminare il panico: abbiamo gestito la situazione l’anno scorso, dobbiamo risolvere il problema alla radice. E il problema alla radice è la stabilizzazione della Libia. Tra questi migranti che vengono dalla Libia quasi nessuno è libico, la Libia è una porta aperta verso l’Europa». Per questo serve un’operazione sotto l’egida Onu «che consenta di sorvegliare, anche con una possibile presenza militare, ma non una missione nel deserto».

Triton non è una soluzione adeguata
L’operazione Triton, ha proseguito il ministro, «non è una soluzione adeguata e francamente che una superpotenza economica come l’Europa spenda tre milioni al mese su questa emergenza è un po’ poco». Insomma: il problema non sono i mari, il problema sono la Libia e «le organizzazioni internazionali che organizzano questo traffico».

Barconi e terrorismo, finora nessun allarme dall’intelligence
Quanto ai possibili rischi terrorismo legati all’arrivo dei barconi, «nessuno lo può escludere in teoria - ha detto Gentiloni - però al momento non abbiamo informazioni dall’intelligence». E in questo momento «c’è bisogno di tutto tranne che di crociate: la lotta contro il terrorismo va condotta insieme ai paesi e ai popoli islamici».

Marò: «Non ci sono progressi. E Terzi sbagliò»
Inevitabile la domanda sui marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. «Ci stiamo lavorando, purtroppo non abbiamo, anche con canali politici diretti con la nuova leadership indiana, raggiunto per il momento progressi», ha riferito il capo della diplomazia italiana. «L’Europa ha assunto delle posizioni, come gli Stati Uniti e Ban Ki-moon, con cui ho parlato dieci giorni fa». Rispondendo a una domanda sull’ex ministro degli Esteri nel Governo Monti, Giulio Terzi, Gentiloni ha affermato che il titolare della Farnesina dal novembre 2011 al marzo 2013 «ha avuto un ruolo nel modo» in cui questo caso si è generato. «Ricordiamoci sempre - ha sottolineato - che oggi molti fanno polemiche, ma questa vicenda è nata in un certo periodo, in un certo modo e con determinate responsabilità. Di fronte a queste questioni, le responsabilità non sono tutte uguali. Terzi ha responsabilità certamente maggiori di Emma Bonino o di Federica Mogherini».

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