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Torture alla Diaz, sospeso l’agente del post su Facebook e rimosso …

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dopo l’elogio dell’irruzione a genova

Torture alla Diaz, sospeso l’agente del post su Facebook e rimosso vicequestore di Cagliari

Sospensione dal servizio. È la sanzione annunciata dal capo della Polizia Alessandro Pansa nei confronti dell’agente Fabio Tortosa per le frasi scritte su Facebook dal poliziotto («Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte») a proposito dell’irruzione nella scuola Diaz durante il G8a Genova nel 2001. Irruzione per la quale l’Italia è stata recentemente condannata per tortura dalla Corte Europea di Strasburgo. Anche il responsabile della Squadra mobile di Cagliari, il vicequestore aggiunto Antonio Adornato, è stato oggi sollevato dal suo incarico per aver messo un `like´ su Facebook al post di Tortosa, che non ci sta e si definisce «vittima sacrificale».

Pansa: Tortosa sospeso, oggi la polizia è un'altra cosa
«Questa mattina Tortosa verrà sospeso dal servizio». Così il capo della Polizia Alessandro Pansa ha risposto oggi ai cronisti in merito alle frasi scritte su Facebook dal poliziotto a proposito dell’irruzione alla scuola Diaz. E ha aggiunto: «Oggi i reparti mobili, la polizia, sono un'altra cosa, abbiamo altri modelli comportamentali e altre tecniche operative, siamo tutori e difensori della legalità e della democrazia. La polizia è paladina della legalità». Ecco perché «se c'è qualcuno che sbaglia, sbaglia lui e verrà sanzionato».

Alfano: scelta giusta
Una decisione, quella della sospensione dal servizio, condivisa dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, che su twitter scrive: «Bene decisione #Polizia. Abbiamo fatto il giusto e lo abbiamo fatto presto». Nei giorni scorsi Alfano aveva promesso «chiarezza su fatti di simile gravità». E aveva assicurato: «Non escluderemo nessuna ipotesi di provvedimento disciplinare, anche quello di massima severità».

Tortosa: io vittima sacrificale, sospensione eccessiva
Non ci sta l’agente Tortosa. «Ancora non mi è stato comunicato niente - ha dichiarato - ma è un provvedimento sproporzionato, visto che non si capisce quale potrebbe essere l'articolo del regolamento disciplinare che avrei violato. Comunque ormai il danno è fatto, mi tutelerò nelle sedi legali». E ha aggiunto: «Sono una vittima sacrificale quello che ho scritto su Facebook è sulle carte processuali da 14 anni: alla Diaz c'è stata tortura, ma non da noi del VII nucleo. Da parte di chi c'è stata? Vorrei saperlo anch'io. Con il senno di poi, non riscriverei quel post visto che stupidamente non avevo tenuto conto del fatto che per l'opinione pubblica avrebbe potuto avere un peso eccessivo».

Salvini: Pansa ha sbagliato mestiere
A schierarsi senza riserve con il poliziotto sospeso è Matteo Salvini. «Processare un 'mi piace' su Facebook è da quarto mondo. Mi ha stupito anche un capo della Polizia che parla dei suoi uomini come se fino a qualche anno fa fossero dei macellai. Probabilmente ha sbagliato mestiere» ha detto il segretario della Lega.

Il post incriminato
La pagina Facebook di Fabio Tortosa è stata oscurata nel pomeriggio del 14 aprile e non è più raggiungibile. La data del post incriminato è quella del 9 aprile, dunque subito dopo la condanna all'Italia della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo per i fatti della Diaz. Secondo la Corte le forze dell'ordine italiane torturarono i manifestanti, sorpresi nel sonno e massacrati. Dopo le polemiche Tortosa si era difeso a La Zanzara su Radio 24. «Non mi pento di nulla - aveva detto - non ho commesso reati». E ancora: «Entrerei mille e mille volte alla Diaz perché l'operazione è stata ineccepibile. Torture? Non lo so, io non le ho viste altrimenti sarei intervenuto». E all'accusa di avere simpatie fasciste aveva replicato: «Non sono di destra, ho votato Pd». Poi ancora in un comunicato: «Non sono un torturatore». Su facebook Tortosa si era anche espresso in maniera pesantissima nei confronti di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso durante il G8 («Quelli come me pensano che sia morto perchè è una merda che stava provando ad ammazzare tre giovani ragazzi, e mi auguro che sotto terra faccia schifo anche ai vermi»). Frasi per le quali si era poi scusato in un’intervista a Repubblica.

L’azione disciplinare
Ma la difesa non ha convinto i vertici della polizia. Il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva immediatamente avviato gli accertamenti e non aveva escluso, «conseguenti procedure disciplinari» laddove «l'autorità giudiziaria non dovesse ravvisare profili di rilevanza penale», assicurando che l’eventuale azione disciplinare sarebbe scattata «sia nei confronti dell'autore del post che nei confronti di tutti coloro che, se appartenenti alla Polizia di Stato, hanno effettuato commenti censurabili».

Vicequestore Adornato sollevato da incarico
Anche a questo impegno è stato dato seguito. Tecnicamente si tratta di un «trasferimento di ufficio», ma anche il responsabile della Squadra mobile di Cagliari, il vicequestore aggiunto Antonio Adornato, è stato oggi sollevato dal suo incarico. A firmare il provvedimento è stato sempre il capo della Polizia Pansa. Il provvedimento è stato preso dopo che lo stesso Adornato aveva messo un `like´ su Facebook al post di Tortosa sui fatti legati all'irruzione nella scuola Diaz.

Vedova Raciti: la polizia non è questo
«Mi dispiace quando passano messaggi non belli perché la Polizia non è questo, la Polizia è sempre al servizio della gente. E i familiari ne sanno qualcosa, perché abbiamo i nostri cari che non sono a completa disposizione». Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti, commenta così le frasi del poliziotto Fabio Tortosa che su Facebook ha scritto che farebbe irruzione “mille volte” nella scuola Diaz, come accaduto in occasione del G8 di Genova. «Mi dispiace sentire questo - aggiunge Marisa Grasso a margine di un incontro all'Università La Sapienza di Roma - ma se c'è questo collega ci sono anche tanti colleghi di mio marito che sono caduti per difendere la vita. Rispetto il silenzio di chi non può parlare e ci ha dato un grande insegnamento».


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