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Diaz, stipendio dimezzato a 700 euro per Tortosa: «non so come…

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il poliziotto sospeso per il post su facebook

Diaz, stipendio dimezzato a 700 euro per Tortosa: «non so come andare avanti»

«Fino alla fine del procedimento disciplinare prenderò metà dello stipendio e non so come andare avanti. Mia moglie lavora ma guadagna molto meno di me e non è sufficiente a portare avanti le spese che abbiamo». Lo ha detto a La Zanzara su Radio 24 l'assistente di polizia Fabio Tortosa, sospeso dal servizio dal capo della polizia Alessandro Pansa dopo le frasi scritte su Facebook sulle vicende del G8 di Genova. «Io guadagno intorno ai 1400 euro netti al mese - dice Tortosa - dunque ne prenderò 700. E nel frattempo mi è proibito cercare un lavoro. Abbiamo due bambini piccoli e con le mie sole forze non riusciamo ad andare avanti e spero che il resto della mia famiglia mi aiuti». Tortosa si definisce «una vittima sacrificale», e ritiene che Pansa abbia agito «per clamore mediatico, tutto quello che sta succedendo è per clamore mediatico e non per la sostanza».

Non contesterò la sospensione perché non ho i soldi per fare ricorso al Tar
Alla domanda se sia intenzionato a contestare la sospensione, risponde «No, non la contesterò perché bisogna fare ricorso al Tar e non ho questi soldi da spendere e non li avrò». Come si sente? «Una merda - risponde Tortosa - Ma ho una dignità da uomo e poliziotto, non voglio la carità di nessuno».

Sono una vittima sacrificale
Poi Tortosa torna sulla sospensione: «Sono una vittima sacrificale, ci sono stati indagati per il G8 di Genova che non sono stati sospesi dal servizio e io invece per aver espresso un'opinione che per colpa mia prestava il fianco a interpretazioni distorte, vengo sospeso dal servizio». Tortosa dice di voler «tornare presto in servizio, voglio tornare a essere un servitore dello Stato, se mi cacciano vado via dall'Italia. Non vivrei mai in un Paese dove c'è il reato di opinione, soprattutto se questa opinione è stata distorta».

Grottesca la rimozione di Adornato
La rimozione di Adornato? «La sua rimozione è un atto grottesco. Grottesco, perché è il più grande conoscitore dei reparti mobili, uno che ha speso la sua vita in questi reparti, un modello», ha detto Tortosa facendo riferimento ad Antonio Adornato, ex comandate del reparto Mobile di Cagliari rimosso dall'incarico e trasferito a Roma per aver espresso un `like´ sul contestato post di Tortosa. «Per un like su Facebook - dice Tortosa - si mette in discussione la carriera di un poliziotto così. Ho una grande angoscia perché sono stato la causa di questa cosa». E che pensa di Alfano?: «Vada al Reparto Mobile di Roma a parlare con gli agenti, parli con i miei colleghi, si metta seduto a mensa, ci scambi quattro chiacchiere. Ne hanno bisogno».

Sap: nel nostro ordinamento il crimine di ingenuità non esiste
«Nel nostro ordinamento il crimine di ingenuità non esiste, affermiamo l'assoluta gravità della faccenda legata ai provvedimenti di sospensione e trasferimento rispettivamente dei colleghi Fabio Tortosa di Roma e del dottor Antonio Adornato, comandate del XIII Reparto Mobile di Cagliari». È la dura presa di posizione del sindacato di Polizia Sap, per voce di Luca Agati della segreteria provinciale del Sap. «L'ingenuità nella quale è caduto il collega scrivendo il post è assolutamente meritevole di un richiamo, ma riteniamo che nel nostro ordinamento il crimine di ingenuità non esiste - Tortosa ha chiesto scusa ed è assodato che i concetti da lui espressi dovevano essere divulgati con altri tipi di parole; il fatto ben più grave è notare che il partito dell'anti polizia non perde occasione per starci addosso, è un partito che ci vuole male, che ci vuole uccidere».

Il sindacato prende le distanza dai tre che hanno commentato il messaggio «ma - precisa - se uno sparuto numero di poliziotti ha un comportamento deplorevole, non può pagarne le conseguenze una comunità di quattrocentomila persone distribuite su tutto il territorio nazionale». Per Agati, quindi, «il trasferimento del dottor Adornato è assolutamente illegittimo in quanto non è previsto da nessun ordinamento un provvedimento punitivo comminato prima di un processo disciplinare. Ci sembra incredibile - denuncia il sindacalista - che un dirigente senza macchia sia posto alla pubblica gogna per un semplice 'like' che ha il senso di un ingenuo saluto a prescindere dal contenuto espresso da colui che l'ha pubblicato. Stiamo assistendo a una strumentalizzazione che riteniamo essere grave, vergognosa e soprattutto fatta in malafede».

Salvini: sto con i poliziotti
«Se uno sbaglia paga, però processare è una cosa da regime, da quarto mondo. Il capo della polizia vada a fare altro nella vita», ha detto Matteo Salvini, in collegamento con radio Padania. «I poliziotti lavorano in condizioni di insicurezza - ha detto Salvini - e se non hanno le spalle coperte da chi li dovrebbe difendere, come il capo della polizia o il ministro dell'Interno, dove vanno?Io sto con le forze dell'ordine».

Il leghista Buonanno: sono pronto ad aiutare Tortosa
«È incredibile. I poliziotti vengono colpiti, non possono neanche scrivere su Facebook mentre i delinquenti li mandano fuori. Ho deciso di pagare la metà dello stipendio di Tortosa che gli viene tolta. Non è giusto che non prenda i soldi. Se lui è d'accordo, io sono pronto insieme a chi vorrà contribuire», ha dichiarato Gianluca Buonanno, europarlamentare della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24. «Farò in modo che arrivi a 1.400 euro al mese - ha detto Buonanno- cioé il suo stipendio. Mi dispiace che Pansa abbia preso una decisione del genere , ma sarà stato condizionato da Alfano».

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