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Con gli sgravi fiscali i contratti a tempo indeterminato crescono del…

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dati Inps 1° trimestre

Con gli sgravi fiscali i contratti a tempo indeterminato crescono del 24%. Renzi: «La macchina è ripartita»

Nei primi tre mesi del 2015 sono stati attivati oltre 1,33 mln di contratti di lavoro mentre i rapporti cessati sono stati 1,012 mln con un saldo positivo di 319.873 unità (+138% sul 2014). E grazie agli sgravi previsti dalla legge di stabilità le assunzioni a tempo indeterminato sono state 470.785: +24,1% sulle attivazioni 2014.I dati arrivano dall’Inps, che fa notare come tra gennaio e marzo 2014 il saldo era stato attivo per 134.217 unità.

Renzi: «Strada ancora lunga ma macchina è ripartita»
«I dati ufficiali Inps sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la
macchina finalmente è ripartita», ha commentato su Facebook il premier Matteo Renzi.
«Dopo cinque anni di crollo costante tornano a crescere gli occupati. Il fatto che molti di questi contratti siano agevolati dalle misure del Jobs Act (stabilità, sgravi, tutele crescenti, taglio irap) è sicuramente un fatto positivo. Naturalmente c’è ancora molto lavoro da fare. Ma grazie all’impegno di tutti e di ciascuno l’Italia ce la farà».

Inps: in 3 mesi +319.000 rapporti di lavoro
La variazione netta per il lavoro a tempo indeterminato nei primi tre mesi 2015 è stata - sottolinea l’Inps - di 201.151 unità perché le attivazioni complessive sono state 619.826 (oltre a 470.785 contratti a tempo indeterminato vanno conteggiate le 122.645 trasformazioni di contratti a termine e le 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) a fronte di 416.675 cessazioni. La rilevazione ha riguardato tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel periodo, anche quelli in capo a uno stesso lavoratore, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso il lavoro somministrato e il lavoro intermittente. Sono esclusi i lavoratori domestici, quelli pubblici e i lavoratori agricoli.

+24,1% di contratti a tempo indeterminato grazie agli sgravi
Le attivazioni nei primi tre mesi del 2015 sono state 1,33 milioni grazie a 470.785 assunzioni a tempo indeterminato (+24,1% sul 2014) e 811.097 assunzioni a termine (-3,8% sul 2014) mentre le assunzioni in apprendistato sono state 50.380 (-15,4%). Nel complesso le attivazioni sono cresciute del 3,9% rispetto ai primi tre mesi del 2014 con un boom dei contratti a tempo indeterminato trainato dagli sgravi contributivi previsti
dalla legge di stabilità (con un tetto di 8.060 euro l’anno per tre anni). Nel periodo sono invece diminuite le cessazioni (da 1.148.073 nei primi tre mesi del 2014 a 1.012.389 del primo trimestre 2015 con un -11,8%) portando il saldo tra assunzioni e cessazioni a 319.873 contratti in più.

Inclusi nei dati i lavoratori autonomi e irregolari
Come aveva spiegato nei giorni scorsi il presidente Inps, Tito Boeri, la differenza nei
dati con quelli diffusi dall’Istat si spiega con il fatto che l’Istat fa ricerche a campione e quindi dà cifre differenti dal dato amministrativo e che l’Istituto include nell’occupazione anche quella autonoma e irregolare. In pratica se un collaboratore viene assunto a tempo indeterminato nei dati Inps risulta un contratto di lavoro in più mentre per l’Istat l’occupazione complessiva non aumenta.

Crescono le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine e apprendistato
Nei primi tre mesi dell’anno sono aumentate le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine (122.645 con un +4,2%) e quelle di contratti di apprendistato (26.396 con un +8,8%). Per i nuovi rapporti a tempo indeterminato (470.785 nuovi contratti, 122.645 trasformazioni e 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) il saldo positivo rispetto alle cessazioni è di 203.151 unità. La retribuzione media teorica per i rapporti di lavoro nel complesso attivati tra gennaio e marzo è stata di 1.859 euro
lordi mensili con un calo dell’1,1% sullo stesso periodo del 2014.

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