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Riforma scuola, è scontro sindacati-governo: verso blocco…

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giovedÌ il ddl in aula

Riforma scuola, è scontro sindacati-governo: verso blocco degli scrutini. De Vincenti: irresponsabili

I vertice sulla riforma della scuola che oggi ha visto di fronte governo e sindacati sembra lasciare pochi margini per un'intesa che eviti il muro contro muro. Nonostante un tweet ottimista di Renzi nel pomeriggio («dialogo su #labuonascuola è utile»), e la disponibilità al confronto evidenziata ai sindacati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti («terremo conto delle vostre critiche, ci saranno audizioni per approfondire le questioni»), il fronte dei docenti ha confermato la propria netta opposizione alla riforma, e non esclude nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini. Intanto gli studenti hanno boicottato i test Invalsi.

De Vincenti: blocco scrutini scelta sconcertante e irresponsabile
Contro la prospettiva di un blocco degli scrutini, De Vincenti in serata ha parlato di «scelta sconcertante» e « irresponsabile», che « finirebbe unicamente per colpire studenti e famiglie». «Durante la riunione, nonostante esplicite divergenze -ha sottolineato - si è registrato un positivo clima di confronto nel merito delle questioni specifiche. Domani, il confronto proseguirà nell'incontro con le organizzazioni studentesche e quelle dei genitori». De Vincenti ha quindi confermato ulteriori consultazioni nel corso dell’esame al Senato: «L'obiettivo, si spera condiviso da tutti, di arrivare a quel rinnovamento della scuola di cui il Paese ha bisogno e al quale il governo non intende rinunciare».

In vista nuove iniziative di protesta dei sindacati
L’ipotesi di una ulteriore radicalizzazione dello scontro con il governo, dopo lo sciopero generale di qualche giorno fa, è fra le iniziative allo studio dei sindacati della scuola - Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals e anche Cobas - compatti nel giudicare negativamente i risultati dell’incontro di oggi a palazzo Chigi, cominciato con l’illustrazione degli emendamenti approvati in commissione. «Oggi era importante darvi direttamente una visione complessiva del provvedimento in discussione al Parlamento in un’ottica di dialogo e condivisione», ha esordito la ministra Giannini.

Cgil: ddl modello non condiviso, possibile blocco scrutini
Susanna Camusso, leader Cgil, ha confermato che il blocco degli scrutini rientra tra le iniziative di lotta che il sindacato intende promuovere se il ddl scuola non cambierà. «Il mondo della scuola - ha spiegato Camusso - continua a essere mobilitato e sono molte le iniziative in cantiere. Il disegno di legge, cosi' com'è, è un modello non condiviso nella scuola, continueremo le iniziative per cambiarlo».

Uil: speravamo di più, possibile nuovo sciopero
«Non ci sono state risposte soddisfacenti dal governo, valuteremo se indire un nuovo sciopero», ha spiegato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, all'uscita da palazzo Chigi dopo l'incontro. «Speravamo di più da questo confronto, di cui diamo una valutazione negativa, non c'è stata nessuna apertura dal governo. Questa non è una riforma, è come se avessimo ancora una pistola puntata alla tempia».

Cisl: da governo atteggiamento di ascolto, possibili modifiche in parlamento
Meno drastico il commento del segretario generale della Cisl Anna Maria Furlan: «Dal governo c'è stato un atteggiamento di ascolto, l'iter parlamentare permette modifiche». Al governo, ha aggiunto Furlan, «abbiamo avanzato una proposta, quella di destinare la `premialità´ alle scuole urbane disagiate», mentre «il concetto di collegialità della scuola non ha nulla a che vedere con la figura del preside manager».

I sindacati: emendamenti «insufficienti»
I sindacati hanno rinnovato l’«insoddisfazione» per le modifiche varate anche nel corso della riunione. «Gli emendamenti approvati non modificano la sostanza», ha commentato Camusso nella sala verde di palazzo Chigi. «Cambiamento sì ma non come vorrebbe il governo». La Cgil considera «punti dirimenti» dell’intervento legislativo sulla scuola «l’assunzione dei precari, la centralità del contratto, la questione delle funzioni della dirigenza e le premialità». Di emendamenti «insufficienti» ha parlato anche Furlan , secondo cui bisogna ripartire dalla piattaforma rivendicativa dello sciopero. «Ho apprezzato gli sforzi del Governo per apportare modifiche, ma sono insufficienti», le fa eco Barbagallo. «Precariato, valutazione e contratto: sono questi i tre punti su cui chiediamo interventi. Cosa succede dopo questo incontro? Quando e come ci farete sapere se vi abbiamo convinto con le nostre idee di “buona scuola”?».

Gilda: occorre vero ascolto
Deluso anche il segretario generale della Gilda, Rino Di Meglio, che al termine del tavolo a palazzo Chigi ha asupicato «che le nostre parole non restino al vento. E' bene che ci si fermi a discutere ma - ha ribadito - occorre un vero ascolto». Per il resto, «gli emendamenti approvati non modificano i nodi critici della riforma il cui impianto per noi resta difficile da emendare».

Marcucci: dialogo possibile, ma nessuno minacci blocco scrutini
Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama ha aspicato una discussione a 360° con i sidacati, ma ha anache chiesto che «si tolga dal tavolo la minaccia del blocco degli scrutini», perchè «non possono essere le famiglie e gli studenti a pagare il dissenso delle organizzazioni sindacali». Cgil, Cisl ed Uil - ha ricordato Marcucci, hanno incontrato i vertici del Pd, incontro seguito dal la consultazione di oggi a Palazzo Chigi: «C'è anche l'ulteriore disponibilità a valutare altre modifiche in Senato ma è inaccettabile boicottare le prove Invalsi e minacciare il blocco degli scrutini».

Incontro atteso dopo l’affondo di Boschi sul ruolo dei sindacati
L’incontro di oggi era invocato e atteso, a maggior ragione dopo lo scontro innescato dalle parole della ministra Maria Elena Boschi che domenica aveva ricordato come «la scuola non appartiene ai sindacati». Al vertice, cominciato con quasi un’ora di ritardo, hanno partecipato Susanna Camusso (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil), insieme ai segretari del settore scuola, nonché le altre sigle del settore. Per il governo erano presenti la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, la ministra dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e la titolare della Pa Marianna Madia, insieme al sottosegretario De Vincentis. Domani il governo ascolterà anche le associazioni dei genitori e degli studenti.

Renzi: «La scuola non funziona se è in mano solo ai sindacati»
Il premier Matteo Renzi, intervistato questa mattina su RepubblicaTv, ha precisato: «La scuola non funziona se è in mano solo ai sindacati, funziona se è di tutti, non facciamo divisioni politiche sulla pelle della scuola». Poi ha aperto all’ascolto, ma con paletti precisi: «Giovanni Berlinguer aveva immaginato la scuola come la scuola dell’autonomia, una invenzione dell’Ulivo di inizio anni Novanta. Siamo disposti ad ascoltare i sindacati su tutto. Anche oggi, alle 15, la sala verde di palazzo Chigi si riapre per accogliere i sindacati ma la scuola funziona se è di tutti e non siamo disposti a bloccare la qualità nella scuola». Renzi ha rivendicato le correzioni di rotta già impresse al ddl: «Ci sono tre poteri ai presidi, e noi stiamo cambiandone due su tre: il preside «proporrà il Pof ma il consiglio di istituto lo approverà» e sulla valutazione dei docenti «deciderà un nucleo» ad hoc. Rimane invece il potere del preside di scegliere gli insegnanti nelle graduatorie.

«Nessun decreto per assunzioni: serve nuovo modello»
Renzi ha ribadito che non ci sarà nessun decreto: «No, noi assumiamo 100mila insegnanti ma possiamo farlo solo se cambiamo il modello organizzativo. Non c’è decreto senza riorganizzazione della scuola». E ancora: «Tutti i precari della scuola non possono essere assunti. Perché nella scuola si entra per concorso. Non puoi pensare che improvvisamente prendi 400mila precari e li metti dentro». Una battuta anche sulle scuole paritarie: «Usciamo dal recinto della polemica ideologica. Penso che non ci sia niente di male sul fatto che esistano scuole paritarie. Ma il punto centrale non è la detrazione fiscale dello “0”' il punto centrale è fare in modo che la scuola paritaria non sia un diplomificio ma una scuola seria».

Gli studenti boicottano le prove Invalsi
Mentre il confronto era in corso, gli studenti hanno boicottato i test Invalsi. «Anche quest’anno abbiamo promosso il boicottaggio delle prove Invalsi, chiedendo agli studenti di non compilare a testa bassa dei test costosi, dannosi, escludenti e antidemocratici», ha detto Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli studenti (Uds). Gli studenti chiedono lo stop del ddl Renzi e lo stralcio delle deleghe: «Il Governo deve fare una scelta di campo. O continuare ad assecondare le richieste delle lobby, o bloccare il ddl ed ascoltare le richieste delle piazze».

Giannini: gravissimo sabotaggio, speculazione su futuro dei ragazzi
L’iniziativa dell’Uds ha scatenato la dura reazione del ministro Giannini, che ha definito «inaccettabile» il «gravissimo sabotaggio» del test Invalsi, denunciando la «speculazione in atto sul futuro dei ragazzi». «Il test Invalsi - ha detto Giannini al termine dell'incontro a palazzo Chigi con i sindacati sul ddl Buona scuola - aveva avuto in passato una partecipazione del 96%. Quest'anno ha avuto un calo, fortunatamente non così sensibile come si è cercato di fare credere, ma comunque si è arrivati all'80%». «Collegare il momento dell'Invalsi, che ha portato in Italia e non questo governo uno strumento diffusi in tutta Europa e Ocse è veramente inaccettabile», ha concluso.

Alfano: non arretrare su riforma per accontentare sindacati
Indignato anche il ministro dell’Interno e leader Ncd Angelino Alfano, convinto che uil governo non debba ssolutamente arretrare sulla riforma «fino a dare ai sindacati tutto ciò che chiedono». Ai microfoni di Rtl 102.5 ha rivendicato in particolare gli interventi promossi dal centrodestra al governo per favorire la parità tra scuola statale e scuola non statale: «Il fatto che ci siano delle detrazioni fiscali per le scuole paritarie per noi è un elemento di grande successo».

Il Pd: «Indecente boicottare i test»
«Si può essere contro il governo, legittimo. Ma boicottare le prove #invalsi è indecente. È ingiusto per i ragazzi. @Miursocial #labuonascuola», ha scritto su twitter il sottosegretario all’Istruzione, Davide Farone (Pd). «Test Invalsi non è un metro per punire o premiare. È uno strumento in mano agli insegnanti per verificare l’efficacia di ciò che fanno per gli studenti», gli fa eco la senatrice e responsabile Scuola del Pd Francesca Puglisi. Di «danno ai ragazzi» ed «errore grave» hanno parlato anche le deputate dem Anna Ascani e Simona Malpezzi.

Centemero (FI): grave attacco a Invalsi e minaccia blocco scrutini
Il boicottaggio delle prove Invalsi non è piaciuta nemmeno alla responsabile nazionale scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, che in una nota giudica gravissimo sia l’attacco «ad uno strumento utile ad analizzare, a livello nazionale, il livello di apprendimento degli studenti e dunque lo stato di salute delle competenze maturate», sia l’ipotesi di bloccare i prossimi scrutini». Per Centemero «non si può paralizzare il nostro sistema di istruzione in un momento fondamentale come quello degli scrutini per rivendicare battaglie che coincidono troppo spesso con il mantenimento dello status quo».

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