Dopo il rogo di Fiumicino nella notte fra mercoledì e giovedì della scorsa settimana arriva lo sciopero dei lavoratori dell'indotto dello scalo aereo che protestano per la situazione che si è creata dopo l'incendio divampato nel Terminal 3. Lo sciopero di due ore è iniziato all'aeroporto di Fiumicino alle 11 con i sindacati di categoria della Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl che chiedevano maggiore sicurezza sulle misure messe in campo da Enac e Adr riguardo la salute degli operatori. Con le bandiere delle diverse organizzazioni sindacali i manifestanti, circa una cinquantina, presidiati a vista dalle forze dell'ordine, si sono radunati davanti all'ingresso del Terminal 3. «Terminal T3: gravi rischi di intossicazione, l'Enac e la Asl devono certificare l'assenza di rischi per la salute dei lavoratori e dei passeggeri - si legge in una nota dell'Unione Sindacale di base – oppure chiuderlo immediatamente». Il traffico aereo potrebbe, dunque, subire anche oggi rallentamenti.
Riggio: lo sciopero non vanifichi l’operatività raggiunta
«L'augurio è che si superino le difficoltàè, visto che l'operatività di Fiumicino è tornata regolare», ha detto il presidente dell'Enac Vito Riggio a Perugia all'aeroporto San Francesco di Assisi, facendo riferimento alle dichiarazioni di sciopero diffuse stamane dal personale. «Le nostre rilevazioni - ha dichiarato Riggio - dicono che l'aria è nella norma; le sostanze sviluppate nell'incendio non sono dannose. Da parte nostra e di Aeroporti di Roma stiamo facendo il possibile. Ci sono in funzione enormi aspiratori per il ricambio d'aria e anche totem profumatori». Ieri gli arrivi a Fiumicino sono stati in orario e le partenze con un ritardo di soli 15 minuti: «A pochi giorni dall'evento eccezionale è un ottimo risultato; mi auguro non sia vanificato dallo sciopero», ha osservato.
I lavoratori chiedono controlli sulla salubrità
«Il ministero dei Trasporti, quello del Lavoro, della Salute e la Procura della Repubblica, con la consulenza di organismi pubblici, qualificati e indipendenti - si legge nel comunicato di Cub Trasporti - devono appurare la salubrità dell'aria e l'agibilità dei locali del T3 in maniera chiara, tempestiva e inequivocabile». La nota sottolinea che «va tutelata immediatamente la salute e la sicurezza dei lavoratori». Si chiede con «urgenza» un «tavolo di confronto per definire come intervenire a sostegno dell'occupazione evitando ulteriori tagli di posti di lavoro a seguito di tale emergenza». Ancor oggi il pronto soccorso dello scalo romano è preso d'assalto da chi, ogni giorno, avverte i sintomi dell'intossicazione legato all’odore acre che ancora si sente nell’area. E a preoccupare ora è anche l'allarme amianto, con le foto di presunte lastre di eternit crollate dal tetto di un esercizio commerciale che cominciano a girare tra gli operatori.
Il sindaco di Fiumicino Montino: fare un intervento di sanificazione dell’area
«Oggettivamente non ho l'autorità per intervenire sui casi di intossicazione di cui si è parlato, ma oggettivamente come autorità sanitaria mi preoccupo, secondo me bisogna fare un intervento di sanificazione dell'area coinvolta nell'incendio», ha detto all'aeroporto Leonardo Da Vinci, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che ha compiuto un sopralluogo nello scalo romano - dove mercoledì notte un incendio a devastato il Terminal 3 - in concomitanza con lo sciopero di due ore dei sindacati di categoria. «C'è ancora un problema di sicurezza - ha aggiunto il sindaco - si possono trovare comunque alternative come spostare i voli, esistono altri aeroporti come Ciampino, si fanno funzionare meglio altri terminal, la cosa da evitare è questa contrapposizione con passeggeri e lavoratori in un luogo insalubre, perché si sente».
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