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Squinzi: incomprensibile quanto accaduto all’Ilva. «È…

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all’assemblea di federacciai

Squinzi: incomprensibile quanto accaduto all’Ilva. «È un esproprio da parte della magistratura»

«Siamo in presenza di un esproprio di un’azienda da parte della magistratura, senza che la proprietà sia stata consultata, senza che sia potuto intervenire in alcun modo». Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha commentato le decisioni sullo stabilimento tarantino all’assemblea annuale di Federacciai.

«Irrazionale e incomprensibile quanto accaduto all’Ilva»
Intervenuto nel corso dell’assemblea, Squinzi ha definito «irrazionale» e «incomprensibile« quanto accaduto all’Ilva. «Nell’economia reale di un Paese a forte specializzazione industriale, secondo in Europa solo alla Germania, la presenza di una solida produzione siderurgica è essenziale per rifornire il mercato interno - ha spiegato Squinzi - e bisogna rispondere coi fatti a una pretesa di marginalizzazione del nostro Paese nei nuovi assetti di un’economia sempre più globalizzata. Questa è una delle ragioni per cui trovo irrazionale e incomprensibile quanto accaduto all’Ilva sia sotto il profilo industriale sia per gli assetti proprietari».

Siderurgia strategica: ci condanniamo alla marginalità
La siderurgia, ha sottolineato il numero uno di Confindustria nel suo intervento, «è uno dei settori portanti del sistema industriale dell’Italia, un settore strategico in grado di catalizzare i processi di sviluppo e di competitività del nostro Paese. L’acciaio - ha
detto ancora - soddisfa una domanda che proviene dalla base industriale nazionale ma contribuisce anche a rafforzare il posizionamento competitivo del nostro sistema manifatturiero».  Cruciale in un momento in cui «il baricentro economico si sta
spostando dal nord Atlantico, che pur regge, al nord Pacifico» e in cui «le aree che traineranno sempre più l'economia mondiale non saranno solo gli Usa ma anche i grandi paesi dell'Asia, a partire da Cina e India. «In questo momento - ha concluso - la Ue è la regione che maggiormente rischia di essere marginalizzata per la preoccupante incapacità di darsi un vero progetto politico compiuto quasi incapace di generare al suo interno una ripresa produttiva solida e duratura».

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