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Parma Calcio, deserta anche l’ultima asta

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il club a rischio fallimento

Parma Calcio, deserta anche l’ultima asta

Nessuno ha risposto all'ultima chiamata per il Parma Calcio. Non si è presentato nessun cavaliere bianco nemmeno stamane per tentare di salvare lo storico club di calcio travolto dal crack pochi mesi fa.
Oggi, alle 12, scadeva l'ultima asta: le altre tre precedenti erano già andate deserte. Il prezzo base, si partiva da 20 milioni di euro, era arrivato, a forza di ribassi del 25%, a 6,3 milioni. Briciole. Ma l'esito è stato lo stesso.

Si aprono dunque le porte del fallimento definitivo per la blasonata squadra, il “Parma delle Meraviglie” che per un quinquennio a metà degli anni '90 fu l'accademia del calcio in Italia, con un palmarès di otto coppe? La palla torna al Tribunale di Parma. Il rischio che la squadra venga azzerata e si riparta dalla Serie D, i dilettanti, è molto concreto ora. Rimane un'unica speranza, quella dell'asta supplementare, prevista per il 9 giugno. Ma visto l'esito di ben 4 sedute, tutte deserte, difficile pensare che qualcuno si presenti. Si partirebbe da meno di 5 milioni, ma cambia poco rispetto a 6.

Il nodo, vero, non è il prezzo ma i 25 milioni di debiti, peraltro già stralciati perché si partiva da 70.
L'unica vera chance è che il curatore fallimentare Alberto Guiotto, professionista molto noto a Parma di recente coinvolto nella controversa operazione tra Parmalat e l'americana Lag, apra una trattativa privata. Lì, qualche interessato potrebbe farsi avanti, protetto dall'anonimato e dalla riservatezza che la cosa garantirebbe. D'altronde nomi di potenziali compratori non sono mancati nei mesi scorsi: ultimo in ordine di tempo il bolognese Massimo Zanetti, il re del caffè Segafredo, il cui gruppo sta andando in Borsa in questi giorni. Lui ha però smentito.

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