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Milan, Berlusconi cede il 48% a Mr. Bee: quasi 500 milioni.…

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Accordo firmato dall’ad di fininvest

Milan, Berlusconi cede il 48% a Mr. Bee: quasi 500 milioni. «Torneremo al top»

Silvio Berlusconi e i vertici Fininvest hanno trovato un'intesa preliminare con il broker thailandese Bee Taechaubol per cedergli una quota del Milan pari al 48% per una cifra intorno ai 480 milioni di euro. L'ipotesi - si legge in una nota - prevede che il controllo del club rimanga nelle mani dell'ex premier e della Fininvest, cui farà capo una quota di maggioranza assoluta pari al 52%. Silvio Berlusconi resterà presidente del Milan.

«Per ora è un accordo che deve essere confermato ma è una buona cosa per il Milan», ha commentato Berlusconi arrivando ad un comizio a Segrate in vista dei ballottaggi per le comunali. «Speriamo di poter procedere - ha concluso - per far tornare il Milan protagonista».

In una nota congiunta Bee e Fininvest comunicano che «il presidente Silvio Berlusconi ha approvato l'accordo firmato dall'amministratore delegato di Fininvest Pasquale Cannatelli e Mr. Bee Taechaubol»: l'intesa prevede di trattare in esclusiva per un periodo di otto settimane un rapporto di collaborazione relativo all'Ac Milan. «L'ipotesi di accordo, che verrà dettagliatamente esaminata, prevede che il controllo del club rimanga nelle mani del presidente Silvio Berlusconi e della Fininvest, cui farà capo una quota di maggioranza assoluta pari al 52%. Il consorzio rappresentato da Mr. Taechaubol acquisirà invece una quota di minoranza pari al 48%».

«In questo periodo - prosegue la nota - Silvio Berlusconi, che continuerà ad essere presidente, e Mr. Taechaubol lavoreranno per costruire insieme un grande ed ambizioso progetto economico e sportivo per riportare il Milan ai massimi livelli del calcio italiano ed internazionale che gli competono per storia, prestigio e risultati».

«L'ipotesi di accordo ha come obiettivo - è la conclusione della nota - la valorizzazione e la commercializzazione del brand Milan in particolare nei Paesi asiatici, al fine di ottenere un forte impulso dei ricavi e di conseguenza quelle risorse finanziarie indispensabili per riportare, grazie a un progetto tecnico e sportivo estremamente incisivo, il Milan a competere con i principali club del calcio mondiale».

Dopo il secondo incontro ad Arcore (il primo ieri sera), terminato nel pomeriggio al termine di poco più di un’ora di colloqui, i tifosi rossoneri attendevano con il fiato sospeso una conferma all’esito della trattativa tra Mr. Bee e Berlusconi per la cessione di una quota di minoranza (soluzione preferita dai vertici di via Aldo Rossi) o di controllo. Il broker thailandese era tornato ieri a Milano per tirare le fila del discorso avviato nei mesi scorsi.

Le ultime indiscrezioni definivano vicino l’accordo tra la famiglia (all’incontro erano presenti anche Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, e Barbara, amministratore delegato del Milan) e Mr. Bee, quale rappresentante di un gruppo di investitori. È quanto hanno riferito all’agenzia Radiocor fonti finanziarie, che parlano di «trattative a uno stadio avanzato» per raggiungere «un accordo preliminare che verrebbe poi dettagliato in una seconda fase».

Presente anche la prima linea manageriale della holding: l'ad Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino e il direttore corporate finance & business development Alessandro Franzosi. Il focus è ora sulla definizione di un’intesa che dia garanzie alle parti di un percorso condiviso. Anche perché il mercato incombe e bisogna rilanciare la squadra fin da subito per non mancare la qualificazione alla Champions League anche quest’anno, sarebbe il terzo consecutivo.

Doyen Sports, controverso advisor di Mr Bee, è già pronta a mettere a disposizione la propria potenza di fuoco e a veicolare su Milano di sponda rossonera giocatori importanti e forse anche un tecnico vincente (si parlava di Unai Emery, del Siviglia, ma in serata si è saputo del rinnovo con il club andaluso). Forse per questo, nonostante Berlusconi abbia parlato di «ottima impressione» non è ancora stato ufficializzato l’arrivo a Milanello di Sinisa Mihajlovic, ex allenatore della Sampdoria.

I soci e finanziatori di Mister Bee sono ormai piuttosto impazienti: sia la Ads Securities, società di brokeraggio finanziario in forte espansione di cui è fondatore e presidente Mahmood Ebraheem Al Mahmood, che in passato ha guidato il team dedicato agli investimenti alternativi dell'Abu Dhabi Investment Authority dello sceicco Al Mansour, proprietario dal 2008 del Manchester City; sia China Citic Bank, banca commerciale a vocazione internazionale controllata dalla China International Trust and Investment Corporation (CITIC), con un patrimonio di oltre 475 miliardi di dollari, che fanno capo al governo cinese.

A questo punto sembra che Berlusconi abbia convinto Mr. Bee e soci a tornare sui loro passi, accettando un percorso graduale verso la conquista della maggioranza, che potrebbe arrivare in capo a un anno, con la quotazione della società. Se la trattativa per qualche ragione imponderabile saltasse, per il Milan, reduce da un deludente decimo posto in campionato, potrebbe aprirsi un’altra stagione di risultati mediocri. Il rischio sarebbe un peggioramento ulteriore del bilancio del club, che nell’anno solare 2014 ha accusato un rosso di 91 milioni. In mancanza di un mercato di rinforzo vero a poco servirebbe, con ogni probabilità, l’addio di Inzaghi e l’arrivo di Mihajlovic.

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