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Il 48% del Milan a mister Bee, in vista della Borsa

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calcio & finanza

Il 48% del Milan a mister Bee, in vista della Borsa

Non è ancora la fine di un'epoca. Ma il “patto di Arcore” di ieri, con cui si definisce la cessione per 480 milioni del 48% del Milan a Mister Bee, segna un passaggio cruciale. Silvio Berlusconi resterà ancora presidente della società (acquistata nel 1986) per concludere in bellezza un trentennio in cui l'ha riportata ai vertici del calcio mondiale, mettendo in bacheca, tra le altre cose, 5 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Nel giro di 10-16 mesi, tempi tecnici permettendo, si procederà tuttavia alla quotazione in una Borsa asiatica (Hong Kong o Singapore) che potrebbe rimescolare le carte.

Formalmente entrambi i partner immetteranno sul listino un pacchetto di azioni pari al 12,5%, ma il broker thailandese e i suoi finanziatori potrebbero rastrellare un numero di titoli sufficienti a conquistare la maggioranza (anche relativa) e a dar vita a nuovi equilibri interni.

La pausa delle trattative per le elezioni regionali chiesta dall'ex Cavaliere è dunque servita alla cordata cino-thailandese e alla Fininvest per delineare un percorso condiviso. Mister Bee – come svelato nella serata di venerdì dal Sole 24 Ore – è arrivato in Italia due giorni fa e ha incontrato Berlusconi con il mandato di chiudere entro questo week-end il negoziato. O dentro o fuori, insomma, anche perché i tempi per rinforzare la squadra si sono fatti più stringenti. La scorsa notte le riunioni sono andate avanti fino alle quattro del mattino, suggellate da un cda straordinario della Fininvest che ha dato il via libera alla transazione.

L'assetto del management non dovrebbe subire scossoni in questa fase con Barbara Berlusconi ed Adriano Galliani (partito ieri per Berlino per assistere oggi alla finale di Champions) incaricati di amministrare le rispettive aree di competenza.

Prospettiva che ha spianato la strada all'intesa, qualcosa in più di un memorandum of understanding, ufficializzata alle 18.42 dalla Fininvest,dopo un breve incontro pomeridiano a cui hanno partecipato Mister Bee e la famiglia Berlusconi quasi al completo (a partire da Marina Berlusconi), con una nota: «È stato approvato da Silvio Berlusconi l'accordo firmato dall'amministratore delegato di Fininvest Pasquale Cannatelli e Mr. Taechaubol per trattare in esclusiva per un periodo di otto settimane un rapporto di collaborazione relativo all'Ac Milan», in cui si «prevede che il controllo del club rimanga nelle mani del presidente Silvio Berlusconi e della Fininvest, cui farà capo una quota di maggioranza assoluta pari al 52%. Il consorzio rappresentato da Mr Taechaubol avrà una quota di minoranza pari al 48%».

La Fininvest spiega, inoltre, che Berlusconi e Taechaubol «lavoreranno per costruire insieme un grande ed ambizioso progetto economico e sportivo per riportare il Milan ai massimi livelli. In questo quadro l'ipotesi di accordo ha come obiettivo la valorizzazione e la commercializzazione del brand Milan in particolare nei Paesi asiatici, al fine di ottenere un forte impulso dei ricavi e di conseguenza quelle risorse finanziarie indispensabili per riportare, grazie a un progetto tecnico e sportivo estremamente incisivo, il Milan a competere con i principali club del calcio mondiale». Il giro d'affari del club, senza poter partecipare alla massima competizione continentale è infatti calato intorno ai 200-22o milioni di euro.

Il principale alleato di mister Bee e di Galliani sotto questo profilo sarà il Gruppo Doyen, che ha sostenuto l'alleanza fin dal primo momento, rendendo pubblico il rapporto di collaborazione per ciò che riguarda il mercato e la gestione sportiva del club lo scorso 12 maggio. Doyen porterà a Milano giocatori di prima fascia nella propria orbita, come già accaduto per Atletico Madrid, Siviglia e Benfica, finanziandone l'ingaggio. Il successo della quotazione si lega indissolubilmente a un veloce ritorno del Milan in Champions e alla valorizzazione del brand rossonero. I 480 milioni che verseranno gli aspiranti nuovi soci del Milan, saranno perciò utilizzati per ridurre l'indebitamento, ma soprattutto (100-150 milioni) per rinforzare la squadra e tornare a primeggiare in Italia e in Europa.

Questo è il business plan proposto dei partner finanziari del broker thailandese. Uno è la Ads Securities, società di brockeraggio con sede ad Abu Dhabi che opera con banche, hedge fund, gestori patrimoniali e istituzioni finanziarie tra Europa, Medio Oriente e Asia, e che ha come chairmain Mahmood Ebraheem Al Mahmood che in passato ha guidato il team dedicato agli investimenti alternativi dell'Abu Dhabi Investment Authority dello sceicco Al Mansour, proprietario dal 2008 del Manchester City. L'altro è China Citic Bank, banca commerciale controllata dalla China International Trust and Investment Corporation (CITIC), con un patrimonio di oltre 475 miliardi di dollari che fa capo al Governo cinese.

La valutazione complessiva del Milan si aggira intorno ai 1.200 milioni (cifra da cui vanno decurtati i 250 milioni circa di debiti finanziari certificati dal bilancio al 31 dicembre 2014, approvato dall'assemblea rossonera con una perdita record di 91 milioni che porta l'ammontare del deficit accumulato dal club negli ultimi 10 anni a 360 milioni). Un valore considerato da molti troppo alto ma che potrebbe rivelarsi” utile” per gli attuali proprietari in vista dello sbarco in Borsa.
@MarcoBellinazzo

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