Italia

Maroni: « Stop accoglienza, meno soldi a sindaci che accolgono…

  • Abbonati
  • Accedi
emergenza sbarchi

Maroni: « Stop accoglienza, meno soldi a sindaci che accolgono nuovi migranti». Fassino (Anci): inaccettabile

Proseguono senza sosta partenze e sbarchi di profughi dalla Libia. E monta l’insofferenza dei governatori leghisti del Nord, che dicono stop all’accoglienza. Con il presidente della Lombardia Roberto Maroni che minaccia addirittura di ridurre i trasferimenti regionali ai sindaci del territorio che continueranno a ospitare nuovi migranti. «Ho deciso di scrivere una lettera ai prefetti - ha dichiarato Maroni, che ha lanciato via twitter un sondaggio sulla gestione dell’emergenza immigrazione - per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza». Maroni ha poi annunciato un incontro nei prossimi giorni con i governatori Toti e Zaia «per fare assumere iniziative comuni».

Zaia: Veneto sta per esplodere. Toti: Liguria non accoglie più
Zaia e Toti già si sono schierati con il governatore lombardo. «Smettiamola con l'illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico - ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia - il Veneto è una bomba che sta per scoppiare. Abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l'undici per cento della popolazione. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti. Ora basta». Sulla stessa lunghezza d’onde il neo governatore della Liguria. «L'intervento di Maroni è legittimo - ha dichiarato Giovanni Toti (Fi) - La Liguria non accoglierà altri migranti come faranno Lombardia e Veneto».

Bubbico (Interno): l'intervento di Maroni è illegittimo
Immediata la censura del governo per bocca del sottosegretario all’Interno dell’Interno Filippo Bubbico. «L'intervento di Maroni è del tutto illegittimo - ha detto Bubbico -soprattutto da parte di un presidente di una grande regione e di una persona che è stata ministro dell'Interno di questa Repubblica che ha gestito un'emergenza immigrazione imponendo la presenza di immigrati nei diversi territori. Oggi si opera la concertazione con regioni ed enti locali».

Chiamparino: posizione Maroni strumentale
Anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino ha preso le distanze da Maroni. «Mi sembra evidente la strumentalità politica di Maroni sull'immigrazione e forse bisognerebbe avvertirlo che la campagna elettorale è finita», ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, sottolineando che «un'eventuale interruzione dei trasferimenti ai Comuni sarebbe oggetto di innumerevoli ricorsi».

Fassino: minacce Maroni inaccettabili
Replica con toni duri anche Piero Fassino, nella doppia veste di sindaco di Torino e presidente Anci. «Non è nei poteri di un presidente di Regione - ha dichiarato Fassino - decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro paese. Tanto meno è accettabile che si minaccino in modo ritorsivo, e illegalmente, riduzioni di risorse ai comuni che ospitano profughi».

Guardia costiera: oggi soccorsi 2.371 migranti
Sono stati oltre 2.300 - per la precisione 2.371 - i migranti salvati oggi nel corso di vari interventi coordinati dal Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera, a Roma. Le operazioni di salvataggio hanno riguardato 15 imbarcazioni - 12 gommoni e 3 barconi - che navigavano a circa 45-50 miglia dalla Libia, tutti stipati di migranti. Le unità intervenute sono la nave della Marina britannica 'Bulwark', la nave di Medici senza frontiere 'Bourbon Argos' ed alcuni assetti del dispositivo Frontex, in particolare una nave inglese, una svedese, una spagnola, la nave della Marina italiana Fasan, la nave Dattilo della Guardia costiera e un mercantile. Ieri erano stati 3.480 i migranti salvati nella giornata di ieri in 15 differenti operazioni. Quando alle notizie di mezzo milioni di migranti pronti a partire dalla Libia, riportate dal britannico “Guardian”, Federico Fossi dell'Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha invitato alla cautela: «È importante non creare allarmismi, se i numeri non sono vericabili è il caso di prestare attenzione», ha sottolineato il funzionario dell'Unhcr.

Salvini: chiudere Unhcr e non pagare Ue
Una presa di posizione, quest’ultima, che non è piaciuta al leader leghista Matteo Salvini. «Chiuderei l’Unhcr, un ente inutile che non serve a un accidente se non a Boldrini e ai suoi successori», ha dichiarato Salvini a SkyTg24. E ha attaccato: «Il Guardian lancia un allarme di più di 500mila arrivi, l'Onu e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifiugiati dicono di non ascoltare questi allarmismi. Io lo chiuderei questo ente». Poi, ha aggiunto ancora Salvini, «inizierei a smettere di pagare anche l'Ue che ci costa 16 miliardi e in cambio ci da poco o niente. Dunque, Onu da verificare e Ue da mettere a stecchetto».



© Riproduzione riservata