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Putin vede Renzi all’Expo: «Via le sanzioni, danneggiano le…

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IL PRESIDENTE RUSSO ALL’EXPO

Putin vede Renzi all’Expo: «Via le sanzioni, danneggiano le imprese italiane. Bloccati contratti per un miliardo»

Incontro bilaterale Italia-Russia a Expo. Il premier Matteo Renzi e il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso non solo dei rapporti economici e politici tra i due Paesi, ma anche di questioni internazionali come la lotta al terrorismo. Putin è arrivato a Expo, con una folta delegazione, per partecipare al National Day della Russia.

«L'Italia è il quarto partner commerciale della Russia - ha esordito Putin - ma recentemente gli scambi si sono ridotti del 10 per cento e nell'ultimo trimestre sono scesi del 25 per cento. È una situazione non soddisfacente per i russi ma io credo anche per l'Italia. Gli imprenditori italiani non vogliono una riduzione degli scambi commerciali. A causa delle sanzioni le imprese italiane non possono guadagnare 1 miliardo di euro da contratti già siglati».

All’origine di questo crollo ci sono le sanzioni imposte dalla Ue per punire l’occupazione russa della Crimea e la guerra strisciante nell’Est dell’Ucraina e le ritorsioni commerciali adottate da Mosca. E proprio sulle sanzioni Putin è stato chiaro : «O si eliminano - ha detto Putin - o si modificano per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi. E questo vale anche per i contratti firmati in campo militare e tecnologico».

In realtà la cancellazione delle sanzioni non sembra proprio essere all’ordine del giorno della Ue, che potrebbe al contrario prorogarle oltre la loro scadenza di settembre. Tutto ruota attorno all'applicazione «integrale» degli accordi di Minsk 2, come ha ricordato Renzi. «Se si procederà in modo spedito in quella direzione -ha detto il premier - la fase di tensioni, di sanzioni e di contro sanzioni commerciali verrà meno». Gli ultimi segnali dall’Ucraina, con nuovi scontri e vittime, non vanno certa nella direzione auspicata. «Non c’è alternativa alla soluzione pacifica in Ucraina - ha concordato Putin - Sono favorevole agli accordi di Minsk, ma non vengono rispettati completamente. Il nostro lavoro continua».

Nell'ambito della visita al padiglione russo, il premier italiano ha ringraziato nuovamente la Russia, tra i primi ad appoggiare la candidatura di Milano a Expo. «Bellissimo padiglione, presidente complimenti», le parole di Renzi che ha anche scherzato: «Voglio sperare che non ci sia vodka perché non ho il fisico». Al premier è stato offerto così del kvas, una bevanda russa poco alcolica. All'incontro erano presenti, tra gli altri, il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina e il governatore lombardo Roberto Maroni.

«Spero che lavoreremo per fare dell'Expo non solo un appuntamento di riflessione sull'alimentazione ma per riuscire tutti assieme in nome della tradizionale amicizia che ci lega ad affrontare sia le sfide che ci vedono oggi su posizioni divergenti sia quelle che ci vedono uniti», ha detto il premier Matteo Renzi nel suo intervento di benvenuto al presidente russo. «Grazie di essere qua con noi oggi a Milano - ha continuato - e grazie di aver contribuito al successo di Expo. La Federazione Russa è stata tra le prime a sostenere la candidatura di Milano. Noi diamo molta importanza a Expo, non è solo grande appuntamento fieristico, nè un appuntamento commerciale. Vogliamo fare di Expo un'occasione per riflettere sui grandi temi come la nutrizione. È una scommessa che vede il mondo davanti a un bivio, possiamo sconfiggere al fame nel mondo».

Misure di sicurezza particolarmente rigorose sono state messe in atto per l'arrivo del presidente Putin. Il premier russo, atteso per un incontro ufficiale con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per una visita al padiglione Russia e per una conferenza stampa congiunta, si trasferirà poi a Roma per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e Papa Francesco. Alcune aree dell'esposizione di Milano sono “off limits”, particolarmente rigoroso e accurato il servizio d'ordine. Il programma della visita è stato definito dopo una serie di sopralluoghi che hanno coinvolto si indicazione di Palazzo Chigi e del Cremlino una novantina di persone.

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