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Energia, nel 2014 il 40% della produzione nazionale è arrivata…

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la relazione annuale dell’autoritÀ

Energia, nel 2014 il 40% della produzione nazionale è arrivata dalle fonti rinnovabili

Sprint delle fonti rinnovabili, «ormai prevalenti nel mercato all’ingrosso». È da loro, rileva la relazione annuale dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas presentata oggi alla Camera, è giunto «oltre il 40% della produzione nazionale elettrica nel 2014». Che continua a calare (-4,2% rispetto al 2013), insieme alla domanda (-3%). E se il mercato libero non è ancora conveniente per i clienti domestici, il presidente dell’Authority, Guido Bortoni, ha avvertito: la soppressione dei regimi di tutela devono avvenire in modo graduale e non dovrebbe essere prevista una rottamazione a data fissa per evitare lo spostamento di ricchezza da consumatori a operatori. Stessa dinamica di calo della domanda e della produzione per il gas, il cui consumo interno è crollato dell’11,6% mentre cresce la dipendenza dalla Russia: il 47% delle forniture arriva da Mosca.

La corsa delle rinnovabili
La quantità di energia elettrica da rinnovabili incentivata - si legge nella relazione - «ha superato i 64 TeraWattora, per un costo nel 2014 di circa 12,7 miliardi di euro, di cui circa 12 miliardi coperti tramite la componente A3 della bolletta». La produzione lorda da rinnovabili nel 2014 è aumentata «da 112 a 119,3 TWh (+7%), soprattutto per l’ulteriore aumento della produzione fotovoltaica».

Ancora in calo produzione nazionale lorda
«Nel 2014 risulta ancora in calo la produzione nazionale lorda, scesa a 278 TeraWattora, in diminuzione del 4,2% rispetto al 2013», si legge nella relazione. La produzione nazionale ha coperto una quota del fabbisogno complessivo nazionale dell’86%. Sulla produzione lorda 2014 ha inciso anche l’aumento delle importazioni nette, che hanno assicurato una quota del fabbisogno complessivo del 14%, contro il 13% dello scorso anno, nonostante un aumento rilevante anche delle esportazioni (3 TWh, pari ad un +37,3%). In parallelo nel 2014 la quantità di energia elettrica acquistata nel sistema Italia è stata pari a 282 TWh, in calo del 2,5% rispetto al 2013 (289,2 TWh), «prolungando così il trend decrescente avviato dal 2010 e raggiungendo il minimo storico dalla partenza del mercato».

Domanda di elettricità giù del 3%
La domanda di elettricità ha conosciuto un nuovo calo del 3% circa, leggermente inferiore al -3,4% registrato nel 2013. I consumi di energia elettrica infatti sono passati dai 318,5 TeraWattora del 2013 ai 309 del 2014. «Una lieve flessione del numero di clienti domestici (-0,3%) - sottolinea la relazione - ha comportato una consistente diminuzione dei prelievi (-4%), mentre per quanto riguarda gli utenti non domestici unità e consumi sono calati di pari passo (oltre il 2%)».

Rallentano gli scambi di Borsa
In diminuzione anche gli scambi di Borsa, scesi a 186 TWh a fronte dei 207 TWh raggiunti nel 2013 (-10%). «La riduzione degli acquisti di Borsa riflette sia una ulteriore contrazione degli acquisti dell’Acquirente unico (25 TWh, -6%) - spiega la relazione - sia una più intensa riduzione da parte degli operatori diversi dall’Acquirente unico (91 TWh, -11%)». In ripresa, viceversa, la domanda sottostante i bilaterali, salita a 96 TWh (+17%).

Mercato libero: prezzi più alti per i domestici
I clienti domestici sul mercato libero sono il 28,3%, contro il 24% del 2013. Ma per loro «il mercato libero presenta « prezzi medi più elevati rispetto alla “tutela”, con un differenziale rilevante (+19% circa per quanto riguarda la sola componente “materia prima energia”)». Per i clienti non domestici in bassa tensione (negozi e piccole imprese) «il mercato libero risulta invece più conveniente (-4,5%)». «Nel 2014 oltre 3,5 milioni di clienti, cioè il 9,6%, ha cambiato fornitore almeno una volta durante l’anno, un quarto del totale dell’energia distribuita in termini di volume», prosegue la relazione. «Il segmento più dinamico rimane quello della media tensione, il cui tasso di switching è del 28,7%». È poi «consistente lo spostamento dei consumatori domestici verso il mercato libero: l’8,1% nel 2014 ha cambiato fornitore, contro il 7,4% del 2013».

Bortoni: «No a data fissa per rottamazione tutela»
Per il primo gennaio 2018 è prevista la soppressione degli attuali meccanismi di tutela per tutti i clienti (domestici e non). Ma il presidente dell’Autorità, Bortoni, ha messo in guardia: «L’attuale tutela, che ha superato diversi esami di conformità ai principi della liberalizzazione europea può essere gradualmente assorbita. In questa fase va fatta evolvere verso un’importante tappa di riforma (tutela 2.0) che dovrà comunque essere applicata a iniziare dalle fasce di clienti tutelati maggiormente capacitati: dal 2016 i non-domestici elettrici, poi verrà il segmento dei domestici». Il segmento di mercato non domestico, soprattutto per i clienti in bassa tensione con i maggiori consumi, rileva il presidente dell’Aeegsi, «presenta, secondo il monitoraggio dell’Autorità, alcune similitudini con quello dei clienti in media tensione il cui assetto competitivo, già da alcuni anni, è assai avanzato. Gli orientamenti dell’Autorità per la riforma, che porremo presto in consultazione, vedono in luogo di una rottamazione a data fissa della tutela di prezzo, una evoluzione per gradi delle protezioni nel senso di un loro alleggerimento, in modo tale da non favorire processi affrettati che spostino inopinatamente ricchezza dai consumatori agli operatori dei servizi».

Gas, consumi ai livelli del ’97. Russia cruciale
Nel 2014 il consumo interno lordo di gas è diminuito di altri 8 miliardi di m3, scendendo a 61,9 mld di m3, dai 70,1 del 2013 (-11,6%). Si tratta della quarta riduzione consecutiva, con la quale i livelli di consumo lordo sono tornati ai valori rilevati tra il 1997 e il 1998. Le importazioni di gas nel 2014 si sono ridotte di un altro 10%, scendendo a poco meno di 56 mld di m3, dai circa 62 del 2013. In calo del 7,6% anche la produzione nazionale (circa 7 miliardi di m3 in totale, l’11,5% del fabbisogno). Poiché il calo nelle importazioni è stato inferiore a quello dei consumi, nel 2014 il livello di dipendenza dall’estero è risalito al 90,1%, dall’88,4% registrato nel 2013. Il peso della Russia tra i Paesi che esportano in Italia è ulteriormente cresciuto, raggiungendo il 47% delle forniture (26,2 mld di m3, +2,6 mld di m3), quasi la metà dell’intero approvvigionamento estero italiano. Seguono Algeria, Libia, Qatar, Olanda e Norvegia. Nota dolente, i prezzi: nel 2014 per i consumatori domestici italiani risultano più alti della media dei prezzi dell’area euro per tutte le classi di consumo, al netto e al lordo delle imposte, a eccezione del prezzo netto per la classe a maggiori consumi (oltre i 5.253 m3/anno), che risulta inferiore del 2%.


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