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Sassari triplete tricolore, per Reggio applausi e rimpianti

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BASKET

Sassari triplete tricolore, per Reggio applausi e rimpianti

Forse il senso di questa splendida finale tricolore lo si riesce a capire solo rivedendo cio' che e' accaduto dopo la sirena finale, con la festa composta di Sassari vincitrice sul campo di Reggio sconfitta, e gli occhi lucidi di Cervi e Della Valle e tanti altri tra i biancorossi. Applausi e scudetto per i sardi, che vincono il primo titolo e completano (con Supercoppa e Coppa Italia) un Triplete tricolore da leggenda; applausi e rimpianti per gli emiliani, che scoppiano negli ultimi tre minuti, sulla linea di un traguardo tante volte accarezzato e poi sfuggito, in questa sette partite.

I perché di una vittoria - Il Cagliari di Gigi Riva, la Sassari di Meo Sacchetti. Da oggi saranno legati insieme cosi', questi due successi da favola. Perché quello di Sassari è soprattutto il trionfo del suo allenatore, che non ha voluto snaturare una squadra che ama correre, tirare da 3 e fare un punto in più degli avversari. Vittorie e sconfitte sono arrivate sempre cosi', e questo ha dato serenità mentale e fiducia ai giocatori. Dyson non è il regista perfetto, Logan un difensore mediocre, Sosa un esempio di discontinuità: ebbene, Meo ha trasformato queste debolezze in punti di forza. E poi vuoi mettere la gioia di vincere quello scudetto che gli era sempre sfuggito da giocatore, allenando ora tuo figlio (Brian, pedina preziosa nel roster degli isolani)?

I perché di una sconfitta - Sfortuna, mancanza di killer instict, infortuni. È questo l'amaro cocktail che, trangugiato fino all'ultima stilla, ha intorpidito i riflessi di Reggio proprio a un passo da quello scudo tricolore. Il dosaggio dei vari ingredienti può essere rimescolato a piacere, ma da questa ricetta salmastra non si sfugge. I gemelli Lavrinovic, Kaukenas, Silins, Diener, poi il solo Darius Lavrinovic, Mussini, ancora Diener e ancora Silins: rapido elenco (e se abbiamo sbagliato, e' per difetto...) dei ko stagionali subiti dai biancorossi di Menetti, fino proprio alla sfida deicisiva di ieri. Troppo, se poi ci aggiungi l'inevitabile fiatone dei “sopravvissuti” e gli errori, umani, pur commessi (basti vedere il finale di gara-6, coi due tiri falliti di Cinciarini e il mancato fallo su Dyson a due secondi dalla fine). Fosse stata perfetta, Reggio sarebbe stata campione. E' stata umana, e per questo le vogliamo ancora più bene.

Futuro - Sassari lascia in eredità una filosofia, Reggio giocatori italiani che potranno tornar buoni gia' agli Europei di settembre, quelli in cui l'Italia cercherà la rinascita e un pass per Rio2016. In molti hanno parlato di occasione irripetibile per sardi ed emiliani, visto che difficilmente la corazzata Milano (affidata ora alle sapienti mani di Jasmin Repesa) farà ancora flop. Ma se entrambe sapranno capitalizzare la folle esperienza di questa finale, un bis potrà esserci, eccome: Reggio ha i giovani (Della Valle e Polonara in primis) per riprovarci, ma dovrà risolvere il problema-palasport w vedere cosa accadra' coi suoi grandi vecchi (Kaukenas, Lavrinovic e Diener). Quanti dei neo-campioni, invece, resteranno in Sardegna per una nuova avventura in Eurolega? E resterà anche e (soprattutto) Sacchetti? Comunque vada, il solco e' stato tracciato, e il club del presidente Sardara sembra avere tutte le intenzioni di continuare a seguire il sentiero buono.

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