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Renzi: «Ue dell'austerity ha fallito, insopportabile mancanza…

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a berlino

Renzi: «Ue dell'austerity ha fallito, insopportabile mancanza investimenti. Serve una terza via»

«L'Europa deve cambiare passo. Ciò che sta avvenendo in Grecia non è il paradigma della nuova Europa che abbiamo in mente». Così Matteo Renzi, parlando alla Humboldt University di Berlino in un intervento sull’Europa dal titolo: “Europe: back to the future”. Il premier, in uno dei giorni più difficili per l'euro, con gli occhi puntati sulla Grecia, ha spiegato che «le regole vanno rispettate» ma ha aggiunto che «non è sopportabile l'assoluta mancanza di investimenti» in Europa. Nel primo pomeriggio l'atteso bilaterale del premier italiano con la cancelliera Angela Merkel che si terrà subito dopo la visita di Renzi alla sede della Berlin Chemie, controllata del gruppo italiano Menarini.

Renzi: lavoriamo per accordo, ma Grecia rispetti le regole
«Siamo impegnati minuto dopo minuto per evitare il dramma ed evitare la dracma», ma «dobbiamo essere molti chiari nel rispetto delle regole, e lo dico in Germania dove si decise di violare i parametri di Maastricht, quando Schroeder fece le riforme. Le regole vanno rispettate in Grecia», ha detto Renzi, che ha spiegato: «Non abbiamo riformato il mercato del lavoro o tagliato le baby pensioni per lasciarle in Grecia, né abbiamo aumentato le tasse in passato per non farle pagare agli armatori greci». Di qui l’auspicio che il governo greco «proceda sulle riforme strutturali».

«Referendum azzardato, metterci naso è regalo a Syriza»
Il presidente del Consiglio non si è voluto schierare ufficialmente sul risultato auspicato del referendum del 5 luglio in Grecia sul proposte dell’ex Troika (definito ad ogni modo «una scelta molto azzardata»), ma ha ribadito la portata della consultazione. «È un referendum politico, se noi lo consideriamo tra austerità e crescita sbagliamo, è tra euro e dracma», ha ribadito Renzi, sottolineando che è un «errore che alcuni leader» considerino il referendum «una sorta di inizio di campagna elettorale». Poi ha concluso con un ammonimento al presidente della commissione Ue Claude Juncker, schieratosi per il sì: «Se Bruxelles o altre capitali ci mettono il naso è il più grande regalo che si può fare a Syriza. Se fossi membro della Commissione mi asterrei».

«Ue dell'austerity ha fallito, ora serve una terza via»
Dopo le bacchettate al governo di Atene, Renzi non ha risparmiato stilettate alle politiche della Ue, sganciandosi anche dalle posizioni della cancelliera Merkel. «La visione economica prospettata in questi 15 anni ha fatto fallire gli obiettivi di Lisbona» ha detto il premier, per il quale l'Europa «come è stata pensata ha fallito», e ora serve «una terza via tra irresponsabilità e austerity». Di qui la necessità di «creare una Europa che abbia il coraggio della crescita, e non solo il totem dell'austerity». Non basta per Renzi «la sola visione economica per l'Europa» perché «questa visione, che forse ha funzionato per la Germania, ma non ha funzionato per l'Ue».

«Inutile abolire Schengen»
Sul fronte immigrazione, il presidente del Consiglio si è detto contrario al blocco delle frontiere, perché «chiudere Schengen non serve all’obiettivo di impedire l'ingresso di terroristi», ma «paradossalmente riesce in quello di impedirne l'uscita». E ha aggiunto: «Ci si alza in piedi gridando aboliamo Schengen davanti agli attacchi terroristici. Salvo poi scoprire che il terrorista è un tuo concittadino».

«Mercato lavoro Italia più flessibile di Germania»
Renzi ha poi rivendicato le riforme del suo governo, in particolare sul fronte del mercato del lavoro. «Dopo il Jobs act - ha detto - in Italia oggi il mercato del lavoro è più flessibile che in Germania. Il costo del lavoro è stato abbassato e vogliamo copiare il modello tedesco e austriaco di alternanza fra scuola e lavoro».

«Europa contraltare Russia è falso storico»
Non è mancato un riferimento alla crisi in Ucraina. Il premier ha ribadito che «la Russia deve rispettare la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina» perché «i principi del diritto internazionale sono inderogabili» e «la risposta della comunità atlantica è corretta». Ma Renzi ha ribadito la necessità di tenere aperto il dialogo con Mosca perché «definire l'Europa come contraltare alla Russia è un falso storico».

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