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Grecia, Renzi: italiani non devono avere paura

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Emergenza grecia / l’italia

Grecia, Renzi: italiani non devono avere paura

«Gli italiani non devono avere paura» della crisi greca. Se prima Italia e Grecia «erano compagni di sventura, ora non è più così». Così, al Tg5, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi alla vigilia del referendum sulle proposte della ex Troika. Una consultazione il cui esito, secondo il premier, non impatterà negativamente sul nostro Paese.

Renzi: nessuna conseguenza da Grecia, italiani non abbiano paura
«L'Italia non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro Paese» per la crisi greca. «Tre quattro anni fa eravamo il problema insieme alla Grecia, eravamo i compagni di sventura. Ora non è più così. Riforme, ripartenza dell'economia, noi siamo quelli che cercano di risolvere il problema, non sono più il problema» ha detto il premier Matteo Renzi in un'intervista al Tg5. E ha aggiunto: «Anche i denari che abbiamo messo da parte per la Grecia sono già computati nel conto del debito. Quindi gli italiani non devono avere paura». Certo c'è una questione politica. La partita, ha ammesso Renzi «è complessa». Però l'Italia «è un grande Paese, smettiamo di raccontare l'Italia come il malato d'Europa, non lo siamo più».

«Non mi interessano complimenti Merkel ma Whirlpool»
A proposito dei commenti positivi di Angela Merkel all’azione del suo governo Renzi ha commentato: «L'Italia sta ripartendo ma c'è ancora troppo da fare, non possiamo pensare che si può festeggiare». E ancora: «I complimenti di Berlino non ci interessano, mentre mi interessano le buone notizie da Caserta, dalla Whirlrpool, dall' Ilva o da Monfalcone». Il riferimento è all’accordo siglato al Ministero dello sviluppo economico che prevede il salvataggio dello stabilimento Whirpool di Carinaro (Caserta) e al decreto approvato ieri in Cdm con le misure per impedire il blocco dell'altoforno 2 dell'Ilva e sbloccare la aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone.

«Critiche imprenditori?Non mi viene mal di testa»
Quanto alle critiche arrivate recentemente dal mondo imprenditoriale, in particolare dal patron della Tod’s Diego Della Valle, il premier ha chiosato: «Le critiche fanno sempre bene, sia quelle esterne che quelle interne; a quelle del mio partito poi sono affezionato. Alcuni imprenditori hanno un po' di mal di pancia, ed hanno espresso delle critiche, ma è tutto utile. Comunque il loro mal di pancia non mi fa venire il mal di testa». Della Valle ha criticato pesantemente in questi ultimi giorni l'esecutivo giudicato ormai «al capolinea». Ed ha attaccato frontalmente il premier: «non si è fatto nulla di quanto è stato promesso».

«Stop a polemiche interne su lotta a terrorismo»
Sul fronte della lotta al terrorismo internazionale, invece, occorre « smettere con le polemiche interne». Il premier al Tg5 ha ricordato l'operazione antiterrorismo della scorsa settimana, ed ha riferito di aver ricevuto una «telefonata di complimenti» da Obama. «Poi - ha aggiunto - guardo i talk show e scopro che si fa polemica anche su quello. Nel resto del mondo non si fa polemica sull'antiterrorismo».

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