Italia

Mafia Capitale, Alfano: arrivata relazione prefetto Gabrielli,…

  • Abbonati
  • Accedi
campidoglio nella bufera

Mafia Capitale, Alfano: arrivata relazione prefetto Gabrielli, valuterò

«È appena arrivata sul mio tavolo la relazione del prefetto Gabrielli» sul Comune di Roma. «La mia non sarà una decisione preconfezionata o precostituita, ma formerò il mio convincimento in base alla relazione del prefetto». Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano precisando che deciderà prima dei tre mesi previsti dalla legge. Le indicazioni del prefetto vanno nel senso della sostituzione degli amministratori collusi con la mafia, ma non dello scioglimento del consiglio comunale. La procedura diventa così politica in senso stretto. E dovrà fare i conti con la volontà dell'Esecutivo di tenere o meno in vita la giunta guidata da Ignazio Marino.

A rischio «commissario» quattro Dipartimenti e tre Municipi
Sono almeno quattro i dipartimenti dell' amministrazione comunale e tre i municipi che si avviano verso il “commissariamento” dopo la relazione esposta ieri dallo stesso prefetto Franco Gabrielli nel comitato per l'ordine e la sicurezza alla presenza anche del procuratore della Capitale Giuseppe Pignatone. I Dipartimenti ai quali si farebbe riferimento sarebbero Lavori Pubblici, Verde, Sociale e - probabilmente - anche Scuola. I Municipi nei quali i commissari avrebbero evidenziato particolari fenomeni di illegalità e corruzione sarebbero invece il VI, quello di Tor Bella Monaca, il III, quello che si estende alla periferia nord di Roma, ed il X, quello di Ostia, già commissariato dopo le dimissioni del presidente Andrea Tassone (successivamente arrestato nell'ambito di Mafia Capitale). In quest'ultimo caso si pensa ad ulteriori soluzioni in collaborazione con la Prefettura. Tutti i Municipi sono a guida Pd.

Si allontana scioglimento Comune per mafia
I 'commissariamenti' si attuerebbero in base al comma 5 dell'articolo 143 del Testo Unico sugli Enti locali che prevede, con decreto del Ministro dell'interno, su proposta del prefetto, «la sospensione dall'impiego del dipendente, ovvero la sua destinazione ad altro ufficio o altra mansione con obbligo di avvio del procedimento disciplinare da parte dell'autorità competente» per quei funzionari nei cui confronti emergono «concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso». Il prefetto Gabrielli non si è sbottonato oggi sul contenuto della sua relazione («tutto è oggetto di carteggio coperto da riservatezza, e il carteggio non è ancora arrivato nelle mani del ministro») ma è certo che si allontana lo scioglimento del Comune di Roma per mafia, a seguito dell’inchiesta della procura di Roma.

La riunione del comitato per l’ordine pubblico
La decisione del preferri è arrivata al termine del comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza convocato ieri da Gabrielli, come previsto dalla legge, per esprimere un parere sul caso del Comune di Roma e l'inchiesta Mafia capitale, e durato quasi cinque ore. Oltre ai vertici delle forze dell'ordine, era presente la commissione di accesso agli atti guidata dal prefetto Marilisa Magno e il capo della procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Dopo la lettura di una relazione del prefetto Gabrielli e un'altra del procuratore capo, il comitato ha espresso alla fine della discussione un parere favorevole sull'idea di ricorrere, appunto, all'articolo 143 comma 5 (sostituzione degli amministratori collusi con la mafia). Il lavoro della commissione di accesso agli atti del Comune di Roma , presieduta dal prefetto Marilisa Magno, è finito il 16 giugno sotto la lente di Franco Gabrielli, che aveva appunto 45 giorni di tempo, per fare le sue valutazioni.

© Riproduzione riservata