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Bankitalia rialza le stime di crescita, disoccupazione sotto il 12% nel…

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il bollettino economico

Bankitalia rialza le stime di crescita, disoccupazione sotto il 12% nel 2016

Non solo «l’economia italiana ha ripreso a espandersi». Ma le proiezioni «prefigurano un progressivo rafforzamento della ripresa ciclica». Nel Bollettino economico diffuso oggi, la Banca d’Italia rivede al rialzo le stime di crescita del Pil rispetto a quelle diffuse a gennaio (+0,4%) e anche ad aprile (+0,5%): +0,7% per il 2015 e +1,5% nel 2016 (rispetto al +1,4% contenuto nel Def). Un miglioramento legato soprattutto alla ripresa degli investimenti e ai primi positivi dati sull’occupazione.

Gli investimenti riprendono a crescere, anche in edilizia
Il miglioramento degli indici di fiducia di imprese e famiglie si è accompagnato a un recupero della domanda interna - sottolinea Bankitalia - che è tornata a contribuire alla crescita, riflettendosi nel deciso rialzo delle importazioni. Nel secondo trimestre 2015 la crescita è continuata a ritmi analoghi a quelli del primo: a maggio l’attività industriale è aumentata dello 0,9%, più che compensando il calo di aprile. Gli investimenti, che dal 2008 si erano ridotti quasi ininterrottamente, erano già timidamente ripresi nel 2014. Le previsioni per il 2015 sono più che positive: si profila un +5,3% rispetto allo scorso anno ed è tornato positivo persino l’andamento degli investimenti in costruzioni. La dinamica degli investimenti, comunque, alla fine del 2016 rimarrebbero ancora, in rapporto al Pil, inferiori alla media storica.

Disoccupazione sotto il 12% nel 2016
Nel bimestre aprile-maggio l'occupazione è tornata a crescere. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato. Dall'inizio dell'anno è aumentata significativamente la quota di assunzioni con contratti a tempo indeterminato, incentivate dalle recenti misure del Governo. In primavera si è ridotto il ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Cresce la percentuale di imprese che prevede un'espansione dell'occupazione. La ripresa dell'attività produttiva si dovrebbe tradurre in un miglioramento dell'occupazione pari all'1,5 punti percentuali sul biennio. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere dal 12,6 % del 2014 al 11,9% del 2016.

Inflazione positiva:+0,2% quest'anno, 1,1% nel 2016
L'inflazione, negativa all'inizio dell'anno, è tornata positiva, anche se si mantiene su valori
storicamente molto bassi. Le aspettative delle famiglie e delle imprese ne prefigurano un ulteriore incremento. Di qui la stima di +0,2% quest’anno e di +1,1% nel 2016.

Dopo 3 anni in crescita prestiti famiglie
Parallelamente l'espansione monetaria (in particolare l'ampio ricorso delle banche italiane alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine e il programma di acquisto di Qe), si sta gradualmente trasmettendo alle condizioni del credito. I prestiti alle famiglie e quelli alle imprese manifatturiere «sono aumentati, per la prima volta da oltre tre anni» rispettivamente dello 0,4% e dello 0,7%. Prosegue e si estende, inoltre, la riduzione del costo dei prestiti alle imprese, comprese le piccole e medie aziende, che segnalano nei sondaggi un accesso più agevole ai finanziamenti.

«Bad bank sosterrebbe dinamica credito»
Bankitalia segnala però che non è stata ancora trovata una soluzione al problema della «elevata consistenza di crediti in sofferenza», che continua « a distogliere risorse dall'economia». Non solo. Un'accelerazione dello smobilizzo dei prestiti in sofferenza «contribuirebbe a sostenere la dinamica del credito». Via Nazionale a tal proposito segnala che le recenti misure di giugno del Consiglio dei Ministri (prevista la deducibilità delle svalutazioni sui crediti entro l'anno - e non più su 5 - nonché la riduzione dei tempi di riscossione dei crediti, ndr) «potrebbero indurre un aumento del valore dei crediti deteriorati e agevolare la creazione di un mercato secondario». Mentre la creazione di una società specializzata per l'acquisto di tali crediti (la cosiddetta bad bank, ndr) è ancora «oggetto di dialogo tra le autorità italiane e la Commissione Europea».

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