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Caso Azzollini, mercoledì il Senato vota sulla richiesta di…

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crac “divina provvidenza”

Caso Azzollini, mercoledì il Senato vota sulla richiesta di arresto. Il Pd: libertà di coscienza

Nella Giunta per le immunità l’8 luglio il Pd aveva votato il parere favorevole alla richiesta di arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini (Ap-Ncd), avanzata dal Gip di Trani per il crac della casa di cura “Divina Provvidenza”, con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis. Ma nella giornata di martedì, alla vigilia della votazione in Aula programmata per domani, il Partito democratico fa marcia indietro. «In vista del voto su Azzollini, che ciascuno di noi esprimerà secondo il proprio convincimento - ha scritto ai senatori dem il capogruppo Luigi Zanda - vi invito a esaminare con attenzione la decisione assunta dalla Giunta delle immunità e i documenti pubblici disponibili».

In molti orientati a salvare il senatore Ncd
La Giunta non aveva ravvisato «fumus persecutionis» nell’ordinanza del Gip di Trani che ha chiesto gli arresti domiciliari per il senatore del Nuovo Centrodestra. Zanda ricorda ora ai senatori Pd «che il nostro voto non ha come oggetto la valutazione delle eventuali responsabilità penali del senatore Antonio Azzollini ma, esclusivamente, la sussistenza o meno del fumus persecutionis nel provvedimento che l’autorità giudiziaria ha emanato nei suoi confronti». La mossa del Pd, in linea con quella di altri gruppi, lascia intravedere nel segreto dell’urna un “salvataggio” del senatore pugliese, per anni presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama (da cui si è dimesso dopo il voto in Giunta) e già coinvolto nell’inchiesta sulla maxi-truffa per il porto di Molfetta. «Leggendo con attenzione le carte - spiegano esponenti del Pd - ci si rende conto che contro di lui non hanno quasi nulla. Se non altro nulla che possa motivarne l’arresto». Un giudizio condiviso da molti senatori, peraltro indispettiti da una magistratura ritenuta «sempre più invadente».

A breve il parere della Giunta su un altro esponente Ncd
La seduta di mercoledì si aprirà alle 9.30 e il presidente della Giunta per le Immunità che è stato anche relatore del caso, Dario Stefano (Sel), illustrerà la sua proposta approvata in Giunta lo scorso 8 luglio. Poi, se almeno 20 senatori lo chiederanno, ci sarà il voto segreto. E lì i nodi verranno al pettine. Non sarà l’ultima volta: a breve, forse già a partire da mercoledì stesso, la Giunta dovrà pronunciarsi su un altro senatore di Ncd, Giovanni Bilardi, coinvolto nelle spese pazze della regione Calabria.

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