Italia

Il piano del Governo per il rientro dei cervelli

  • Abbonati
  • Accedi
attuazione della delega fiscale. ok dal cdm

Il piano del Governo per il rientro dei cervelli

Attrarre in Italia nuovi investitori e riportare professionalità ad alta specializzazione, compreso chi ricopre incarichi direttivi come per esempio i top manager. Sono tra i principali obiettivi che il Governo si è posto con il decreto attuativo della delega fiscale sull’internazionalizzazione e la crescita delle imprese approvato ieri definitivamente dal Consiglio dei ministri dopo il via libera delle Camere.

Tra le ultime novità introdotte proprio per venire incontro alle richieste del Parlamento, c’è l’aggiornamento della lista dei paesi “fedeli” che ammettono lo scambio di informazioni fiscali e non solo con l’Italia. Inoltre si chiarisce definitivamente che per le cessioni di immobili e aziende il maggior corrispettivo che rileva per imposte dirette e Irap non può essere determinato solo sulla base del valore dichiarato o accertato delle imposte di registro o ipocatastali. Respinta al mittente, invece, la richiesta di cancellare la natura interpretativa della norma sull’exit tax, che di fatto rende retroattiva la sospensione della tassazione in uscita anche in caso di trasferimento di una parte o della totalità degli attivi da una stabile organizzazione in Italia verso altri Paesi Ue o dello Spazio economico europeo. Ma vediamo nel dettaglio come il Governo punta ad attrarre soprattutto nuovi capitali dall’estero.

I nuovi investimenti

Per dare più certezze fiscali alle imprese che vogliono investire in Italia, l’agenzia delle Entrate svolgerà una vera e propria attività di consulenza a fronte di una richiesta di interpello. In particolare, l’impresa deve presentare un business plan nel quale debbono necessariamente essere descritti l’ammontare dell’investimento, i tempi e le modalità di realizzazione dello stesso e l’incremento occupazionale, nonché i riflessi, anche in termini quantitativi, che l’investimento ha sul sistema fiscale italiano. La possibilità sarà riservata alle imprese sia nazionali sia estere che intendono effettuare un investimento a partire da 30 milioni di euro e che comporti un significativo incremento occupazionale in relazione all’attività in cui avviene l’investimento.

Alla richiesta di consulenza l’Agenzia risponderà entro 120 giorni, ulteriormente prorogabili di altri 90 giorni se sarà necessario acquisire altra documentazione sugli investimenti. Comunque per l’impresa varrà il silenzio assenso nel caso in cui le Entrate non dovessero rispondere all’interpello entro i termini indicati e il comportamento e le operazioni effettuate dal contribuente saranno ritenute fiscalmente corrette.

La risposta positiva all’interpello da parte del fisco vincolerà tutti gli uffici e resterà valida finché non saranno cambiate le condizioni che hanno portato l’amministrazione finanziaria ad approvare le operazioni e l’investimento messo in atto dall’impresa. In sostanza, sulla base del via libera all’interpello, sarà nullo ogni atto, anche impositivo o sanzionatorio, che spazia al di fuori dei contenuti della risposta che l’amministrazione avrà fornito all’investitore. Le Entrate potranno comunque controllare ed eventualmente contestare al contribuente violazioni o comportamenti che non sono oggetto dell’istanza presentata. L’accettazione del parere delle Entrate consentirà poi l’accesso al nuovo regime di tutoraggio della cooperative compliance, a prescindere dai limiti di ricavi dall’impresa.

Rientro dei cervelli

Un’altra delle novità previste dal decreto approvato ieri dal Governo va nella direzione di attrarre lavoratori altamente qualificati, compresi i top manager e i cittadini comunitari in possesso di specifiche esperienze scientifiche e professionali che saranno individuate dal Mef (queste ultime due modifiche sono state inserite proprio ieri). Il provvedimento prevede una detassazione per i lavoratori con alta qualificazione o specializzazione e siano in possesso del titolo di laurea e che, non essendo stati residenti in Italia nei cinque periodi di imposta precedenti, trasferiscono la residenza nel territorio dello Stato. L’agevolazione consiste in uno sconto del 30% dell’imponibile su cui si calcoleranno le imposte sui redditi per cinque anni. Non è stata accolta, infatti, la richiesta parlamentare di rendere permanente l’agevolazione così come quella di potenziarla per il Sud

© Riproduzione riservata