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Il caso marò al tribunale di Amburgo. L’Italia scommette su…

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la decisione entro 2-3 settimane

Il caso marò al tribunale di Amburgo. L’Italia scommette su super avvocato inglese

L’India ha dimostrato «particolare aggressività» ma noi «siamo estremamente determinati a far valere le nostre ragioni». L’ambasciatore a L’Aja Francesco Azzarello esporrà domani in aula al Tribunale del mare di Amburgo la posizione italiana sul caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre arrestati in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani nel 2012. Poi lascerà la parola al team di avvocati internazionali capitanato da Sir Daniel Betlehem, già direttore del Servizio affari giuridici del ministero degli Esteri britannico (2006-2011) e da molti anni membro del Comitato consultivo del British Institute of International and Comparative Law. Nel pomeriggio sarà la volta dell’India, martedì le repliche. Ma la decisione finale non arriverà prima di due-tre settimane.

L’Italia chiede misure cautelari urgenti
È la prima volta che la questione approda in un’aula di giustizia internazionale. Il primo atto formale ad Amburgo c’è stato ieri, con il giuramento del giudice ad hoc, Francesco Francioni, scelto dal nostro Paese per far parte del collegio che il 10 e l’11 agosto dovrà valutare le richieste italiane di «misure cautelari urgenti» a tutela dei due marò. L’Italia chiederà che il barese Girone possa rientrare e che il tarantino Latorre, a casa da settembre del 2014 per curarsi dopo essere stato colpito da un’ischemia transitoria, non debba tornare in India. Ma l’Italia chiederà anche che l’India cessi di esercitare qualsiasi tipo di giurisdizione sul caso, in virtù della tesi che il governo ha sempre sostenuto: l’«incidente» è avvenuto al largo delle coste del Kerala, «in acque internazionali» e ha visto protagonisti due agenti in servizio per conto dello Stato in una missione anti-pirateria. L’India ha sempre replicato che «erano acque indiane, come indiane erano le vittime» e non intende cedere il proprio diritto a «processare reati commessi nel Paese».

Azzarello: «Spero in confronto corretto»
Di qui il muro contro muro. Che ora Azzarello spera si fermi. È vero, dice, che la delegazione indiana nelle osservazioni sottoposte al tribunale appare particolarmente aggressiva, «ma mi auguro che il confronto giuridico si mantenga nei binari della correttezza e della verità. Da parte nostra, abbiamo grande rispetto per il Tribunale internazionale del mare di Amburgo».

Chi è Daniel Betlehem
Per spuntarla il Governo italiano ha scommesso su Betlehem, avvocato e titolare di un prestigioso studio legale internazionale, che ha partecipato a decine di procedimenti presso Corti arbitrali in contenziosi tra Stati. L’avvocato guida una squadra molto qualificata e ben rodata, costituitasi più di un anno fa, composta da avvocati internazionalisti, professori di diritto internazionale, esperti della Farnesina e della Avvocatura dello Stato a tutela degli interessi della Repubblica italiana. Sarà lo stesso team a seguire l’Italia nella procedura di arbitrato internazionale che ha attivato il 26 giugno scorso: entro il 26 agosto si dovrà costituire la Corte arbitrale.

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