La strage nazista di Sant'Anna di Stazzema non fu una «barbara eccezione» ma il «frutto di una ideologia di dominio e di morte». Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio inviato al sindaco di Stazzema nell'anniversario dell'eccidio (agosto 1944): «Sono trascorsi settantuno anni dalla disumana strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema in cui furono trucidate tante persone inermi, in gran parte anziani, donne e bambini. Le rappresaglie contro i civili in Italia - scrive il capo dello Stato - non furono una barbara eccezione, ma il frutto di una ideologia di dominio e di morte, lucida nei suoi propositi, esecrabile nei suoi obiettivi». La necessità di tenere «la memoria degli orrori della guerra», ad ogni modo, deve andare di pari passo con lo «spirito di pace».
«È lodevole - spiega infatti Mattarella - l'impegno con cui la vostra comunità mantiene vivo il ricordo dei martiri di Sant'Anna. È un'eredità preziosa per i giovani, che imparano ad apprezzare le conquiste di pace, democrazia e libertà, ottenute con tanto sangue e tante sofferenze». Quest'anno il ricordo della strage «è reso particolarmente significativo dall'inaugurazione della nuova sistemazione dei luoghi simbolo dell'eccidio; sistemazione avvenuta con il contributo del land tedesco del Baden-Württemberg». Un evento definito da Mattarella «di grande significato perché collega la memoria degli orrori della guerra con lo spirito di pace, di concordia e di amicizia raggiunto tra Italia e Germania, protagoniste dalla metà del secolo scorso della propria rinascita democratica e della costruzione europea».
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