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Migranti, nell’Ue 400mila richieste di asilo fra gennaio e…

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Migranti, nell’Ue 400mila richieste di asilo fra gennaio e giugno. A fine anno attese 800mila richieste in Germania

«Fra da gennaio e giugno vi sono state 400mila richieste di asilo nell'Unione Europea». Lo ha detto oggi a Bruxelles un portavoce della Commissione europea durante il briefing con la stampa, sottolineando che le richieste erano state 600mila in tutto il 2014. «Questa non è una crisi greca o italiana, tedesca, ungherese, francese o austriaca, ma è una crisi migratoria globale che richiede coraggiose azioni congiunte», ha detto ancora il portavoce.

Ministro tedesco De Maiziere: nel 2015 in Germania attesi 800mila richiedenti asilo
La Germania, per voce del ministro dell'Interno Thomans De Maiziere, ha reso noto che sono 800mila i richiedenti asilo attesi per il 2015 in Germania. Si tratta, ha detto, del doppio di quanto atteso secondo le stime precedenti.

Grecia: 2.600 migranti trasferiti da Kos a Salonicco
Intanto è partito il ponte tra le isole greche e la terraferma per cercare di affrontare l'emergenza migranti. Il traghetto Eleftherios Venizelos ha lasciato l'isola di Kos con 1.700 immigrati prevalentemente siariani a bordo, ne ha raccolti altri 900 sulle isole di Kalymnos, Leros e Lesbo per poi fare rotta su Salonicco. I siriani verranno infine trasferiti su dei bus verso il confine con la Macedonia. «La situazione è fuori controllo. La vita dei migranti, così come quegli isolani e dei turisti è in pericolo», ha scritto in una lettera al governo il sindaco di Leros, Michalis Kolias, chiedendo aiuto di fronte all’arrivo di centinaia di disperati in fuga dalla guerra. Secondo le ultime cifre diffuse da Frontex, solo nel mese scorso sono arrivati alle frontiere dell'Europa circa 107.500 migranti. In Grecia, da gennaio, sono arrivate 160.000 persone, in fuga da Siria, Afghanistan e Iraq.

Nuovi soccorsi nel Mediterraneo: in due operazioni salvati 537 migranti
Nuovo soccorso in mare nel Canale di Sicilia per assistere un barcone sovraccarico con 432 immigrati a bordo che hanno chiesto aiuto tramite un telefono satellitare. L’allarme è stato lanciato a circa 170 miglia a sud est delle coste italiane. L’intervento della Guardia costiera, coordinato dalla sala operativa presso il ministero delle Infrastrutture a Roma, ha dato assistenza ai migranti nel barcone sovraccarico di persone grazie alla nave della Guardia costiera «Diciotti». Tra loro 60 donne di cui una incinta e 56 minori, tutti di presunte origini siriane. Il secondo salvataggio ha riguardato 105 migranti che viaggiavano a bordo di un gommone in precarie condizioni di galleggiabilità: sono stati recuperati al largo delle coste libiche dalla nave militare tedesca Werra, dirottata in zona dalla Centrale operativa della Guardia costiera.

Trasferite all’obitorio le 49 salme della tragedia di Ferragosto
Intanto sono state trasferite nella sala mortuaria dell'ospedale Cannizzaro di Catania per la ricognizione cadaverica e ulteriori accertamenti autoptici le prime salme dei migranti sbarcate lunedì scorso dalla nave norvegese Siem Pilot insieme con 416 immigrati. Il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Angelo Pellicanò, rispondendo alla richiesta della Procura della Repubblica, ha reso disponibili locali, strumenti e celle frigorifere. Le prime salme sono state portate nella camera necroscopica a disposizione dell'autorità giudiziaria. Per la morte dei migranti ieri sono stati arrestati otto scafisti, di cui uno minorenne, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e delitto di omicidio volntario plurimo. Le 49 vittime sono infatti staate costrette dagli scafisti con calci, pugni, bastoni e cinghie nella stiva dove sono morti per asfissia

Schifani: la tragedia dell’immigrazione non si risolve con la demagogia
«Non è con la demagogia o con le “salvinate” di bloccare un Paese, che invece ha bisogno di crescere, che si risolve la tragedia immane dell'immigrazione, di gente che fugge da guerre. Occorre, invece, senso di responsabilità, fermezza ma anche la consapevolezza che l’Europa deve fare la propria parte», ha dichiarato al Tg1 il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani, sulle recenti polemiche riguardanti l’immigrazione.

Medici cattolici: ad alcuni Stati fanno comodo i barconi della morte
Per Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell'Associazione medici cattolici italiani (Amci), «la non conoscenza certa dei singoli porti di imbarco sembra essere la beffa più grande per la comunità internazionale che di fatto agevola imprenditori impietosi e opportunisti e scafisti violenti come gli unici a porre in atto una professione atroce in risposta a un bisogno reale, dolente e urgente di fuggire dalle guerre. Questa tragedia immane, a molti anni di distanza dall’ondata migratoria albanese non è stata ancora affrontata perché esistono Stati a cui “fanno comodo” questi barconi di morte».

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