Italia

Mafia capitale, Orfini: Pd parte civile nel processo

  • Abbonati
  • Accedi
l’inchiesta

Mafia capitale, Orfini: Pd parte civile nel processo

«Il Pd Roma chiederà di costituirsi parte civile al processo per Mafia Capitale». Così il commissario del Pd Roma Matteo Orfini su Twitter. Ieri il gip di Roma ha disposto il processo con rito immediato per 34 persone coinvolte nella seconda tranche dell'inchiesta su Mafia Capitale, tra cui Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, ritenuti i capi del clan, politici locali e imprenditori. Anche per loro, così come già avvenuto per gli arrestati nel dicembre scorso, il processo è stato fissato al prossimo 5 novembre davanti ai giudici della X sezione penale. In totale sfileranno nell'aula bunker di Rebibbia, dove per ragioni di sicurezza si svolgerà il processo, 59 imputati.

I politici coinvolti
Tra loro i presunti capi del clan: l'ex terrorista nero, Massimo Carminati e il ras delle cooperative romane, Salvatore Buzzi. A processo anche esponenti della politica locale come l'ex capogruppo di Fi al consiglio regionale, Luca Gramazio e l'ex presidente del Consiglio comunale di Roma, Mirko Coratti del Pd. Per gli imputati del maxiprocesso le accuse vanno, a vario titolo, dall'associazione per delinquere di stampo mafioso, alla corruzione, turbativa d'asta, estorsione, riciclaggio e usura. Rinviati a giudizio anche i consiglieri comunali Massimo Caprari e Giordano Tredicine, l'ex presidente del Municipio X (Ostia) Andrea Tassone, Guido Magrini, nella qualità di direttore del Dipartimento delle Politiche Sociali della Regione Lazio, l'ex assessore comunale Daniele Ozzimo. Compariranno davanti ai giudici anche l'imprenditore Daniele Pulcini e i dirigenti della cooperativa 'La Cascina' (Francesco Ferrara, Salvatore Menolascina, Carmelo Parabita e Domenico Cammisa).

Nel mirino il business immigrazione
La seconda fase dell'indagine, culminata con gli arresti del 4 giugno scorso, ha messo in luce in particolare il business dell'attività illecita legata all'accoglienza degli immigrati. Gli accertamenti, così come scrive nell' ordinanza di arresto il gip, evidenziano come Buzzi sia «riferimento di una rete di cooperative sociali che si sono assicurate, nel tempo, mediante pratiche corruttive e rapporti collusivi, numerosi appalti e finanziamenti della Regione Lazio, del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate».

© Riproduzione riservata