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Nella stiva di un barcone 51 cadaveri, 3mila migranti salvati in un giorno

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EMERGENZA immigrazione

Nella stiva di un barcone 51 cadaveri, 3mila migranti salvati in un giorno

Cinquantuno cadaveri sono stati individuati nella stiva di un barcone blu diretto verso l'Italia e soccorso al largo della Libia da una unità svedese. Sul barcone viaggiavano altri 400 migranti che sono tratti in salvo. Sono circa 3mila i migranti soccorsi oggi nel Canale di Sicilia, 3mila in tutta la giornata a seguito di numerose richieste di soccorso pervenute alla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dieci le operazioni di salvataggio..

Oltre ai 569 salvati nei due interventi della nave svedese Poseidon, altri 113 migranti che erano a bordo di un gommone parzialmente sgonfio sono stati presi a bordo dalla nave Fiorillo, della Guardia Costiera: tra loro un uomo in gravissime condizioni, che è morto poco dopo sull'unità militare italiana. A nulla è valso l'intervento di un team medico di nave Aviere, della Marina Militare, che è salito su nave Fiorillo, ma ha solo potuto constatare il decesso del migrante. Un altro intervento di soccorso è stato compiuto da un mercantile dirottato in direzione di un gommone, sul quale vi erano 225 migranti che sono stati tratti in salvo. Il mercantile sta ora facendo rotta verso le coste greche. Nave Phoenix ha completato un altro soccorso salvando 410 migranti: in direzione dell'unità sta ora navigando nave Grecale, della Marina Militare, con a bordo un team medico, il cui intervento è stato richiesto per assistere un migrante intossicato da monossido di carbonio. Infine, Nave Bourbon Argos, di Medici senza Frontiere, ha recuperato 550 migranti in navigazione su un fatiscente gommone. È in corso un altro intervento di soccorso da parte di una nave della Guardia costiera islandese, inviata in direzione di un gommone a bordo del quale vi sarebbero oltre 500 migranti.

Migranti sopravvivono sottocoperta sfondando un boccaporto
Sono sopravvissuti solo grazie al fatto che hanno sfondato un boccaporto della stiva per respirare. Lo hanno raccontato alcuni dei 466 immigrati sbarcati ieri a Pozzallo (Ragusa) dalla nave «Diciotti» della Guardia costiera: «Stavamo per morire. Abbiamo sfondato la botola per respirare», hanno raccontato i migranti salvati . Erano su due diversi barcone, uno dei quali trasportava 350 persone. Su questo natante in oltre 200 erano stati rinchiusi sottocoperta dagli scafisti e sono sopravvissuti solo grazie alla prontezza di alcuni di loro che hanno sfondato un boccaporto per far passare l'area.

A Bolzano proposta una tassa sui buonisti
A Bolzano una proposta provocatoria arriva dal consigliere provinciale di Bolzano Andreas Pöder: una “tassa per buonisti”, una sorta di cinque per mille per chi è a favore dell'accoglienza dei profughi in Alto Adige. Pöder ha presentato un ordine del giorno per l'assestamento di bilancio 2015 che nei prossimi giorni verrà trattato dal consiglio provinciale. «Diamo la possibilità a tutti i buonisti di pagare una tassa per dimostrare la loro volontà di accogliere nuovi profughi aggiungendo una quota volontaria all'addizionale Irpef», ha detto Pöder. Secondo il consigliere della Bürgerunion, «il Sudtirolo come altre regioni accoglie profughi e fa il suo dovere umanitario, subendo le tante difficoltà collegate. Ci sono però sempre i buonisti di turno, che ogni giorno chiedono l'accoglimento di nuovi profughi, cioè di un maggior numero di profughi, ignorando le difficoltà collegate e scaricando poi la responsabilità organizzativa, ma anche quella finanziaria, su tutti gli altri».

Migliaia di arrivi in Ungheria
Intanto un flusso mai visto di profughi ha raggiunto la frontiera dell'Ungheria, dove la barriera di filo spinato è quasi completata, ma non frena gli arrivi. I migranti stanno marciando sulla rotta dei binari della ferrovia Subotica (Serbia)-Szeged (Ungheria sud), o semplicemente alzano con mezzi di fortuna il filo spinato per passare. Il premier Viktor Orban ha convocato il consiglio di sicurezza per decidere nuove misure. Si stanno organizzando pattuglie armate di guardiani di frontiera, tra le critiche dell'opposizione.

Una traversata per gli scafisti può valere 700mila dollari
Quando la mancanza d'aria stava iniziando a far svenire qualcuno e gli altri ancora in forze hanno compreso che potevano morire, hanno sfondato la botola che era stata chiusa proprio per non farli salire sul ponte. Gli scafisti del barcone sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Ragusa. Gli arrestati sono il tunisino Moktar Sadok, 35 anni, e il tunisino Youssuf Mohamed, 18 anni. Il primo ha confessato e ha detto che gli accordi con i trafficanti libici erano quelli di ricevere 2.500 dollari al suo rientro dopo che le autorita' italiane lo avrebbero respinto in Tunisia. Secondo la polizia, la traversata ha fruttato ai criminali libici 700.000 dollari. Gli scafisti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravata dall'alto numero di persone trasportate, dall'averle esposte a pericolo grave per la loro incolumità e dall'averle sottoposte a un trattamento inumano e degradante. La Squadra Mobile continua le indagini per individuarte gli scafisti dell'altro natante su cui si trovavano 116 immigrati.

Gentiloni alla Merkel: l’Italia fa quel che deve e molto di più
Sui migranti «l'Italia fa quel che deve» e anche «molto di più, salvando decine di migliaia di vite umane e accogliendo i profughi», «a livello internazionale siamo citati come modello positivo». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato dal Corriere della Sera, dopo che la cancelliere tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno invitato Italia e Grecia ad aprire al più presto centri di registrazione dei migranti.

«Chiedere a Grecia e Italia di fare i compiti a casa sull'immigrazione sarebbe come dire a Paesi colpiti da un alluvione di accelerare la produzione di ombrelli. L'Europa ha bisogno di andare nella direzione esattamente opposta a quella di bacchettare i Paesi alla sua frontiera esterna», ha detto Gentiloni. È necessario ragionare «su come andare oltre» il trattato di Dublino. Tre, spiega il ministro, sono le modifiche chieste dall'Italia: l’europeizzazione della gestione dei flussi, cioè un diritto d'asilo europeo, la creazione di canali di immigrazione legale verso l'Europa nel suo complesso, un equilibrio negli oneri tra i vari Paesi.

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