Il contributo di 500 euro netti per l'autoformazione dei docenti, previsto dalla legge sulla buona scuola, «sarà dato per quest'anno in busta paga, forse già a ottobre». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, alla trasmissione Zapping (Radio Rai Uno). Dal prossimo anno ci sarà, poi, la «card» del docente per gli acquisti per la formazione.
Supplenze annuali per continuità didattica
Che 4 insegnanti su 5 di quelli assunti nella fase B abbiano scelto la supplenza annuale «me lo spiego e non lo critico», ha detto il ministro dell'Istruzione, chiarendo che si è scelto di dare questa opportunità «per garantire continuità didattica quest'anno». «Il pensiero - ha aggiunto - è stato per gli studenti. Se non avessimo fatto così ci sarebbe stata una mobilità incontrollabile». La mobilità, ha aggiunto il ministro, «verrà discussa nell'ambito della trattativa contrattuale e sindacale. È l'inizio - ha proseguito Stefania Giannini riferendosi al piano di assunzioni - di un processo fisiologico: usciamo dalla patologia ed entriamo nella fisiologia».
Il prossimo anno piano di mobilità straordinaria
«Il prossimo anno avremo un grande piano di mobilità straordinaria che rimetterà tutti gli insegnanti - non solo i neoassunti - in una condizione di poter riprogrammare la propria vita, sempre sulla base del fabbisogno delle scuole, ovviamente», ha ricordato il ministro dell'Istruzione. «È chiaro che la mobilità, come è logico, verrà discussa all'interno di un margine di trattativa contrattuale, sindacale, quindi ci saranno dei criteri molto precisi, ma e' l'inizio di un processo fisiologico. Noi usciamo dalla patologia ed entriamo nella fisiologia», ha concluso Giannini.
Firenze epicentro della protesta
La città del premier Matteo Renzi, Firenze, è stata oggi l'epicentro della protesta del personale della scuola contro la riforma voluta fortemente dal suo governo. Lo stesso Teatro Obihall dove Renzi festeggiò la vittoria nelle primarie 2013 stamani è stato affollato da docenti e personale Ata chiamati a raccolta dai sindacati per un'assemblea provinciale: 4.000 i partecipanti, hanno calcolato gli organizzatori. Tra loro non Agnese Renzi, regolarmente in cattedra all'istituto Balducci di Pontassieve: «Ognuno fa le sue scelte», ha commentato. E non i docenti della scuola Dino Compagni visitata dal sindaco Dario Nardella, da giorni in aspra polemica con i sindacati: «La protesta non deve gravare sulle spalle dei nostri ragazzi - ha detto - questo appello non è stato raccolto, questa è l'ennesima occasione persa». Ma per i sindacati è il sindaco ad aver «perso il senso di terzietà che le istituzioni devono avere».
Chiusure e riduzioni di orario il primo giorno di scuola
La manifestazione di protesta a Firenze ha causato chiusure o riduzioni d'orario, per il primo giorno di scuola 2015/16, in due terzi delle scuole della provincia fiorentina. Lo dicono i sindacati, che hanno usato un tono conciliante verso le critiche delle famiglie e hanno riconosciuto che «la legge 107 esiste (la cosiddetta “Buona scuola”) c’è e va rispettata», puntando a muoversi nei margini concessi dalla riforma.
Proteste anche a Roma
Proteste anche a Roma, con un blitz della Rete degli Studenti medi davanti alla sede del ministero dell'Istruzione. Ma se qualcuno protesta, ha osservato il ministro Stefania Giannini, «tanti studenti sono in classe», per una scuola che ricomincia con «risorse in più e la volontà di adeguare il sistema scolastico ai tempi».
Toccafondi: gli unici che non cambiano la marcia sono la sinistra e i sindacati
Il sottosegretario Gabriele Toccafondi, visitando un istituto alberghiero di Firenze, ha invece criticato le iniziative di protesta: «Gli unici che non cambiano marcia sono la sinistra e i sindacati». Posizione simile per i due senatori toscani del Pd Andrea Marcucci e Rosa Maria di Giorgi.
Il Miur: aumentati i docenti di sostegno
Intanto il Miur, sulla scia delle polemiche sollevate sul numero dei docenti di sostegno, rende noto che questi sono aumentati dell'11%: erano 81.137, quest'anno sono 90.034. Sono poi «già 25.000, ad oggi, i posti in deroga» assegnati dal ministero per «rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie. Numero destinato ad aumentare per le nuove certificazioni di disabilità o aggravamento che abitualmente arrivano subito dopo l'inizio delle lezioni».
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