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Rientro dei capitali, c’è tempo fino a dicembre. Niente…

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Rientro dei capitali, c’è tempo fino a dicembre. Niente aumento delle accise sulla benzina

Tempi strettissimi, appena un quarto d’ora, per il Consiglio dei ministri che questa mattina a Palazzo Chigi ha varato due decreti legge. Il più atteso proroga a fine dicembre la “voluntary disclosure” (l'emersione dei capitali detenuti all'estero) e azzera la clausola di salvaguardia sulle accise sui carburanti che sarebbe scattata domani a causa della bocciatura Ue al regime di reverse charge. Il secondo decreto approvato dal governo introduce invece nuove in materia di finanza degli Enti locali.

Scongiurato l’aumento delle accise sulla benzina dal 1° ottobre
Il decreto di proroga della “voluntary” prevedere una proroga dal 30 settembre al 30 novembre del termine per la presentazione delle domande e al 31 dicembre 2015 della scadenza per l'integrazione della documentazione. La proroga, spiega una nota diffusa da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri, «in presenza di un numero molto elevato di richieste di adesione pendenti, risponde all'esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione». Il governo utilizzerà il nuovo gettito accertato dall'Agenzia delle Entrate grazie alla “disclosure per scongiurare l'aumento delle accise sui carburanti che sarebbe scattata automaticamente dal 1° ottobre per effetto della clausola posta inizialmente a copertura dell'ammanco di 728 milioni di euro derivato dal no della Commissione Ue alla richiesta dell'Italia di una deroga alla normativa Ue per l'applicazione dell'inversione contabile a super e ipermercati.

Nel Dl Enti locali fondi per “Scuole belle” e Comuni alluvionati
Tre invece i capitoli del decreto legge con norme in materia economico-sociale e per interventi urgenti sul territorio: misure a favore delle aziende in amministrazione straordinaria; misure per favorire il decoro degli istituti scolastici; e misure a sostegno dei Comuni colpiti dall’alluvione nella zona di Parma e Piacenza di metà settembre. In particolare, il decreto modifica la legge 270/1999 per evitare che, al termine della scadenza del programma approvato dal Mise, si arrivi all'automatico fallimento dell'azienda nel caso in cui il programma non sia stato realizzato in tutto o in parte. Quanto al secondo obiettivo, il completamento in tempi brevi del piano straordinario “Scuole belle” per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici, il decreto legge dispone l'utilizzo immediato delle risorse già assegnate dal Cipe ad agosto 2015: 50 milioni di euro per il 2015 e 10 milioni di euro nel 2016. Autorizzata anche la spesa di ulteriori 50 milioni di euro per l'anno 2015, provenienti dal Fondo sociale per l'occupazione e la formazione. I fondi per i danni delle zone alluvionate arriveranno invece dalla riduzione dell'obiettivo del patto di stabilità interno: 2,5 mln per la provincia di Parma, 6,5 mln per quella di Piacenza e complessivi 3,679 ln per i 24 Comuni interessati.

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