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@AstroSamantha agli studenti: «Uscite di casa per avere una…

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prima tappa del Post Flight tour

@AstroSamantha agli studenti: «Uscite di casa per avere una visione globale»

«Uscite dal vostro ambiente, non per fare un viaggio turistico, ma per vivere appieno l’esperienza di un luogo diverso, per vedere le cose con gli occhi degli altri. La vostra generazione deve avere questo tipo d’impostazione, una visione globale, come per guardare la Terra da lontano per capire che le soluzioni ai problemi vanno trovate da una prospettiva più alta». L’ha detto Samantha Cristoforetti ai circa ottocento studenti delle scuole superiori che hanno affollato l’Auditorium Santa Chiara di Trento per ascoltarla nella prima tappa del Post Flight tour. Nel tour post volo la prima donna italiana nello spazio è accompagnata dai colleghi Terry Virts della Nasa e al russo Anton Shkaplerov.

Fate studiare il cinese ai ragazzi trentini
«Fate studiare il cinese ai ragazzi trentini. So che all’estero ci sono alcune scuole di eccellenza dove i bambini cominciano a impararlo già alle elementari», è stato il suggerimento di Cristoforetti. Nel suo incontro di stamattina nel palazzo della Provincia a Trento, con il sindaco, Alessandro Andreatta, e con il presidente della Provincia autonoma, Ugo Rossi, la prima astronauta donna italiana ad andare nello spazio ha sottolineato con vari esempi l'importanza dei percorsi formativi dei giovani. «L’entusiasmo che lei ha suscitato nel mondo della scuola è stato davvero grande - ha detto il sindaco -. La sua esperienza nella stazione spaziale orbitante ha fatto sì che si parlasse di scienza non solo nelle aule, ma anche fuori, come argomento di conversazione quotidiano. Lei ha reso un grande servizio alla divulgazione scientifica». Tra i temi toccati durante l’incontro anche quello dell’Euregio e del progetto trilinguismo. Che l’astronauta Samantha Cristoforetti ha apprezzato, invitando il Trentino a essere lungimirante e a guardare anche oltre, per dare ai giovani una formazione il più possibile internazionale.

Il racconto dei 200 giorni nello spazio
Una serie di incontri che porteranno la prima astronauta italiana in giro per il Paese, per raccontare i suoi 200 giorni nello spazio, in orbita sulla Stazione spaziale internazionale, a 400 chilometri dalla Terra. @AstroSamantha ha parlato rispondendo a tutti gli interrogativi dei ragazzi, sulle tecnologie e i materiali utilizzati durante la missione, sulla vita nello spazio, in assenza di gravità, sul rapporto con i colleghi. Ma anche a quesiti più personali, ad esempio su quando ha maturato l’idea di fare l’astronauta. «Alle elementari ero già appassionata, rubavo i libri di mia madre in casa, leggevo romanzi di fantascienza. Quello è stato il primo germe, poi, crescendo, mi sono appassionata sempre più a scienza e tecnologia», ha raccontato.

Il momento più duro è stato l’atterraggio
E il trauma maggiore durante la missione? «Nessun trauma, il momento più duro è stato l’atterraggio, qualche collega dice che l’impatto con il terreno è paragonabile a un tir che si scontra con una Cinquecento. Ma il nostro è stato anche abbastanza tranquillo, il minimo che ci si possa aspettare è sbattere il naso dentro il casco». Non sono mancate le “grandi” domande: la scienza può rispondere a tutto? «Non l’ho mai pensato - ha risposto - e generalmente più troviamo risposte più il mistero aumenta, più sai e più ti rendi conto di non sapere».

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