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Un Giro fatto su misura per Vincenzo Nibali

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ciclismo

Un Giro fatto su misura per Vincenzo Nibali

Diciamolo chiaramente: questo nuovo Giro d'Italia, che conferma la sua vocazione europeista partendo dall'Olanda, è fatto su misura per Vincenzo Nibali. Un bel vestito, confezionato da un sarto sapiente che, conoscendo la taglia del corridore siciliano, lo ha cucito in modo tale che non faccia una piega.

Basta guardare gli snodi principali. Ci sono tante salite, tre cronometro non troppo lunghe e molto mosse; e già un primo appuntamento che fa selezione alla sesta tappa, quella del 12 maggio con l'arrivo in montagna di Roccaraso. Qui già, come ha detto Contador, maglia rosa nel 2015, si capisce subito chi ha delle buone carte da giocare.
Un bel Giro, più fantasioso e grintoso del Tour, in linea con le precedenti edizioni. La novità, anche se Nibali prende ancora tempo, è che questa volta vuole tornare a vincerlo come ha già fatto nel 2013.

«Farò le mie scelte con calma” dice il capitano dell'Astana facendo un po' di sana pretattica.”Il Giro mi stimola molto e mi piace perché è ben disegnato. Ci sono tre crono molto interessanti e un percorso veramente bello, ma vedremo...»
In realtà Vincenzo ha già deciso. Il suo programma per il 2016, salvo qualche dettaglio, è centrato su due appuntamenti focali: il Giro d'Italia e le Olimpiadi di Rio, che arrivano una decina di giorni dopo il Tour de France.

Ecco allora il piano d'avvicinamento al Brasile. Prima il Giro d'Italia, con il fondato proposito di arrivare in maglia rosa a Torino. Poi una partecipazione al Tour meno stressante rispetto all'ultima edizione dove comunque si è piazzato al quarto posto.
In pratica, Nibali, lasciando all'astro nascente Fabio Aru il compito di puntare alla maglia gialla, si ritaglierebbe un ruolo di battitore libero con licenza di inventarsi qualche numero. Magari un paio di tappe di montagna, oppure qualche altra sorpresa. A Nibali non manca certo il coraggio, come ha dimostrato domenica scorsa al Giro di Lombardia.
Finito il Tour, sfruttando la buona condizione, Vincenzo andrà quindi alle Olimpiadi dove troverà un percorso adatto alla sue caratteristiche.

«A Rio è chiaro che ci penso - ha aggiunto - ma per arrivare al meglio ad un appuntamento così bisogna essere in condizione. Ed il mio obiettivo è arrivarci»
Insomma, un programmino coi fiocchi, che si concilierebbe con quello di Aru, all'Astana giovane rampante ma non ancora pronto per caricarsi sulle spalle tutte le responsabilità di una stagione.
Questo sulla carta, naturalmente. Poi le carte, strada facendo, si aggrovigliano. Ma se non si ha un progetto, di sicuro non si va molto lontano

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