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fmi a lima

Padoan: ripresa più forte di attese, su «bad bank» non esclusa garanzia pubblica. Visco: rischi deflazione ridotti

«In Italia è in corso una ripresa più forte delle attese». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel discorso depositato all'Imfc (International Monetary and Financial Committee). Per Padoan le «condizioni finanziarie sono migliorate» e il «consolidamento continuerà». Il ministro è a Lima, Perù, dove sono in corso gli “Annual Meetings” del Fondo monetario internazionale. Poi ha sottolineato che le stime del governo per l'Italia prevedono un Pil in crescita dello 0,9% nel 2015 e dell'1,6% nel 2016, con un deficit in calo al 2,2% il prossimo anno e un pareggio di bilancio nel 2018. «La strada per migliorare il bilancio più strutturale - ha aggiunto - sarà più graduale di quanto inizialmente previsto, anche se è basata su stime prudenti di crescita potenziale». Per Padoan all'Ue «serve una combinazione di politica monetaria accomodante, di politica fiscale di aggiustamento fiscale ma anche orientata alla crescita e riforme strutturali».

Visco: rischi deflazione ridotti, ma Bce pronta ad agire
L’Eurozona corre ancora dei rischi di deflazione ma nonostante le ultime statistiche quei rischi «si sono ridotti». Ma la Bce è preparata a usare «tutti gli strumenti disponibili, nel suo mandato». Così il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. «Ci sono ancora rischi al ribasso e la necessità di consolidare la crescita» a livello globale, ha detto Visco, che siede nel consiglio direttivo della Bce. «Globalmente, non direi ci sia un rischio di deflazione globale, ma chiaramente ci sono stati rischi nell’Eurozona. C’è ancora pressione al ribasso sui prezzi», anche se i rischi che i prezzi scendano «sono stati ridotti negli ultimi mesi grazie al programma di acquisto dei titoli» della Bce.

Padoan: Italia accelera e sorprende, potenzialità alta
Per il ministro Padoan l’Italia che «accelera sorprende un po’ tutti, soprattutto gli osservatori internazionali. Dal punto di vista del governo questo conferma quello che continuiamo a pensare, cioè che la potenzialità di crescita dell'Italia sia elevata e piano piano questo si farà sentire».

«In Italia ripresa e consolidamento fiscale continuano»
Per il ministro la ripresa e il consolidamento fiscale continuano, come dimostra il fatto che «nei primi due trimestri dell'anno il Pil è cresciuto rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3% su base trimestrale, confermando che la ripresa economica è in corso». I consumi privati, «hanno beneficiato della ripresa della domanda di beni durevoli, spinta da maggiori redditi disponibili». Come si legge nel testo del discorso preparato per la riunione dell'Imfc, l'occupazione, ha ricordato il ministro, «è cresciuta di circa lo 0,5% nei primi due trimestri e ha continuato a salire anche ad agosto, quando il tasso di disoccupazione è sceso all'11,9% dal 12,4% del secondo trimestre».

«Su bad bank non esclusa forma di garanzia pubblica»
Sull'ipotesi di una bad bank per risolvere il problema dei crediti deteriorati, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha aperto all'idea di un intervento pubblico «eventualmente nella forma di garanzia pubblica, che è qualcosa che non necessariamente serve ma sta lì se serve». In generale, ha voluto precisare il ministro parlando a margine degli Annual Meetings del Fondo in corso a Lima, «l'idea del governo italiano è sempre stata quella di avere un intervento pubblico ridotto al minimo essenziale proprio per i nuovi vincoli legislativi che non ci permettono di entrare in modo pesante come altri Paesi hanno fatto».

«Gestione debito efficiente, in discesa dal 2016»
Padoan ha rivendicato che «la gestione del debito italiano è tra le best practice internazionali». E ha aggiunto: «Questo non lo dico io ma le agenzie di rating e tutti gli operatori internazionali. Abbiamo approfittato al meglio e in modo efficiente della fase di tassi bassi che per altro continua. Una fase che cambierà di direzione ma non credo subito». Secondo Padoan «la gestione del debito continuerà ad essere efficiente dal punto di vista del finanziamento, nel senso che il debito/Pil dal 2016 inizierà a scendere, quindi entriamo in un quadro macroeconomico progressivamente positivo».

«Segnali positivi su occupazione Italia grazie a Jobs Act»
Non solo. La riforma del mercato del lavoro nota come Jobs Act ha portato a «un aumento della porzione di contratti permanenti per i nuovi assunti». Un cambiamento «benvenuto». Sul fronte dell'inflazione, ha continuato Padoan, essa «sembra avere toccato il fondo, specialmente la componente core», allo 0,7% a settembre.

«Voluntary disclosure funziona grazie a scambio dati fisco»
Quanto al piano Ocse approvato a Lima dal G20 dei ministri delle Finanze sulla fiscalità rappresenta una «pietra miliare nella cooperazione internazionale». E, secondo il ministro dell'Economia, il sistema di scambio automatico di dati fiscali su cui poggia «sta anche offrendo ai singoli Paesi l'opportunità di costruire migliori relazioni con i loro contribuenti». «Nel caso del mio Paese - ha detto durante la conferenza stampa del G20 finanziario a Lima - lo vediamo con un meccanismo volontario (voluntary disclosure), dove stiamo vedendo risultati tangibili che prima, senza il drastico cambiamento sui sistemi di scambio automatico di dati reso possibile dal programma Beps dell'Ocse, non sarebbe stato possibile avere». I termini della voluntary «sono stati estesi». «Quindi - ha concluso Padoan - facciamo finire i termini entro i quali i contribuenti possono presentare istanze e poi tireremo i conti».

Legge stabilità: non solo Ires, pacchetto imprese da 1,8 mld
Intanto sul fronte della legge stabilità, dopo un vertice a palazzo Chigi emerge un pacchetto di misure che va ben oltre il taglio dell’Ires per tutti. In legge di stabilità potrebbe arrivare un pacchetto imprese da circa 1,8 miliardi. Allo studio ci sarebbero i “superammortamenti”, per circa 1 miliardo, il rifinanziamento del Fondo di garanzia (300 mln), della Guidi-Padoan (200 mln) e dell'ecobonus (90 mln), il credito di imposta per ricerca e sviluppo (200 mln) e 60 milioni per il Made in Italy.


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