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Tangenti sanità, Salvini e Maroni contro magistrati: «Attacco…

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Tangenti sanità, Salvini e Maroni contro magistrati: «Attacco politico». Brunetta: no a carcere preventivo come tortura

Notte tranquilla per Mario Mantovani, il vice presidente della Giunta della Lombardia da ieri in carcere a San Vittore a Milano con l'accusa di corruzione, concussione e turbativa d'asta: secondo gli inquirenti avrebbe truccato le gare sul trasporto dei dializzati. In cella anche il suo collaboratore, Giacomo Di Capua, e l'ingegnere del Provveditorato Opere pubbliche lombardo, Angelo Bianchi. In attesa dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, il nuovo scandalo tangenti scatena la reazione polemica del centrodestra, con il leader della Lega Matteo Salvini che parla di «sputtanamento mediatico per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi».

Salvini (Lega): sputtanamento mediatico per proteggere Pd
Intevistato a “La telefonata” (Canale 5) il segretario federale della Lega ha ricorda come la la Regione Lombardia nel 2014 abbia «curato un milione e mezzo di persone, e centinaia di migliaia di italiani di altre regioni, per un miliardo di euro», e che la giunta presieduta dal leghista Roberto Maroni non è a rischio solo «perché qualche giudice si è alzato male». Salvini ha poi difeso l'assessore lombardo all'Economia Massimo Garavaglia, ex parlamentare della Lega, che sarebbe finito tra gli indagati dell’inchiesta «perché si è permesso di girare le proteste scritte per lettera di un'associazione di volontariato di ambulanze che trasporta malati dializzati che chiedeva di variare i criteri di un bando che tra l'altro non sono manco stati cambiati». Questo, ha concluso Salvini, «è né più né meno che un attacco politico alla Regione meglio governata d'Italia, magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e di Renzi».

Maroni: in corso un «attacco politico» al governo della Lombardia
Sulla stessa linea del segretario Salvini anche il Governatore della Lombardia Roberto Maroni, anche lui convinto che l'inchiesta per turbativa d'asta che ha portato all'arresto di Mantovani sia «un attacco politico». «Stiamo analizzando gli atti - ha spiegato parlando al margine di un incontro al Parlamento europeo a Bruxelles - e al momento le accuse non sono riscontrate. Quindi tutto quanto scritto sui giornali è un attacco politico». Per Maroni l'esponente politico della Lega Nord Massimo Garavaglia, coinvolto nell'indagine, non deve dimettersi «neanche per idea».

Brunetta (FI): no carcere preventivo come tortura
All’attacco dei magistrati anche il capogruppo azzurro alla Camera, Renato Brunetta, che ha messo in guardia le toghe dall’invadere il terreno della politica. Secondo le prime informazioni disponibili, ha spiegato parlando con i cronisti, «si tratta molto probabilmente di un’inchiesta datata, che non aveva bisogno della carcerazione preventiva,non fosse motivata da pericolo di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato».«Io sono sempre garantista, ma sono sempre perchè non si usi la carcerazione preventiva - ha ammonito poi Brunetta - come strumento di tortura nei confronti degli inquisiti».Che la magistratura faccia tutte le sue inchieste e tutte le sue indagini e che si arrivi ai processi, ma che non si arrivi - ha concluso - ai processi se non ci sono elementi eclatanti, con gli inquisiti in carcere, o che li si lasci in carcere per farli deporre, o autoaccusarsi, o patteggiare ammettendo colpe che magari non hanno».

Opposizioni disertano lavori commissione Sanità
Molte anche i contraccolpi locali dell’inchiesta. Le opposizioni del Consiglio regionale della Lombardia hanno deciso per esempio di non partecipare ai lavori sella commissione Sanità previsto oggi sulla seconda parte delle riforma del sistema socio-sanitario, fino a quando sarà discussa in Aula la mozione di sfiducia al governatore Roberto Maroni seguita all'arresto del vicepresidente Mantovani. Da parte dei gruppi di centrosinistra, Pd e Patto civico, la posizione è quella annunciata già ieri: fino alla discussione per la sfiducia a Maroni (che prevedibilmente si terrà il giorno 20 ottobre) parteciperanno alle sedute e alle audizioni ma non ai gruppi di lavoro (come oggi in Sanità), né, soprattutto, manterranno il numero legale per la validità delle sedute, qualora la maggioranza a causa di consiglieri assenti non riuscisse a mantenerlo da sola.

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