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Rugby, Francia spazzata via dall'uragano neozelandese

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Rugby, Francia spazzata via dall'uragano neozelandese

Attenzione attenzione: sul Millennium di Cardiff si è abbattuto un uragano. Ha travolto una squadra dall'insolita maglia rossa, spazzando via anche i sogni dei suoi fan, aggrappati a ricordi tanto belli quanto lontani. La Nuova Zelanda si abbatte sui Galletti con una forza mai vista a questi livelli. Il match termina 62-13: la peggiore sconfitta della Francia, lo scarto più largo e il massimo numero di punti inflitti a una formazione in una partita dei quarti dei Mondiali, dalla prima edizione (1987) a oggi.

I Bleus, che spesso hanno saputo rialzare la testa nel momento più difficile, questa volta sono stati ridotti a ben poca cosa. Nove mete a una, con tripletta dell'ala Julian Savea, uno che non ha bisogno di aggirare gli avversari, perché trova più semplice abbatterli. E che, avendo ancora due incontri a disposizione (la semifinale con il Sudafrica e una finale, per il primo o per il terzo posto) può sperare di conquistare il nuovo record di segnature in una edizione della Coppa del mondo: per il momento è già a quota otto, la stessa raggiunta da Jonah Lomu nel 1999 e Brian Habana nel 2007.

Ma naturalmente non si tratta di celebrare l'individualità. Gli All Blacks - messi sotto pressione nella prima gara del torneo, vinta con l'Argentina, e poi mai veramente testati nei successi contro Georgia, Namibia e Tonga - avevano seminato qualche dubbio, che al momento non ha più ragione di essere. La prova di squadra è stata superba, con abilità individuali e collettive da rugby giocato in paradiso, e senza la minima difficoltà in fatto di ritmi nemmeno da parte dei giocatori più stagionati. Certo, la Francia non è sembrata minimamente all'altezza e si può addirittura temere, dal punto di vista dei Neri, che l'euforia vada un po' troppo oltre. Contro il Sudafrica ci sarà comunque da sudare molto di più (e «tra una settimana quello che abbiamo fatto stasera non conterà nulla», ha subito puntualizzato il ct Steve Hansen), ma intanto ci siamo goduti uno spettacolo.

La Francia, che ha perso quasi subito il mediano di apertura Michalak, è rimasta in partita una ventina di minuti, nel corso dei quali ha segnato due calci piazzati con Parra, mettendo qualche punto interrogativo a proposito della disciplina dei neozelandesi in fase difensiva. Bella l'unica meta dei transalpini, segnata da Picamoles e arrivata verso la fine del primo tempo, quando però il risultato era già sul 24-6. Per il resto abbiamo visto solo la squadra degli antipodi, dalla prima meta di Retallick, che ha controbattuto un calcio di Michalak e si è involato, alla nona (sì, siamo a livello di sinfonia) firmata Kerr-Barlow, autore di una doppietta pur avendo giocato solo uno spicchio di gara. Perché alla fine l'avversario non c'era praticamente più e l'ultimo quarto di gara è stato solo sofferenza per i francesi in campo e per tutti i loro sostenitori, sugli spalti del Millennium o a casa. Finisce come peggio non poteva l'era del ct Philippe Saint-André, che sarà ripiazzato da Guy Novès. Gli All Blacks vanno avanti: chi li fermerà?

La partita
Nuova Zelanda-Francia 62-13 (primo tempo 29-13). Per la Nuova Zelanda: 9 mete (Savea 3, Kerr-Barlow 2, Retallick, Milner-Skudder, Kaino, Read); 1 calcio piazzato (Carter), 7 trasformazioni (Carter). Per la Francia: 1 meta (Picamoles); 2 calci(Spedding, Parra), 1 trasformazione (Parra). Calci fermi: Carter 8 su 10; Parra 2 su 3, Spedding 1 su 1. Cartellino giallo per Picamoles

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