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Roma, Marino in procura nega ogni illecito sulle spese. Il legale:…

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Roma, Marino in procura nega ogni illecito sulle spese. Il legale: «Firme sui giustificativi non autentiche»

Si è concluso alle 20 l'incontro in procura di Ignazio Marino con il pm Roberto Felici, a cui era presente anche il procuratore aggiunto Francesco Caporale. Marino ha portato documenti, si è difeso, ha negato di aver commesso peculato e ha respinto ogni altro addebito. Il sindaco dimissionario ha dato la propria versione dei fatti a proposito degli scontrini e delle spese di rappresentanza fatte con la carta di credito del Campidoglio. E ha chiarito, tra l’altro, che non era la moglie, ma una sua collaboratrice, ad aver effettuato una prenotazione presso un ristorante. Ignazio Marino «non è indagato e, più in generale, con riferimento a questa vicenda, non risulta iscritta alcuna notizia di reato» ha chiarito il suo legale Enzo Musco.

Legale Marino: firme su giustificativi non sono autentiche
«Tutte le sottoscrizioni a suo nome in calce ai giustificativi di spesa non sono autentiche. Nella quasi totalità dei casi i giustificativi ricollegano la causale della cena alla tipologia dell'ultimo appuntamento della giornata programmato nell'agenda del sindaco. Ciò è certamente dipeso dal fatto, conosciuto solo adesso, che la ricostruzione delle causali delle cene è avvenuta a distanza di molto tempo da parte degli uffici del Comune, i quali, non ricordando la vera finalità istituzionale della cena, ne hanno evidentemente indicata una compatibile con l'ultimo appuntamento in agenda». È quanto ha ricostruito l'avvocato Enzo Musco nel riferire il senso della lunga audizione resa da Ignazio Marino negli uffici della Procura.

«Mai chiesto carta credito né aumento plafond»
Non solo. Secondo Musco, Marino «non ha mai utilizzato il denaro pubblico per finalità estranee a quelle consentite». Quanto all'uso della carta di credito. «Marino ha inteso precisare - si legge in un comunicato - che non ha mai richiesto la carta di credito, che gli è stata invece attribuita dagli Uffici, che non è stato lui a richiedere il riallineamento del plafond della carta da 10 a 50mila euro, come era nella precedente amministrazione e che la seconda carta di credito, attribuita al Capo del Cerimoniale, è stata richiesta per facilitare i pagamenti in occasione di eventi pubblici».

Ignazio Marino sentito in Procura
Marino è stato sentito, come riferito sempre dal suo legale Enzo Musco, nella veste di persona informata sui fatti. Era stato lo stesso sindaco dimissionario a chiedere di essere ricevuto dai pm. L'inchiesta della procura di Roma, al momento senza ipotesi di reato e senza indagati, e' nata da due esposti di Fratelli d'Italia e Movimento Cinque Stelle, sulle spese che il sindaco ha pagato con la carta di credito dell'amministrazione comunale e sull'aumento del massimale della carta, da 10 mila a 50 mila euro, di utilizzo mensile. Gli inquirenti dovranno accertare se Marino abbia sostenuto spese con la carta di credito del Comune al di fuori dei fini istituzionali, come hanno chiesto i firmatari degli esposti, e per questo motivo, oltre ad esaminare la documentazione sull'aumento del plafond sentiranno, come testimoni, anche i titolari degli esercizi ai quali fanno riferimento i «giustificativi».

L’intervento della Gdf
Nei giorni scorsi la guardia di finanza, su delega della procura di Roma, è andata in Campidoglio e prelevato i documenti da acquisire al fascicolo d'inchiesta: scontrini delle cene e delle spese con i relativi giustificativi firmati, pagamenti fatti con la carta di credito dell'amministrazione capitolina. Insieme agli scontrini e giustificativi - che erano anche stati pubblicati on line dallo stesso Marino - i finanzieri hanno acquisito anche la documentazione contabile relativa ai movimenti della carta di credito del Comune, usata dal sindaco, mentre documentazione su movimenti bancari è stata anche richiesta alla banca che ha emesso la carta su cui si appoggiano i conti. La vicenda delle spese di rappresentanza ha scatenato una bufera politica, fino alla firma delle dimissioni dalla carica di sindaco da parte dello stesso Marino, che pure ha staccato un assegno da 20mila euro a copertura del totale delle spese di rappresentanza sostenute in due anni. Le dimissioni del sindaco diventeranno irrevocabili dal due novembre.

Mafia Capitale, domani a prima udienza ci sarà Marino
Martedì ci sarà anche Marino, salvo cambi di programma dell'ultima ora, nell'udienza davanti al giudice Anna Criscuolo, per l'esame della richiesta di giudizio abbreviato avanzata dall'ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon e da altri quattro imputati minori nell’inchiesta “Mafia Capitale”. Marino, che ha già firmato l'atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale in questo procedimento, ha mantenuto ferma l'intenzione, manifestata nei giorni scorsi, di presenziare all'udienza.

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