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Roma, Marino firma le dimissioni da sindaco. Gabrielli: nessun…

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comune parte civile contro 5 imputati mafia capitale

Roma, Marino firma le dimissioni da sindaco. Gabrielli: nessun rischio caos

Ignazio Marino ha formalizzato le dimissioni da sindaco di Roma, consegnandole al presidente dell'assemblea capitolina Valeria Baglio. Da domani scattano i 20 giorni previsti dalla legge passati i quali le dimissioni saranno esecutive ed irrevocabili. Il 2 novembre dunque Marino decadrà dall'incarico, a meno di ripensamenti dell’ultima ora.

Giubileo: firmate tre ordinanze per lavori da 10 milioni
Marino ha anche firmato tre ordinanze ordinanze relative ai lavori per il Giubileo per una spesa complessiva di 10 milioni. I lavori riguardano provvedimenti per il traffico e la mobilità in particolare sul Lungotevere e nell’area di San Pietro. Gli interventi, spiega in una nota il Campidoglio, riguardano la riqualificazione del Lungotevere in riva sinistra, la riqualificazione della viabilità adiacente la stazione di S. Pietro e la riqualificazione di via IV Novembre, Largo Magnanapoli e via Cesare Battisti.

Marino: Comune parte civile contro ex dg Ama
Non solo. Marino ha apposto la sua firma contro l'atto di costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale contro 5 imputati nell'inchiesta Mafia Capitale, tra cui l'ex dg di Ama, Fiscon. Il procedimento inizia il 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di sindaco.

La giornata di Marino
Il sindaco dimissionario è arrivato stamattina in Campidoglio di buon mattino (con lui gli assessori al Patrimonio Alessandra Cattoi, ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci, alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo e alla Legalità Alfonso Sabella) e ne è uscito in auto verso le 14.30 senza rilasciare dichiarazioni. Alle 12 i suoi sostenitori si sono dati appuntamenti al Nazareno (dopo il sit-in ieri in piazza del Campidoglio) per ribadire il sostegno al sindaco e chiedere spiegazioni al partito sui motivi del ritirato appoggio al primo cittadino.

Gabrielli: no rischio caos, Roma sta in piedi da oltre 2mila anni
Ma i vertici del Pd non hanno nessuna intenzione di dare a Marino un’altra chance. E già impazza il totonomi sul futuro commissario che sarà nominato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli il 2 novembre, 20 giorni dopo la formalizzazione delle dimissioni da parte di Marino (che ha appunto 20 giorni poi per ripensarci). «Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni» ha detto il prefetto Gabrielli, arrivato in Campidoglio per partecipare alla messa in occasione della festa de corpo di polizia municipale, rispondendo a chi gli ha chiesto se il Giubileo sia a rischio dopo le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino.

Spese Marino, Gdf verso acquisizione documenti
Intanto il nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di piazzale Clodio è stato incaricato oggi dalla procura di acquisire tutto il carteggio relativo alle spese del dimissionario sindaco Ignazio Marino con la carta di credito del Campidoglio. Le fiamme gialle recupereranno la documentazione nella giornata di domani.

Sabella: io commissario? Nessuno mi ha contattato
Per il dopo-Marino si punta, come commissario, su un nome autorevole e dalla «grande onorabilità». Tra quelli che circolano con più insistenza, quello dell'assessore capitolino alla legalità, Alfonso Sabella. «Non mi ha contattato ancora nessuno» ha detto però Sabella, per il quale Roma ha bisogno «di una macchina amministrativa efficiente che sarà data dalla struttura commissariale che metterà in campo il governo». E a chi gli chiede se abbia fiducia nell'esecutivo e nel premier Renzi, l'assessore ha risposto: «Quello che il governo deve fare credo che lo farà».

Cantone: a Roma un Sala mi manca moltissimo
«A Roma purtroppo non ho un commissario come Giuseppe Sala con cui interloquire, questo mi manca moltissimo» ha detto il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, alla presentazione a Expo delle attività di cooperazione tra Anac e Ocse per la legalità, commentando il rapporto di collaborazione che si è creato con il commissario unico dell'esposizione. «A volte negli enti pubblici, che sono elefantiaci - ha aggiunto - non si capisce con chi si deve parlare, e c'è a volte qualcuno che ribalta su qualcun'altro».

Renzi: rotto rapporto tra Marino e la città
Ieri il premier Matteo Renzi, ospite di “Che Tempo che fa” su Rai 3 ha commentato così la caduta di Marino: «Non so se si è rotto qualcosa tra il Pd e Marino, lui vinse le primarie un po' a sorpresa, le vinse contro una bella parte del Pd romano. Forse più che con il Pd si è rotto il rapporto tra l'amministrazione e la città». E parlando di primarie a Roma per scegliere il futuro candidato non ha chiuso sulle primarie. Anzi. «Il sindaco lo scelgono i romani - ha detto - Credo che se c'è una cosa sicura è che non posso essere io a scegliere il sindaco. Se siamo il partito delle primarie i romani lo scelgano». Ma ha anche ammonito: «Speriamo scelgano bene. Facciamo bene attenzione».

Esposito: più che le primarie meglio una scelta politica
Sul punto ha frenato invece il senatore del Pd e assessore dimissionario ai Trasporti del Comune di Roma Stefano Esposito. «Credo che per la condizione e la situazione che c'è nel gruppo dirigente del Pd romano vada fatta una valutazione puntuale sulle primarie: tenendo conto del clima che c'è a Roma e che andrebbero fatte durante il Giubileo, in momento in cui il Pd a Roma non è ancora ricostruito - ha detto Esposito - penso sia migliore una scelta di valutazione politica, certo coinvolgendo un numero alto di persone».

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