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Rugby, un poker magnifico e il rebus semifinali

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Rugby, un poker magnifico e il rebus semifinali

In fondo, si legge sul sito internet della Coppa del Mondo di rugby, il gap tra Sud e Nord del mondo non è così ampio come potrebbe sembrare. Sarà, ma intanto siamo qui a parlare di una vigilia delle semifinali di “England 2015” e delle europee non è rimasto più nulla.

La cupola del ranking mondiale è monopolizzata dalle stesse squadre che si affronteranno in questo fine settimana: domani la Nuova Zelanda, prima, contro il Sudafrica, terzo; domenica l'Australia, seconda, contro la stratosferica Argentina arrivata al quarto posto. Detto per inciso, l'Italia è ora sul gradino n. 12, qualcosa di meglio del 15° pre-Mondiali.
E adesso, dopo una striscia di quarti di finale che non solo non hanno tradito le attese ma, per un motivo o per l'altro, hanno fatto a gara per lasciare ricordi durevoli, godiamoci queste semifinali. Che possono anche proporre un pronostico “lineare”, alla luce non tanto del ranking ma, piuttosto, della grandezza espressa dall'Australia nella fase a gironi e dai neozelandesi campioni uscenti nel ko tecnico inflitto alla Francia sei giorni fa. Ma non potremmo davvero gridare alla grande sorpresa se in finale andassero il Sudafrica e/o l'Argentina.
Intanto, il ct sudafricano Heineke Meyer ha tenuto a far sapere che secondo lui gli All Blacks sono probabilmente la migliore squadra di sempre nella storia del rugby: sarà anche vero, ma ecco un bel modo per provare a caricare ancora un po' di pressione sugli avversari. A proposito di pressione, come si sentirà Mario Ledesma, allenatore di una mischia australiana apparsa molto più convincente del solito, ora che i Wallabies devono affrontare la sua Argentina, la squadra per la quale ha giocato 84 test match come (grande) tallonatore?

Le dichiarazioni di stima incrociate comunque si sprecano, mentre Twickenham sta andando incontro a un festival del “tutto esaurito”. Al netto delle ultime quattro partite il numero degli spettatori sugli spalti della Rugby World Cup è già vicino ai 2,2 milioni. ll prezzo minimo da pagare per assicurarsi uno degli ultimi biglietti delle semifinali (ieri mattina ne avanzavano ancora un migliaio per entrambi i match) è di 125 sterline, equivalenti a circa 170 euro, franco bagarini.
Sul piano delle statistiche, Nuova Zelanda-Sudafrica potrebbe anche essere la partita in cui due trequarti ala infrangono altrettanti record in tema di mete: con una segnatura l'All Black Julian Savea diventerebbe il primo uomo a raggiungere quota nove in un solo Mondiale, e sempre con una marcatura da cinque punti il sudafricano Brian Habana si porterebbe a 16, staccando Jonah Lomu e rimanendo solo in testa alla classifica delle mete realizzate in più edizioni della Rugby World Cup.
Se poi qualcuno crede alla versione ovale dei corsi e ricorsi storici, nelle sette precedenti Coppe del Mondo la squadra vincitrice era arrivata prima anche nella propria fase a gironi. In altre parole, chi ha alzato il trofeo lo ha fatto dopo una striscia ininterrotta di successi. Se dovesse succedere anche questa volta, significherebbe che a trionfare potrebbero essere Nuova Zelanda o Australia, visto che il Sudafrica e l'Argentina sono arrivate in semifinale con una sconfitta al passivo. Gli Springboks si sono macchiati dello storico flop contro un ottimo Giappone (ora decimo nel ranking), mentre i Pumas hanno perso proprio dalla Nuova Zelanda. A questo proposito va detto che nel 2007 nel 2011 la finale ha proposto un incontro già disputato nella prima fase, cioè Sudafrica-Inghilterra e Nuova Zelanda-Francia, con doppie affermazioni delle due Nazionali dell'emisfero Sud. Se la situazione si dovesse ripetere, la finale 2015 sarebbe Nuova Zelanda-Argentina, con bis “iridato” per gli All Blacks.

Anche l'Australia, però, può farsi coraggio sulla base delle tradizioni. Nel 1991 e nel 1999, vale a dire nei due precedenti Mondiali che hanno avuto come epicentro il Regno Unito, a imporsi sono stati proprio i Wallabies. In più, pensando al 35-34 ottenuto all'ultimo respiro domenica contro la Scozia, il ricordo va ai quarti di finale del 1991, quando l'Irlanda conduceva a un passo dalla fine e una meta di Michael Lynagh alla bandierina ribaltò la situazione. Anche allora bastò solo un punto (19-18) per andare avanti. Gli uomini in giallo sperano che il percorso si ripeta, mentre gli irlandesi continuano a collezionare delusioni: tra le realtà storiche del rugby internazionale, sono gli unici a non essere mai arrivati in semifinale.
I Quarti di finale
Sudafrica-Galles 23-19; Nuova Zelanda-Francia 62-13; Argentina-Irlanda 43-20; Australia-Scozia 35-34

Le semifinali
Domani (alle 17, ora italiana) a Twickenham, Londra
Nuova Zelanda: B. Smith; Milner-Skudder, C. Smith, Nonu, Savea; Carter, A. Smith; Read, McCaw (cap.), Kaino; Whitelock, Retallick; O. Franks, Coles, Moody. A disposizione: Mealamu, B. Franks, Faumuina, Vito, Cane, Kerr-Barlow, Barrett, Williams. Commissario tecnico: Hansen
Sudafrica: Le Roux; Pietersen, Kriel, De Allende, Habana; Pollard, Du Preez (cap.); Vermeulen, Burger, Louw; De Jager, Etzebeth; Malherbe, B, Du Plessis; Mtawarira. A disposizione: Strauss, Nyakane, J. Du Plessis, Matfield, Alberts, Pienaar, Lambie, Serfontein. Commissario tecnico: Meyer
Arbitro: Garcès (Francia)
Domenica (alle 17, ora italiana) a Twickenham, Londra: Argentina-Australia
In tv: partite in diretta su SkySport 2, Nuova Zelanda-Sudafrica anche in differita su Mtv all 19.15

I Marcatori
Laidlaw (Scozia) 79 punti; Sanchez (Argentina) 74; Foley (Australia) 66; Pollard (Sudafrica) 64; Goromaru (Giappone) 58; Biggar (Galles) 56; Carter (Nuova Zelanda) 53; Allan (Italia) 44; Farrell (8nghilterra) 43; Savea (Nuova Zelanda) 40
I Metamen
Savea (Nuova Zelanda) 8 mete; Imhoff (Argentina), G. Davies (Galles), Milner-Skudder (Nuova Zelanda) e Habana (Sudafrica) 5; Mitchell (Australia), Van der Merwe (Canada), Seymour (Scozia) e Pietersen (Sudafrica) 4; seguono 9 giocatori con 3 mete

Il ranking mondiale
1. Nuova Zelanda; 2. Australia; 3. Sudafrica; 4. Argentina; 5. Galles; 6. Irlanda; 7. Francia; 8. Inghilterra; 9. Scozia; 10. Giappone; 11. Figi; 12. Italia; 13. Tonga; 14. Georgia; 15. Samoa; 16. Usa; 17. Romania; 18. Canada; 19. Uruguay; 20. Namibia

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