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Mattarella: «Da Bankitalia azione preziosa»

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Mattarella: «Da Bankitalia azione preziosa»

Il messaggio arriva alla fine ed è inevitabile collegarlo ai fatti di cronaca giudiziaria di qualche giorno fa quando si seppe dell'iscrizione al registro degli indagati del Governatore di Bankitalia per la vicenda della Banca popolare di Spoleto. È proprio al termine del suo saluto ai rappresentanti dell’Institut d’études bancaires, e dopo aver fatto un articolato discorso sulla ragion d’essere del sistema bancario, che Sergio Mattarella si sofferma sulla «preziosa e fondamentale azione di vigilanza della Banca d'Italia».

Impossibile non leggerci un gesto di fiducia nei confronti di Ignazio Visco che, in concomitanza con la notizia dell’inchiesta che lo vede coinvolto insieme ad altre sette persone, salì al Colle per un colloquio con il capo dello Stato. In quei giorni, era stato lo stesso Istituto di via Nazionale ad assicurare una piena collaborazione con i magistrati e ieri le parole di stima del presidente confermano che nulla si è rotto nel circuito istituzionale e nella fiducia tra i vertici dello Stato.

Per il resto, Mattarella ha tenuto un breve discorso di saluto dopo l’intervento del presidente della Banca Sella Spa, Maurizio Sella, in cui ha riconosciuto lo sforzo di cambiamento del sistema bancario sotto la spinta della nuova regolamentazione europea, ma non ha rinunciato ad alcune critiche, anche profonde, su un sistema non ancora perfettamente armonizzato con le esigenze produttive, sociali e delle famiglie. E dunque incalza: «L’obiettivo deve essere quello di una finanza inclusiva e orientata a sostenere la crescita. I bassi tassi presenti sul mercato sono occasione preziosa per un rilancio degli investimenti». Secondo: «Sarà necessario un più attento bilanciamento dell’obiettivo di tutelare il risparmio affidato alle banche, con valutazione dei rischi, con quello di impiegarlo a supporto di sviluppo produttivo e finanziamento delle famiglie». Mattarella arriva poi al nocciolo della questione, la fiducia persa per comportamenti scorretti o addirittura illeciti. «La lunga crisi e – ancora prima – le evidenze dell’imperfezione dei mercati, di condotte azzardate di alcuni intermediari, hanno generato una caduta di fiducia nelle banche. Hanno, in alcuni casi, minato la convinzione che le stesse regole siano in grado di contenere comportamento poco virtuosi di intermediari. Per recuperarla serve maggiore trasparenza».

Ma la correzione di rotta sulle regole, sostiene Mattarella, va accompagnata a una strategia che giri più intorno all’economia reale e non di carta. «Si impone la ricerca di soluzioni orientate alle reali esigenze di famiglie e imprese. Non è solo una questione etica: si tratta della ragione sociale, strategica del sistema del credito e grava in misura maggiore sui principali intermediari europei che oggi il vostro Istituto rappresenta». E dunque se la principale ragion d’essere del sistema bancario è quello di assicurare una efficiente allocazione del credito al sistema economico e sociale, un ruolo più attivo deve esserci in Italia. Perché spiega Mattarella «nel nostro Paese il contributo al sistema del finanziamento bancario è assolutamente prevalente». Ma c’è il contesto europeo, l'Unione bancaria, che mette sotto stress il sistema. «Il quadro è in profonda evoluzione, possiamo dire che a livello europeo il settore bancario è quello che ha visto i maggiori progressi in termini di armonizzazione, occorre completare questo processo». Tuttavia Mattarella ammette, «la transizione non è facile. Le richieste regolamentari in termini di liquidità e di patrimonio possono avere effetti sulla redditività e soprattutto sulle stesse dimensioni dell'offerta di credito. Si pongono problemi inediti di cui è a conoscenza la Bce». Dunque la parola a Mario Draghi.