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5/5 Scontro Rossi-Marquez/Heisenberg e il principio di indeterminazione

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    Rossi o Marquez? Cinque motivi per cui il giudizio della moviola è (spesso) una chimera

    5/5 Scontro Rossi-Marquez/Heisenberg e il principio di indeterminazione

    Parrà strano citare gli studi del fisico tedesco per provare a dar ragione a Rossi o Marquez. Andiamoci piano, in ogni caso, e cerchiamo di capire cosa comporta per la nostra vita reale quanto stabilità dalla scienza nel 1902. E' infatti utile sottolineare quanto detto da Heisenberg sui limiti nella conoscenza, o della determinazione; detto in parole semplici, lo scienziato tedesco sosteneva che non è possibile conoscere l'esatta posizione di una particella di luce, perché per farlo si dovrebbero utilizzare altre particelle di luce che in questo modo devierebbero la traiettoria e la posizione della prima particella. Una teoria alla base di molte scoperte successive, che mette in discussione l'infallibilità umana e della scienza stessa. Un esempio semplice? Provate a pensare a un processo in cui alcune testimonianze in modo univoco attribuiscano la responsabilità di un reato a un soggetto. Persino alcuni elementi – ad esempio il possesso di un coltello –sembrano confermare questa convinzione. Nella cultura giuridica anglosassone però esiste il cosiddetto “ragionevole dubbio” che le cose non stiano in questo modo. E' esattamente la trama di “La parola ai giurati”, film del 1957 diretto da Sidney Lumet, con Henry Fonda. Il principio di Heisenberg si riflette in questa vicenda come in molte altre. Lascio al lettore il piacere di rivedere un vecchio film che ha molto da insegnare al nostro modo di osservare e valutare la nostra realtà

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