Il concetto dell'home bias è stato elaborato dagli esperti di finanza comportamentale per spiegare le ragioni per cui gli abitanti di una nazione tendano a sottoscrivere titoli del proprio paese, senza considerare opportunità migliori ma battenti bandiere differenti. Accade in Italia, dove i risparmiatori sono portati a sottoscrivere titoli azionari in collocamento (come accade per i titoli di Stato) e comunque quotati a Piazza Affari (talvolta di piccole dimensioni), trascurando invece big company internazionali, dal business consolidato e dalle dimensioni molto rilevanti. Declinato tutto ciò nello sport, il tifo gioca brutti scherzi: se gli italiani sono stati portati a giustificare o dar ragione a Rossi, quella spagnola è compatta nell'attaccare Marquez. La stampa non sfugge a questa dinamica, benché ne vada della propria credibilità. D'altronde i giornali sportivi sono acquistati in grandissima parte da tifosi e talvolta ciò porta a una riduzione di obiettività nella copertura di una notizia. La distinzione tra essere tifosi ed essere sportivi purtroppo è andata via via sfumandosi e ciò non aiuta nemmeno la qualità delle competizioni sportive. Così come la salute delle finanze dei risparmiatori, che oscillano da eccessi di prudenza (“tutto il denaro sul conto corrente per non rischiare nulla”) o eccessi di rischio (“compro anche se il titolo scende perché sono convinto che salirà”).