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Franceschini: ogni grande impresa adotti un museo. Della Valle:…

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STATI GENERALI DELLA CULTURA

Franceschini: ogni grande impresa adotti un museo. Della Valle: Stato chiami Eni per restauro Pompei

«Investire per una nuova cultura»: è la parola chiave degli Stati Generali della Cultura del Sole 24 Ore, che si sono svolti ieri all’Auditorium Conciliazione di Roma. Una giornata di confronto tra istituzioni, esperti e investitori sui principali asset e valori del patrimonio culturale italiano. Si è discusso di Art bonus, di modelli virtuosi di gestione dei musei, di valorizzazione del patrimonio, di buona scuola, delle più importanti opere di restauro sostenute dalle grandi aziende del Made in Italy. Fra gli ospiti il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini. Il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano ha intervistato l’ad e presidente del gruppo Tod's, Diego Della Valle.

Ore 14.00. Franceschini: ogni grande impresa italiana adotti un museo
«Mi pare di vedere segnali importanti da parte delle imprese sul fronte della cultura», ha assicurato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, parlando a Roma davanti agli Stati generali della Cultura. «Sembrava di dire cose strane quando sostenevo che gli investimenti in cultura e turismo possono rappresentare uno dei motori della ripresa», ha proseguito, «ma oggi abbiamo una Legge di Stabilità che mette al centro gli investimenti in cultura e turismo che possono dare un contributo determinante alla ripresa e alla crescita del Paese, forse il più importante». L’auspicio di Franceschini è che «ogni grande impresa italiana adotti, diventi main partner di un grande museo». E ha aggiunto: «L'art bonus avvicina e stimola le grandi imprese alla cultura, vorrei che si arrivasse ad un momento in cui la responsabilità sociale di impresa è valutata su quanto investe in cultura».

Ore 13.58. Franceschini: decreto su sciopero Colosseo conquista di civiltà
Il ministro Franceschini, dal palco degli Stati generali della Cultura, ha ricordato le contromisure adottate dal governo per rimediare alla brutta figura della serrata del Colosseo e di altri siti culturali che hanno lasciato in fila centinaia di migliaia di turisti per “assemblea sindacale” dei custodi. «Il fatto che nel nostro paese il Parlamento stia decidendo in queste ore che i Beni culturali diventano di servizi pubblici essenziali - ha dichiarato riferendosi al decreto legge sullo diritto di sciopero nei beni culturali all’attenzione delle Camere - è una grande conquista di civiltà»

Ore 13.48. Franceschini: in arrivo 500 assunzioni per settore culturale
«C’è una norma nuova essenziale», ha rivendicato Franceschini (anche per replicare alle critiche arrivate al governo dal presidente della Fondazione Roma) per un ministero, il suo, con molto personale avanti con gli anni: «Una deroga per dar modo di assumere nel 2016 500 archivisti, restauratori, archeologi, bibliotecari». In generale, saranno quindi assunte nel pubblico impiego «quelle professionalità studiate da molti giovani e che garantiranno la copertura di tutti i posti i posti di lavoro specializzato di cui il settore culturale ha bisogno».

Ore 13.41. Franceschini: cultura settore centrale per uscire dalla crisi
«Mi pare ci siano segnali importanti di ripresa». Il ministro dei Beni culturali ha risposto così a chi gli chiede se la recessione è ormai passata. «Rispetto allo scorso anno - ha spiegato a margine degli Stati generali della cultura - c’è il riconoscimento di passi avanti che abbiamo fatto». Nel 2014 - ha aggiunto il ministro - «sembrava di dire cose strane quando si sosteneva che un investimento in cultura e turismo sarebbe stato uno dei contributi più importanti alla ripresa e alla crescita del Paese. Oggi tutto questo è riconosciuto. Soprattutto abbiamo alle spalle una legge di stabilità in cui si torna ad investire in cultura e turismo, in risorse, allargamento ai privati, sul cinema e sulla stabilizzazione dell'Art Bonus, con nuove assunzioni che arricchiranno di professionalità giovani il ministero dei beni culturali. Mi pare si stia andando nella direzione giusta. Il contributo che può arrivare da questo settore alla crescita del Paese è determinante, centrale probabilmente il più importante».

Ore 13.35. Della Valle: ministro chiami Eni per restauro Pompei
«L'Italia ha bisogno di un piano per il restauro di alcuni grandi monumenti. È giunto il momento di «sedersi e organizzare delle cose serie e vedere come mettere a regime restauri importanti finanziati da imprese e anche pubbliche». È il monito lanciato dall'ad e presidente del gruppo Tod's, Diego Della Valle, intervenuto agli Stati generali della cultura. Per Della Valle il ministro Franceschini dovrebbe chiamare Eni «e dire: voi vi occupate di restaurare Pompei, Finmeccanica Caserta ed Enel un'altra cosa». Per l'imprenditore, che ha curato il restauro del Colosseo a Roma, «la ripresa che tutti vogliamo deve arrivare anche con un piano di sviluppo di grandi opere per ospitare la gente che vuole venire a visitarci».

Ore 13.33. Della Valle: problema di Roma è sua classe dirigente
Il Sole 24Ore ha molto insistito sulla rinascita di Milano negli ultimi anni, ha ricordato il direttore Roberto Napoletano, per poi sottolineare la necessità che anche la Capitale recuperi in fretta la sua dignità. «Le colpe della classe dirigente sono molte», ha concordato Della Valle convinto, che «Roma non ha un problema, come dimostrano i milioni di turisti che vogliono visitarla», ma è frenata «dalle piccole bagarre» della politica locale. La città «vuole solo che le cose funzionino», e gli imprenditori «dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza».

Ore 13.25. Della Valle: restaurato Colosseo per restituire qualcosa all’Italia
Perchè stiamo restaurando il Colosseo? Diego Della Valle ha spiegato per punti le ragioni del suo contributo al rilancio del monumento più noto di Roma: «Siamo un gruppo italiano, siamo in grado di farlo, viviamo anche noi sotto il grande cappello del made in Italy». Così «abbiamo pensato di dover sottolineare il fatto che le nostre imprese non possono fermarsi ad affermare se stesse ma debbono anche restituire qualcosa». Quindi l’impresa guidata da Della Valle è scesa in campo per sostenere i lavori di restauro, insistendo «per farlo da soli e senza nessun ritorno commerciale per l’impresa», per ribadire il fatto che ci sono cose che devono essere fatte senza attendere una ricompensa. Poi una ragione forse più banale ma comunque importante: «Io ho visto il Colosseo da ragazzino, ed è stata una esperienza incredibile, rivederlo oggi mano a mano ripulti ci dà una soddisfazione incredibile. Non è un atto eroico».

Ore 13.20. Napoletano: «Non ci può essere una guerra tra pubblico e privato»
«Non può esistere una guerra tra pubblico e privato». Prima di intervistare l’imprenditore Diego Della Valle il direttore del Sole 24Ore Roberto Napoletano ha risposto così alle dichiarazioni del presidente della fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele , che sul palco degli Stati generali ha censurato con diversi esempi la collaborazione tra privato e pubblico nella gestione dei beni culturali in Italia.

Ore 13.08. Emanuele: sistema finanziamento sia fondato su gestione
Emanuele sottolinea come «grazie al decreto cultura che introduce il manager dei musei» si è fatto «un primo passo importante per modificare l'ottica tradizionale», ma è «necessario adottare un sistema di finanziamento della cosa pubblica che esuli da un approccio meramente quantitativo ma si fondi sulla gestione».

Ore 12.57. Emanuele: con 0,1 Pil per cultura non si va da nessuna parte
Emanuele ha ricordato alla platea l’ammontare degli stanziamenti messi a bilancio dallo Stato per la tutela dei beni culturali italiani. Nel 2014 sono stati destinati alla cultura 1,5 mld di euro, e la previsione per il 2015 è di 1,4 mld; 1,3 nel 2017. «Io non ho parole, soprattutto a confronto con quanto spendono nel resto del mondo per la valorizzazione dei beni culturali. Con lo 0,1, del Pil non si va da nessuna parte», ha concluso.

Ore 12.40. Emanuele: necessario rivedere compiti dei soprintendenti
Da Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma, è arrivato un invito pressante al ministro Fransceschini perchè metta mano quanto meno a compiti e competenze dei soprintendenti, considerato un passaggio chiave per il futuro dei Beni.culturali. Per la gestione, ha spiegato, «è necessaria una visione manageriale. Non dico di quotare in borsa gli Uffizi, come qualcuno mi accusò di voler fare. Non l’ho mai detto, ma lo farei, perchè bisogna permettere al mondo di diventare partner dei nostri beni culturali. Bisogna cambiare la metodica, soprattutto nelle sovrintendenze dove spesso non si ha la cultura necessaria per fare i sovrintendenti».

Ore 12.20. Giannini: al via assunzioni fase C
«Nella seconda settimana di novembre invieremo le proposte di assunzione relative alla Fase C del piano straordinario di assunzione della Buona Scuola. Il plafond è di 55 mila posti di insegnanti». A dirlo il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini oggi a margine degli Stati Generali della Cultura organizzati a Roma dal Sole24Ore.

Ore 12.18. Giannini: prof matematica? Ci sarà concorso
«In Italia mancano i professori di matematica». A ribadirlo è il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, sempre a margine degli Stati Generali della Cultura organizzati dal Sole 24 Ore. «I professori di matematica - ha detto il ministro - non si producono con una legge. Quello che possiamo fare, e lo stiamo facendo, è individuare il gap. Nell'immediato, agiremo attraverso il concorso che come previsto dalla legge Buona Scuola bandiremo entro il prossimo primo dicembre», in modo che i vincitori possano insegnare già da settembre. «Per il futuro - ha proseguito - cerchiamo di indirizzare i ragazzi verso le materie scientifiche, sperando che quando poi arriveranno a fine percorso vogliano fare i professori e non altre cose».

Ore 12.15. Giannini: nuovo corso alternanza scuola-lavoro, è pilastro
«L'alternanza tra scuola, cultura e lavoro, grazie alla nostra legge, diventa uno dei pilastri per cambiare il paradigma culturale ed educativo della nostra scuola». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, al suo arrivo agli Stati Generali della cultura del Sole 24 Ore. Giannini ha presentato il primo progetto in questa direzione, nato dalla collaborazione tra i ministeri dell'Istruzione e dei Beni culturali, che è il 'Sistema Pompei': «È un laboratorio di alternanza tra scuola e lavoro nell'area di Pompei che coinvolge 15 scuole del territorio con circa mille studenti per questo anno scolastico».

Ore 12.10. Lorenzoni: investire 6% Pil nell’istruzione
«Servono scuole aperte, poli culturali sempre attivi, soprattutto nelle periferie. Ma per realizzare ciò sono necessari investimenti. L’obiettivo dell’Italia dovrebbe essere quello di arrivare a spendere il 6% del Pil nell’istruzione. Siamo al 4,2%». Lo ha detto il maestro elementare Franco Lorenzoni (Casa Laboratorio di Cenci), che ha aggiunto: «Nella scuola bisogna accendere scintille. Bisogna dare la possibilità ai ragazzi di utilizzare i “manufatti culturali” (l’arte ma anche la matematica) per capire qualcosa di se stessi. Sono angustiato dal fatto che in Italia esistano 2,5 milioni di ragazzi che non studiano né lavorano».

Ore 11.45. Casati: piano nazionale scuola digitale è una speranza
«Il piano nazionale scuola digitale presentato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è una speranza. Per la prima volta dopo tanti anni siamo di fronte a un piano ponderoso e ben scritto affronta in maniera sistematica il tema dell’aumento dell’offerta e delle opportunità tecnologiche nella nostra scuola. Dalla didattica dello studiare si passa a una didattica del fare e dell’attivazione dello studente e dell’insegnante, con le classi che vanno trasformate in veri e propri laboratori». Lo ha detto Paolo Ferri, professore straordinario Università Milano Bicocca.

Ore 11.20. Melandri: anche la reputazione sui social attrae i privati
Tra i fattori che contribuiscono a rendere “appetibile” una istituzione culturale per il finanziamento e il sostegno dei privati c’è anche la reputazione sul web. Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi di Roma ricorda «la capacità di stare in rete del Maxxi, siamo il museo più social d’Italia», e questo contribuisce ad attrarre i privati. Senza dimenticare il “privato diffuso”, piccole realtà imprenditoriali e semplici cittadini che partecipando ad esempio ai Gala dinner organizzati dal Maxxi da un triennio «permettono di raccogliere fondi che vanno ad incrementare la collezione della Fondazione».

Ore 11.15. Bradburne: se vogliamo di più da privati devono partecipare a decisioni
«La nostra neutralità, la nostra eccellenza serve anche all'imprenditore che dà denaro», ribadisce James Bradburne rivendicando il ruolo dei direttori delle grandi istituzioni culturali, sottolineando comunque che l’idea di « accettare denaro non corrompe il sistema, anzi ne aumenta l'effettività e l'efficacia. Dobbiamo fare attenzione a non mescolare le due cose». Le fonti di ricavi, aggiunge, sono sempre tre: fonti pubbliche, fonti private e il pubblico che paga il loro biglietto, compra il catalogo». Però, al di sopra di questo, c’è una governance e «io credo che siamo adesso in un momento molto importante per riconoscere che se vogliamo di più dai settori privati dobbiamo anche invitarli a partecipare alle decisioni che prendiamo per le nostre realtà museali».

Ore 11.05. Bradburne: valorizzazione passa da autonomia governance
«La chiave della valorizzazione dei beni culturali sta nell’autonomia delle diverse realtà e dell’autonomia della governance». A dirlo, nel suo intervento sul palco degli Stati generali della cultura, e James Bradburne, neo direttore della Pinacoteca di Brera, che ha insistito sulla necessità che i componenti dei Consigli di amministrazione delle istituzioni culturali siano sempre più indicati e designati in base alla loro autonomia e alle loro competenze. «Se vogliamo che lo Stato sia in grado di abbassare i costi per il mantenimento del patrimonio culturale occorre che i privati chiamati a concorrere siano liberi di indicare nei Cda persone scelte per competenza e indipendenza», ha chiosato.

Ore 11.00. Nicolini: fondamentale creare un clima di collaborazione
Nicolini si sofferma anche sui paletti che meglio garantiscono un proficuo rapporto tra privati e pubblico nella gestione dei beni culturali. «In un board, soprattutto quando ci sono decisioni tecniche o scientifiche - spiega - non si può dare ai patron, cioè ai benefattori, il potere di decidere certe cose». Tuttavia, per esempio, finito un restauro, i Musei Vaticani promuovono «un incontro con tutti loro, e durante il restauro si racconta loro quello che si sta facendo, dando addirittura la possibilità di vederlo su internet. Io credo che non bisogni mai arrivare agli estremi, ma creare un clima di collaborazione».

Ore 10.57. Nicolini: “produttività” Musei Vaticani basata su custodi
Al momento, i Musei Vaticani hanno 300 custodi, la maggior parte con competenze settoriali di altissimo livello nel settore della tutela dei beni culturali, e la capacità del Vaticano di gestire gli attuali 6 milioni di visitatori, in forte crescita rispetto ai 4 milioni di qualche anno fa, è fondata sulla capacità «di studiare i loro curriculum e di valorizzarlo». A dirlo è Paolo Nicolini, Consigliere delegato per i settori amministrativo-gestionali dei Musei Vaticani, che individua in questo “studio delle competenze” delle risorse interne l’effetto virtuoso di incrementare la produttività del personale di custodia «che ha fiducia nel proprio ruolo e conferma della propria utilità e valorizzazione» nelle attività di accoglienza.

Ore 10.43. Santori: nuovi leva di custodi giovani di valore da non dimenticare
Nel suo intervento Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie nazionali di Arte antica di Roma, ricorda l’impegno di molti dei giovani custodi di musei sparsi in tutta Italia, «entrati nell’amministrazione con l’ultimo concorso, tutti in possesso di dottorati e lauree di alto livello, e tutti ben consapevoli delle problematiche legate alla tutela del patrimonio». Si tratta, ha sottolineato, «si tratta di forze fresche da valorizzare, di servitori dello Stato, perchè questo sono, di cui non ci si deve dimenticare».

Ore 10.33. Ferragamo: per musei privati possono fare la differenza
«Credo che aziende e privati potrebbero fare la differenza per i musei, che sono un orgoglio degli italiani». Nella sua video intervista, Ferruccio Ferragamo, presidente della Salvatore Ferragamo, porta la sua testimonianza sul connubio tra arte e moda e grandi aziende del made in Italy.

Ore 10.30. Le videointerviste a Nardella e Ferragamo
Sono state proiettate le due video interviste di Paola Bottelli al sindaco di Firenze, Dario Nardella sulla collaborazione tra pubblico e privato e sugli effetti dell’art bonus e a Ferruccio Ferragamo, presidente della Salvatore Ferragamo, sul restauro degli Uffizi di Firenze.

Ore 10.15. Al via gli Stati generali della cultura
Sono iniziati i lavori degli Stati Generali della Cultura del Sole 24 Ore, che hanno preso il via questa mattina all’Auditorium Conciliazione di Roma. I lavori sono stati introdotti dal vicedirettore di Radio 24, Sebastiano Barisoni, per il quale in materia di valorizzazione della cultura va «superato il dualismo pubblico-privato».

Ore 9,00. Il programma della giornata
Aprono la giornata le due video interviste di Paola Bottelli al sindaco di Firenze, Dario Nardella sulla collaborazione tra pubblico e privato e sugli effetti dell’art bonus e a Ferruccio Ferragamo, presidente della Salvatore Ferragamo, sul restauro degli Uffizi di Firenze. Poi il dibattito, moderato dal vicedirettore di Radio 24 Sebastiano Barisoni, prosegue sul tema dei “Modelli virtuosi di gestione museale”. Ospiti Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia, James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, Flaminia Gennari Santori (Gallerie nazionali di arte antica di Roma), Giovanna Melandri (presidente della Fondazione Maxxi), Paolo Nicolini (consigliere delegato per i settori amministrativi-gestionali dei Musei Vaticani).

Poi si parlerà di “Libro, eBook e coding. Una proposta per la buona scuola”. Introdurrà Armando Massarenti, caporedattore Domenica del Sole 24 Ore. Ospiti Roberto Casati, direttore Ricerca Centre National de la Recherche Scientifique Institut Nicod, Ecole Normale Supérieure Parigi e Paolo Ferri Professore straordinario Università Milano Bicocca. Poi avanti sul tema “Un nuovo progetto per una scuola sostenibile” con il maestro elementare Franco Lorenzoni (Casa Laboratorio di Cenci).

Le conclusioni sono affidate al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Spazio alle video interviste sul restauro degli arazzi di Firenze a Micaela Le Divelec Executive VP & COO Gucci e Umberto Tombari, presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sul restauro del Ponte di Rialto di Venezia, con Renzo Rosso, presidente Otb. Poi l’intervento di Emmanuele F.M. Emanuele, presidente Fondazione Roma.

Poi l’intervista di Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore a Diego Della Valle, presidente e ad del Gruppo Tod's introdotta da un video sul grande intervento di restauro del Colosseo. Il filo conduttore è “Arte & Moda: le grandi aziende del Made in Italy al servizio dell'arte”.

L’intervento conclusivo è del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Parlerà di “Art bonus e riforma: la svolta della cultura italiana”.

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