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All Blacks campioni del mondo. Wallabies battuti 34 a 17

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All Blacks campioni del mondo. Wallabies battuti 34 a 17

  • –di Flavia Carletti

La Nuova Zelanda è campione del mondo di rugby. Chiudendo la finale con l'Australia sul punteggio di 34 a 17 gli All Blacks conquistano la loro terza Webb Ellis Cup, la seconda consecutiva, dopo quelle del 1987, 2011 e ora 2015. Una squadra che batte così ogni record e sfata anche un tabù, quello che non la vedeva vincitrice se non quando i mondiali li ha giocati in casa propria. Questo pomeriggio teatro del trionfo dei Tuttineri è stato lo stadio di Twickenham a Londra, casa dell'Inghilterra del rugby, quell'Inghilterra Paese ospitante uscita dai mondiali prima di arrivare ai quarti di finale.

Il capitano della Nuova Zelanda, Richie McCaw, non può festeggiare in modo migliore le 148 presenze in maglia nera, di cui 111 da capitano e 22 ai mondiali. Alla fine ha vinto la squadra migliore, quella che in questa finale ha espresso il miglior rugby, costruendo azioni e creando il maggior numero di opportunità. L'Australia è stata per troppo tempo a guardare gli All Blacks giocare, non facendo altro che cercare di stoppare le loro sortite e difendendosi. E' arrivata la dimostrazione che solo con la difesa le partite è difficile vincerle, specialmente se dall'altra parte c'è una formazione come quella degli All Blacks. Rivediamo il film della partita. Il primo tempo vede la Nuova Zelanda attaccare e costruire gioco con l'unico obiettivo dell'Australia che sembra quello di disfare quanto fatto dagli avversari.

La difesa dei Wallabies si rivela ottima ma i numerosi tentativi di attacco degli All Blacks portano i loro frutti proprio allo scadere con una meta dell'ala Nehe Milner-Skudder. Le squadre vanno negli spogliatoi sul punteggio di 16 a 3. Facciamo ancora un passo indietro. I primi punti della finale mondiale arrivano al 7' con un calcio piazzato di Daniel Carter. Al 13' Bernard Foley ha l'occasione di pareggiare e non fallisce (3-3). In due occasioni l'arbitro gallese Nigel Owens grazia il pilone australiano Sekope Kepu che placca il mediano di apertura in maglia nera prima in nettissimo ritardo e poi al collo. Si continua però a giocare sempre con la stessa formula. Nuova Zelanda che ha possesso e territorio, Australia che difende. Al 26' Carter riesce a sbloccare il risultato con un calcio (6-3), concedendo il bis, anzi il tris, al 35' (9-3).

I tanti tentativi di attacco dei Tuttineri trovano la loro realizzazione, come detto, a tempo scaduto, con la meta del numero 14, trasformata dal solito Carter per il 16 a 3 parziale. La ripresa vede la Nuova Zelanda allungare subito il vantaggio con una meta al 42' di Ma'a Nonu che buca la difesa avversaria e si fa una corsa di quasi 40 metri da solo fino a depositare l'ovale sull'erba oltre la linea di meta (21-3, con Carter che sbaglia la trasformazione). L'Australia sembra finalmente reagire e iniziare ad agire. Al 51' un momento che sembra di svolta per il proseguimento del match.

L'estremo neozelandese Ben Smith è punito con il cartellino giallo per un placcaggio pericoloso e un minuto dopo arriva la meta di David Pocock che accorcia le distanze per i Wallabies (21-10 con la trasformazione di Foley). I neozelandesi dovranno affrontare 10 minuti con un uomo in meno. Quando la parità numerica è ristabilita arriva ancora una meta dell'Australia con Tevita Kuridami, trasformata da Foley (21-17). La finale è riaperta e la vittoria della Nuova Zelanda messa a rischio.

A 10 minuti dalla fine però un drop di Carter fa di nuovo allungare gli All Blacks (24-17) che ritrovano fiducia e il bandolo della matassa. Al 74' Carter piazza da metà campo (27-17) e c'è ancora il tempo per la meta du Beauden Barrett al 78' con la trasformazione del solito Carter, man of the match, per il 34 a 17 finale. Il pubblico festeggia sugli spalti la vittoria dei più forti e il principe Harry consegna la Webb Ellis Cup nelle mani di Richie McCaw.

La partita:
Nuova Zelanda - Australia 34-17 (16-3 primo tempo). Nuova Zelanda: tre mete (Milner-Skudder, Ma'a Nonu, Barrett), 4 calci (Carter) 2 trasformazioni (Carter) 1 drop (Carter). Australia: 2 mete (Pocock, Kuridrani), 1 calcio (Foley), 2 trasformazioni (Foley). Calci fermi: Carter 6 su 7; Foley (3 su 3). Cartelli giallo: Ben Smith (Nuova Zelanda).

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