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Italicum, Renzi: meglio premio a lista ma non è un totem

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Italicum, Renzi: meglio premio a lista ma non è un totem

«Non ci sto ripensando. Io preferisco il premio alla lista. È più logico, è in linea con il partito a vocazione maggioritaria, che è la natura del Pd. Poi è ovvio che non abbiamo totem ideologici». Così Matteo Renzi risponde a Bruno Vespa (nel suo libro “Donne d'Italia”, Mondadori - Rai Eri) in uscita domani) che gli domanda se sia vero che sta pensando a cambiare l'Italicum per introdurre ballottaggio tra coalizioni o consentire almeno l’apparentamento tra liste al ballottaggio (ipotesi caldeggiate da Forza Italia, Lega e minoranza Pd).

Renzi: preferisco premio lista ma non ci sono totem
«Questa legge, grazie ai ballottaggi, garantisce la certezza della vittoria. I candidati nei collegi dovranno tornare a guardare in faccia gli elettori, mentre prima veniva eletto il numero 27 di una lista che nessuno, magari, aveva mai visto. A dimostrazione che prima di oggi il sistema non ha mai funzionato, ci sono 63 governi e 27 presidenti del Consiglio in meno di settant'anni», ha spiegato Renzi. E ha aggiunto: «Nessuna legge da sola garantisce la governabilità. È il sistema politico che deve farlo».

«Fuori dal Pd non vedo spazi»
Quanto all’emoraggia interna al Pd (ieri l’abbandono del gruppo dem da parte dei tre deputati Alfredo D'Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino, ndr) Renzi ha tagliato corto: «All'interno del Pd c'è un grande spazio ideologico e culturale per la sinistra, ma gli esponenti della minoranza devono liberarsi della logica di parlar male l'uno dell'altro. Fuori di qui non vedo spazi». Lo dice Matteo Renzi, intervistato da Bruno Vespa.

Mineo: so quanto Renzi è subalterno a donna bella e decisa
Da uno dei recenti fuoriusciti dal Pd, il senatore Corradino Mineo, sono arrivati oggi veleni su Renzi. «So - ha dichiarato Mineo - quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. Fino al punto - rincara - di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo». «Io so, ma non rivelo i dettagli di conversazioni private», rivendica l'ex direttore di Rainews24. «Non mi chiamo Renzi, non frequento Verdini, non sono nato a Rignano», ha detto ancora.

Archiviata indagine su spese Renzi in Provincia Firenze
Intanto, accogliendo la richiesta della procura, il gip di Firenze ha archiviato l'indagine sulle spese della Provincia di Firenze negli anni in cui ne è stato presidente l'attuale premier. Con le iniziative del Genio Fiorentino (la kermesse promossa dalla Provincia), scrive il Corriere Fiorentino nel dare notizia dell'archiviazione e nel riportare parti del decreto del gip, «Matteo Renzi non si è intascato denaro, anche se ha avuto un ritorno di immagine, ma ciò non ha rilevanza penale». L'indagine era nata da uno degli esposti del dipendente comunale di Firenze, Alessandro Maiorano. Il tribunale di Firenze ne ha già archiviati numerosi. Numerosi altri fascicoli, tutti su esposti di Maiorano, sono ancora aperti senza indagati né ipotesi di reato. Nell'elenco dei presunti sperperi denunciati da Maiorano, era finito anche un viaggio di Renzi negli Usa. Sulla vicenda ha indagato la guardia di finanza, che non ha accertato l'esistenza di reati.

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