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la decisione della iaaf

Doping, Russia sospesa per un anno dalla Federazione internazionale di Atletica

La Russia è stata sospesa dalla Federazione internazionale di atletica. Lo ha reso noto la Bbc, secondo cui il Consiglio della Iaaf ha votato a favore della sospensione con 22 voti a 1. La decisione è stata resa nota durante una conferenza stampa tenuta dal presidente della Iaaf, Sebastian Coe, a seguito della seduta per discutere del report rilasciato lunedì scorso dalla commissione indipendente della World Anti-Doping Agency (Wada).

L’agenzia mondiale antidoping aveva chiesto la messa al bando della Federazione di atletica leggera russa, aprendo la strada alla possibile esclusione degli atleti di Mosca da Olimpiadi, mondiali ed europei. In un rapporto di 323 pagine, frutto di un'inchiesta di 11 mesi, si spiegava che la sospensione dovrà durare fino a quando Mosca non avrà fatto chiarezza sui ripetuti casi di doping che hanno coinvolto i suoi atleti. Dopo la decisione della Iaaf Mosca salterà i prossimi appuntamenti internazionali sportivi, mondiali e Olimpiadi in primis, per l’atletica leggera

La commissione indipendente Wada ha identificato carenze sistematiche nei controlli della Federazione internazionale (Iaaf) e di quella russa che «impediscono o diminuiscono la possibilità di un efficace programma anti-doping» per gli atleti russi. E ha accusato il governo russo di essere complice di una diffusa pratica di doping con l'ausilio dei servizi segreti dell'Fsb, che avrebbero controllato il laboratorio antidoping moscovita anche durante i Giochi invernali di Sochi del 2014. La Wada si è spinta fino ad accusare direttamente il ministro dello sport di Mosca, Vitaly Mutko, di aver dato ordini diretti di «manipolare alcune specifiche provette» per le analisi antidoping.

La Russia è una potenza mondiale dell'atletica leggera e ai Giochi olimpici del 2012 a Londra è finita seconda dietro agli Stati Uniti nel medagliere e ora rischia che la Iaaf escluda i suoi atleti dalle maggiori competizioni internazionali. Secondo il Sunday Times di ieri, otto atleti vincitori di medaglie d'oro o d'argento all'Olimpiade di Londra 2012 avrebbero dovuto esser squalificati per doping già prima dei Giochi e sono invece sfuggiti alla sanzione per effetto di mazzette finite anche nelle tasche dell'ex presidente Iaaf Lamine Diack. Nello scandalo sarebbero coinvolti cinque atleti e altrettanti allenatori russi per cui è stata chiesta la sospensione a vita. Sarebbero coinvolti membri della Federazione russa, della Rusada, l'agenzia antidoping nazionale, della Iaaf e della Wada. Per l'avvocato canadese Richard McLaren, uno dei tre membri della commissione d'inchiesta indipendente della Wada, lo scandalo sportivo denunciato potrebbe essere «ben più grande anche di quello che ha coinvolto la Fifa qualche mese fa, poiché non riguarderebbe solo la parte amministrativa e organizzativa dello sport ma anche i risultati registrati negli ultimi anni».

Le indagini sul doping in Russia sono iniziate nel dicembre 2014, quando un documentario trasmesso dal canale tedesco Adr dal titolo «Top-secret Doping: How Russia makes its Winners» raccontò attraverso la storia di Vitaliy Stepanov e Yulia Stepanova, un dipendente dell'agenzia antidoping russa e un'ex-atleta squalificata per doping, il vasto e regolare uso di doping fra gli atleti russi.

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