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Parigi, la Farnesina conferma: «Valeria è morta»…

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la tragedia del teatro bataclan

Parigi, la Farnesina conferma: «Valeria è morta» Mattarella: risponderemo con intransigenza. Renzi: borsa di studio in ricordo

La Farnesina ha confermato la morte di Valeria Solesin, l'italiana che viveva a Parigi, rimasta coinvolta nell'attentato alla sala concerti Bataclan venerdì sera. Il ministero degli Esteri ha precisato che il «riconoscimento formale spetterà ai familiari» e potrà essere effettuato solo dopo la procedura di autopsia disposta dalla magistratura francese. La conferma della morte della ragazza era stata poco prima anticipata dal console generale italiano a Parigi, Andrea Cavallari, al quale le autorità francesi avevano consentito l'accesso alla sala dell'istituto di medicina legale dove sono composti i corpi delle vittime degli attentati terroristici.

Mattarella: Valeria rappresentava il futuro dell’Europa
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio ai genitori della Solesin: «Carissimi genitori di Valeria, vi scrivo per farvi giungere il cordoglio e la solidarietà, miei personali e dell'Italia intera, sapendo che nulla potrà lenire il vostro grandissimo e composto dolore». Valeria, ha scritto Mattarella, « era figlia d'Italia e figlia d'Europa. È stata uccisa da mano barbara, fomentata dal fanatismo e dall'odio contro la nostra civiltà, i suoi valori di democrazia, di libertà e di convivenza. Valeria è stata uccisa, insieme a tanti altri giovani, perché rappresentava il futuro dell'Europa, il nostro futuro». Il capo dello Stato ha anche assicurato che «insieme a tanti Paesi amici risponderemo con intransigenza a questa micidiale sfida di morte e di sopraffazione».

Renzi: una borsa di studio in suo nome
Esprimo il «cordoglio del governo e di tutti noi alla famiglia di Valeria. Credo che non ci siano parole, faremo di tutto per ricordare questa giovane ricercatrice. Penseremo con la famiglia un modo, magari una borsa di studio», ha sottolineato il premier Matteo Renzi dal G20 di Antalya. Il premier ha telefonato alla famiglia di Valeria Solesin: «È il momento delle determinazione e della saggezza» e ha auspicato che non venga usato «nessun tono superiore a quello di cui c'è bisogno». È «un momento delicato da affrontare senza isteria, ma con determinazione» con un «paese unito e compatto» e «senza polemiche».

I genitori avevano appreso la tragica notizia poco prima
«Nostra figlia è morta», aveva detto poco prima Alberto Solesin, padre di Valeria la studentessa veneziana presente al teatro Bataclan. I genitori della giovane, usciti per pochi minuti dalla loro abitazione a San Marcuola, nel centrale sestiere di Cannaregio, avevano detto di avere la certezza della morte della figlia, «ma manca solo per motivi burocratici l'ufficialità». Ufficialità arrivata intorno alle 15,30 prima con la conferma del console italiano, davanti all'obitorio a Parigi e poi direttamente dalla Farnesina. Venerdì sera era al Bataclan insieme al fidanzato, un'amica e un altro giovane. Nel corso dell'attentato, nella concitazione di quei momenti della giovane si erano perdute le tracce. Nella fuga aveva smarrito la borsa con il cellulare e i documenti.

La mamma: era una persona meravigliosa
«Era una persona meravigliosa e l'unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento» ha detto Luciana Milani, madre di Valeria. «Ricordate - ha detto ai giornalisti - che era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa». «Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva». Valeria si era laureata a tempo di record in Sociologia a Trento e si era trasferita in Francia per continuare la specializzazione alla Sorbona dedicandosi ai temi del ruolo delle donne tra famiglia e lavoro. Era una ricercatrice apprezzata sul piano accademico tanto da aver fatto una rapida e apprezzata carriera. «Ha un carattere forte e determinato», ha raccontato un'amica. Per anni è stata volontaria di Emergency, prima a Venezia e poi a Trento, come ha voluto ricordare Gino Strada.

Il bilancio della strage
Secondo quanto indicato dal primo ministro francese, Manuel Valls, sono 103 i cadaveri identificati dopo i terribili attentati di venerdì sera a Parigi, mentre tra i 20 e i 30 sono ancora in attesa di formale riconoscimento. «Saranno identificati nelle prossime ore», ha detto Valls all'esterno dell'«Ecole militaire», dove è stato allestito un centro per i familiari delle vittime. Il bilancio aggiornato delle stragi è di almeno 129 morti.

Sta bene Laura Apolloni, operata a Parigi
L'italiana ferita nell'attacco di venerdì al Bataclan di Parigi, Laura Apolloni, «è stata operata e sta bene», anche se molto scossa, ha detto il console italiano a Parigi, Andrea Cavallari. Laura era rimasta ferita da un proiettile alla spalla destra. «È stata operata ieri ed è ancora ricoverata» in ospedale, «molto provata e molto stanca». Il console ha quindi ribadito che «non ci sono invece informazioni di altre vittime italiane il che non vuol dire che abbiamo esaurito il nostro lavoro. Continuiamo a monitorare la situazione, a segnalare alle autorità francesi eventuali persone che non avessero dato notizie e siamo in attesa di avere riscontri», ha concluso. Al Bataclan è rimasto ferito anche un ragazzo che è stato medicato.

La Farnesina agli italiani in Francia: evitate spostamenti
Intanto, sul sito Viaggiaresicuri, l'unità di crisi della Farnesina, invita «i connazionali ad attenersi alle indicazioni delle Autorità locali e ad evitare ogni spostamento». «Hanno avuto luogo alcune sparatorie in una sala concerti e ristoranti nel X e XI arrondissement di Parigi. Vi sono state inoltre alcune esplosioni nei pressi dello Stade de France». «Si invitano i connazionali ad attenersi alle indicazioni delle Autorità locali e ad evitare ogni spostamento. In caso di emergenza contattare il Consolato generale», recita l'ultimo annuncio su Viaggiaresicuri.

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