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Renzi: reagire con equilibrio e senza isterismi. Borsa di studio per…

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al G20 di Antalya

Renzi: reagire con equilibrio e senza isterismi. Borsa di studio per Valeria

ANTALYA - Saggezza, buon senso, equilibrio. Soprattutto «niente isterismi». Sono queste le parole chiave della breve dichiarazione (nessuna domanda ammessa) resa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in una pausa dei lavori della prima giornata del G20. Il presidente del Consiglio ha, innanzi tutto, spiegato il contributo italiano alla sessione sui temi economici: sfide sulla crescita e le infrastrutture, lotta alla disoccupazione giovanile.

«C'è stato un riconoscimento (primo fra tutti il presidente della Commissione Juncker) dei risultati raggiunti dall'Italia in tema di riforme e di lotta alla disoccupazione». Ma in questo momento, aggiunge Renzi, «il nostro cuore e i nostri pensieri sono per Parigi, un attacco che riguarda non solo il popolo francese ma l'umanità intera». Renzi ha ricordato con emozione la morte della giovane ricercatrice italiana Valeria Solesin, uccisa da una «mano barbara». «Faremo di tutto - assicura il premier - per ricordare questa giovane ricercatrice che lavorava alla Sorbona con qualcosa che ricordi il suo impegno e le sue qualità, una borsa di studio in suo nome».

Renzi apprezza il messaggio di unità delle forze politiche italiane anche di opposizione sui fatti di Parigi perchè «questo è il momento in cui il livello delle polemiche politiche si deve abbassare». Ma l'Italia, aggiunge Renzi, «è un grande Paese che ha sofferto e vinto il terrorismo negli anni '70 e '80 e le stragi di mafia, anche in questo caso ne usciremo».
Ma per Renzi questo deve anche essere il «momento della determinazione» ma «con saggezza e buon senso». Il momento è delicato e «va affrontato con l'equilibrio che abbiamo sempre dimostrato, senza isterismi e in maniera compatta in Italia e in Euopa». Un invito a ripensare, quindi, le strategie solo militari di alcuni partner come Francia e Regno Unito, che rischiano secondo quano detto più volte da Renzi di «farci fare gli stessi errori fatti in Libia».

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