«È un tentativo di guerra globale dalle modalità inedite quello che sta deturpando l'inizio del nuovo millennio. Dobbiamo essere uniti, essere determinati e insieme affermare i principi del nostro umanesimo». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi a Firenze per la cerimonia di commemorazione dell'insediamento a Palazzo Vecchio del Parlamento di Firenze capitale del Regno d'Italia. «Non sradicheremo l'odio facendolo entrare nelle nostre vite e nella nostra civiltà - ha aggiunto - Il terrore vuole snaturarci, noi non ci piegheremo».
Matterella: pace chiama a prove e responsabilità non facili
Certo, nuove sfide vanno affrontate. Il capo dello Stato ha sottolineato infatti che «oggi la pace ci chiama a nuove responsabilità». Non saranno «prove facili - ha avvertito Mattarella - ma non bisogna mai rinunciare a grandi visioni, alla prospettiva di un umanesimo condiviso. Lo dobbiamo ai nostri figli, anche a quelli che sono stati così barbaramente uccisi e che resteranno sempre nel nostro ricordo».
«Terrore vuole snaturarci, non ci piegheremo»
La linea è netta. No all’odio e alla mera rappresaglia. «Non sradicheremo l'odio facendolo entrare nelle nostre vite e nella nostra civiltà. Il terrore vuole snaturarci. Noi non ci piegheremo. Non ci faremo rubare il nostro modello di vita e il nostro futuro». E ancora: «Difenderemo la qualità delle nostra civiltà e la offriremo al mondo, rimanendo fedeli ai valori che la hanno ispirata e affinata nel tempo».
«Sicurezza senza rinunciare a libertà»
Di qui la necessità di «garantire sicurezza ai nostri concittadini senza rinunciare alle libertà conquistate, affrontare il fanatismo e l'estremismo con assoluta fermezza, e promuovere il dialogo fra le culture e la tolleranza». Perché «nel dna italiano ed europeo è iscritto uno straordinario impasto di cultura, di umanità, di idee di libertà e di relazioni sociali. È parte della vita che viviamo ed è ragione del nostro desiderio di migliorarci». Valori da tenere presente «nel momento in cui il terrorismo sferra il suo attacco contro la nostra Europa e porta morte e barbarie in una delle sue città». Né può mancare - ha aggiunto - il senso di «giustizia, né la disponibilità a cooperare per uno sviluppo sostenibile e per ridurre le aree dove prevale la violenza e lo sfruttamento».
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