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Renzi: no leggi speciali o modifiche Carta, bene l’idea di …

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dopo gli attentati a parigi

Renzi: no leggi speciali o modifiche Carta, bene l’idea di larga coalizione

«Il tema è molto complesso: bisogna trovare un equilibrio, chi dice che è il momento della sicurezza e bisogna rinunciare a tutto esagera. Noi dobbiamo vivere, con i nostri valori e con il coraggio di non rinchiuderci. I terroristi vogliono ucciderci e se non ci riescono, cercano di farci vivere come vogliono loro. Non dobbiamo rinunciare alla nostra identità». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Sky Tg24, aggiungendo: «Non servono né isteria né sottovalutazione». Contro il terrorismo arriverà una proposta del governo di stanziamento di più risorse per la sicurezza nella legge di stabilità. E serve più «digitalizzazione» e «cyber technology», perché «una banca dati condivisa è un tema che va affrontato».

Il premier ha escluso la possibilità di chiedere al Papa la rinuncia al Giubileo per via del rischio attentati. Così come ha escluso una modifica costituzionale sui poteri speciali per motivi di sicurezza in situazioni di emergenza, come nel caso della Francia dopo gli attentati di Parigi. «Molto giusta» la proposta di Vladimir Putin di una grande coalizione contro l'Isis, così come «sarebbe molto positivo riportare la Russia al tavolo della coalizione internazionale». Esclusa anche l’ipotesi che «l'Italia intesa come Paese faccia affari» con Paesi che finanziano il terrorismo.

«Anche per Italia spese sicurezza fuori da patto stabilità»
Quanto alla proposta avanzata dal presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker di portare le spese per combattere il terrorismo fuori dal patto Stabilità, Renzi ha chiosato: «Il patto di stabilità non si deve applicare alle spese della difesa: lo avevamo proposto nel settembre 2014, ci fu detto di no. Ma è positivo, giusto, sacrosanto. Figurarsi se uno sta attento allo “zero virgola” sulla sicurezza. Quello che vale per la Francia varrà anche per l'Italia».

«Non vedo nesso tra strage e raid francesi»
Per Renzi non esiste «un nesso tra i bombardamenti di settembre e quello che è avvenuto», come dimostra il fatto che la strage di Charlie Hebdo avvenne «prima dell'inizio dei bombardamenti in Siria». Questo è il momento della calma, della responsabilità e dell'approfondimento», ha aggiunto. E ha poi spiegato: «Stiamo intensificando ogni tipo di controllo cercando di utilizzare anche tutti gli strumenti innovativi per mappare situazioni di pericolo: non sottovalutiamo nessun pericolo».

«Non cambio Carta, no a leggi speciali sicurezza»
Esclusa però «nel modo più categorico una modifica costituzionale» sui temi della sicurezza e del contrasto al terrorismo. «Non credo che la priorità siano leggi speciali. Non escludo però modifiche normative», ha detto Renzi, per rafforzare l'azione dell'intelligence. «Dal punto di vista tecnico, per come funziona la Costituzione, l'Italia può mandare gli aerei in Iraq perché c'è un governo che lo chiede, e non in Siria. Ma al di là degli aspetti costituzionali che sono molto importanti, la riflessione è più ampia: il tema non è “per reazione bombardiamo”». Il tema è decidere «qual è l'obiettivo», perché non va «commesso l'errore di bombardare ed andarsene», perché «io non voglio una Libia bis».

«Proporrò a partiti investimento in sicurezza»
Il premier ha ribadito la disponibilità del governo ad aumentare le risorse per la sicurezza. E ha annunciato una proposta a stretto giro. «La legge di stabilità per il 2016 aveva già più soldi del 2015 sulla sicurezza. Nei prossimi 15 giorni verificheremo se possiamo mettere più denari», ha detto Renzi a SkyTg24. E ha poi annunciato: «La settimana prossima farò una proposta a tutti per un investimento ulteriore non solo di sicurezza ma anche di recupero di determinate realtà».

«Molto giusta idea grande coalizione»
Ok da Renzi all’idea di grande coalizione anti-terrorismo. Una proposta, avanzata dal presidente russo Vladimir Putin, definita «molto giusta». Così come «sarebbe molto positivo» riportare la Russia al tavolo della coalizione internazionale.

«Mai avrei chiesto al Papa di rinunciare al Giubileo»
Per il presidente del Consiglio, «tutti i Paesi europei hanno lo stesso grado di rischio, e a chi dice: “c'è il Giubileo e il Papa è un obiettivo”, rispondo: certo massima attenzione, ma il Papa se è un obiettivo è un obiettivo sempre». Poi ha escluso che il governo abbia chiesto o chiederà al Vaticano di ripensare l'Anno Santo.

«Italia ha avuto ruolo individuazione Jihadi John»
Il premier ha infine rivelato che «per individuare Jihadi John, il boia dell'Isis, l'Italia ha collaborato con i suoi uomini, quando è stato chiaro che il boia era quell'uomo è stato chiaro anche per il lavoro che ha fatto l'Italia». E ha specificato che la collaborazione è stata per l'individuazione, non l'eliminazione dell'uomo.

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