Italia

Missioni internazionali, ok Camera a decreto proroga: testo va al Senato

  • Abbonati
  • Accedi
difesa

Missioni internazionali, ok Camera a decreto proroga: testo va al Senato

Sì dell'Aula della Camera al decreto legge che proroga la partecipazione militare italiana alle missioni internazionali per l'ultimo trimestre di quest'anno . Il provvedimento, approvato con 319 voti a favore, 103 contrari e 13 astensioni, passa al Senato per il via libera definitivo (scade il 29 dicembre). Il decreto di proroga delle missioni internazionali, approvato oggi in aula alla Camera in prima lettura, stanzia 301 milioni di euro per il rifinanziamento delle le missioni internazionali nell'ultimo trimestre del 2015 (primo ottobre-31 dicembre) e sempre per lo stesso trimestre 38,5 milioni di euro per la cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo.

Opposioni divise: sì di Fi, no del M5s, Lega astenuta
Le opposizioni si sono divise al momento del voto. Da Forza Italia è venuto un voto favorevole. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera Elio Vito, spiegando che il sì del suo gruppo «è un voto di responsabilità e apprezzamento alle nostre forze armate. Non è un voto a favore del governo Renzi che non lo merita ma è un voto a favore dell'immagine dell'Italia nel mondo». La Lega si è astenuta nell'Aula della Camera sul dl missioni internazionali. Voto contrario del M5s. Tra le novità inserite in prima lettura figura la possibilità attribuita ai servizi segreti di cooperare con «assetti della difesa» per interventi in situazioni «di crisi o di emergenza all'estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all'estero».

Garanzie intelligence estese a reparti militari all’estero
Non solo. È prevista l'estensione ai reparti militari impegnati «in situazioni di crisi o di emergenza all'estero», delle stesse garanzie legali previste per gli operatori dell'intelligence. Nella modifica presentata dalla commissione Difesa si stabilisce che il presidente del Consiglio può «emanare disposizioni per l'adozione di misure di intelligence di contrasto, in situazioni di crisi o di emergenza all'estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all'estero, con la cooperazione di assetti della difesa».

Ok a 64,9 milioni e 750 uomini per contrasto Isis
La spesa più alta è prevista per la partecipazione di personale militare alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (64.987.552 euro) seguita dalla missione in Afghanistan (58.617.770 euro). In particolare, la prima impegna 750 uomini (fino al 30 settembre erano 525 i militari). Il dispositivo nazionale messo a disposizione della Coalizione prevede una componente aerea, con connessa cellula di supporto a terra, con compiti di ricognizione e rifornimento in volo, nonché un contingente di personale, comprensivo di 100 unità appartenenti all`arma dei carabinieri, per le attività di addestramento e di assistenza per il controllo del territorio a favore del le forze speciali irachene e delle unità regolari del Governo regionale del Kurdistan iracheno, nonché personale di staff presso vari comandi della Coalizione; - non viene rifinanziata la missione in Georgia.

Missione in Afghanistan rifinanziata con 58 milioni
La nuova missione Nato in Afghanistan denominata Resolute Support Mission che dal primo gennaio 2015 è subentrata alla missione Isaf viene rifinanziata con 58.617.770 euro e 834 uomini, quasi duecento in più rispetto ai 630 dei primi nove mesi dell'anno. Vengono poi stanziati 5.982.563 euro per l'impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrein, in Qatar e a Tampa, e per esigenze connesse con le missioni in Asia e in Medio Oriente; 42.820.407 euro per la proroga della partecipazione del contingente militare italiano alla missione Unifil in Libano; 583.037 euro per la missione a Hebron e per l'addestramento delle forze di sicurezza palestinesi; 30.550 euro per la missione dell'Unione Europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah con con l'Egitto.

© Riproduzione riservata