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Attentati Parigi, comunità islamiche in piazza a Roma e Milano contro…

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lo slogan è «not in my name»

Attentati Parigi, comunità islamiche in piazza a Roma e Milano contro il terrorismo

Il mondo musulmano in Italia prova a mobilitarsi contro il terrorismo. Circa 500 persone, malgrado la pioggia battente, si sono radunate questo pomeriggio in piazza Santi Apostoli a Roma, per dire «no al terrorismo». «Musulmani d'Italia. Not in my name» si leggeva sullo striscione che campeggia sul retro del palco allestito in piazza, dove si sono dati appuntamento fedeli e guide spirituali e culturali dell'Islam cosiddetto “moderato”. La manifestazione è stata promossa dall'Unione delle comunità islamiche Italiane (Ucoii). In piazza anche diversi esponenti del mondo politico e sindacale: tra gli altri, i presidenti delle commissioni esteri di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, l'esponente di Sinistra Italiana, Stefano Fassina. Molti manifestanti hanno portato con loro cartelli con chiari messaggi contro il terrorismo: «#ionosonoterrorista», «L'Isis e un cancro del corpo islamico».

Alcune centinaia alla manifestazione di Milano
Un’altra manifestazione di segno simile a Milano. Anche in questo caso alcune centinaia di persone aderenti a diverse realtà della galassia islamica si sono date appuntamento a piazza San Babila per partecipare al presidio “Not in my name” organizzato dal Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano e Monza-Brianza) «e da altre 87 associazioni islamiche» come ha spiegato Davide Piccardo, coordinatore del Caim. Tra gli organizzatori il Psm (Partecipazione e spiritualità musulmana) e Giovani musulmani.

Imam in piazza: denunciamo uso violenza in nome dell’Islam
«I musulmani onesti denunciano l'abuso della nostro religione per la violenza» ha detto l'Imam Yahya Pallavicini, vicepresidente del Coreis, Comunità religiosa islamica italiana, tra i promotori della manifestazione «Not In My Name». Ieri il segretario del Centro culturale della Grande Moschea della capitale, Abdellah Redouane, che ha partecipato alla manifestazione romana, aveva annunciato l'inserimento nel sermone del venerdì di una condanna delle stragi di Parigi. «Abbiamo aggiunto un paragrafo col quale condanniamo il terrorismo dicendo che la vita umana è sacra e gli attentati non sono accettabili dall'Islam e dai musulmani», ha detto Abdellah Redouane, esortando gli imam in Italia a «non allontanarsi dal messaggio di pace e non cadere nella trappola del radicalismo».

«È nostro dovere assumere una posizione chiara e non negoziabile contro chi promuove il terrorismo» ha aggiunto Redouane aprendo oggi la manifestazione contro il terrorismo. E ha spiegato: «è dovere di ogni musulmano condannare la violenza e il terrorismo, i musulmani devono assumersi le loro responsabilità. Non ci riconosciamo nel fanatismo e nel radicalismo e di chi tradisce il messaggio di amore dell'islam». A lui ha fatto eco il presidente Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) e imam di Firenze Izzedin Elzir: «Stiamo dimostrando che abbiamo superato la paura e lo choc degli attentati, perché l'obiettivo dei terroristi è farci vivere nella paura. Assieme possiamo battere questo cancro dell'umanità».

Mattarella: non ci piegheremo agli assassini
«Gli assassini vogliono piegarci facendoci rinunciare ai valori di solidarietà e al nostro umanesimo. Noi non ci piegheremo». Questo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (indirizzato al Segretario Centro Islamico Culturale d'Italia) letto alla manifestazione “Not in My Name”. «Rendere pubblici i vostri sentimenti di fraternità, e al tempo stesso di condanna di ogni forma di violenza compiuta in nome di Dio, o di presunti valori religiosi, in qualunque Paese o continente si manifesti - ha scritto Mattarella - è un elemento che rafforza la nostra comune convivenza». E ha aggiunto: «Non possiamo accettare che le fedi vengano strumentalizzate e piegate da strategie disumane, che producono odio e cercano di spezzare le reti del vivere insieme e del dialogo. La risposta al terrore sta nella libertà, garantita dalla sicurezza della vita dei nostri concittadini, nella pace, nel diritto, nella collaborazione finalizzata a uno sviluppo sostenibile».

Il sostegno di Grasso e Boldrini
Alla manifestazione in piazza Santi Apostoli ha aderito il presidente del Senato, Pietro Grasso (che non ha potuto partecipare per precedenti impegni). Mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato stamattina i rappresentanti delle organizzazioni islamiche promotrici della iniziativa in piazza, che ha l'obiettivo di «dire no al terrorismo in nome di Dio». «È importante che le istituzioni italiane sostengano questa presa di posizione chiara e forte delle comunità musulmane - ha detto Boldrini - perché questo aiuta la convivenza civile e stabilisce il principio che il terrorismo non può avere una religione».

Chaouki da oggi sotto scorta per minacce ricevute
«La manifestazione contro l'Isis - hanno sottolineato il coordinatore dell'intergruppo per l'integrazione Khalid Chaouki e il presidente della commissione diritto umani del Senato Luigi Manconi, entrambi parlamentari Pd - è di grande importanza per la chiarezza dei contenuti e la nettezza delle parole d'ordine e l'importanza della rivendicazione di fondamentali valori condivisi». In primo luogo quello della «intangibilità della vita umana». Dopo la manifestazione di sabato - hanno concluso i due parlamentari - sarà «più difficile per gli xenofobi e per gli imprenditori politici dell'intolleranza parlare di complicità o ambiguità, dei musulmani d'Italia». Chaouki è da questa mattina sotto scorta in seguito alle minacce ricevute.

Salvini: stufo di fiaccolate, ora maniere forti
Alla manifestazione era stato invitato anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha deciso però di disertare l’evento: «Sono stufo delle fiaccolate e dei minuti di silenzio, vadano a farli in Siria - ha detto Salvini - Questo è il momento di agire usando le maniere forti e non il dialogo». «Oggi leggo che vogliono introdurre i controlli alle frontiere - ha aggiunto durante il suo intervento al congresso nazionale lombardo, in corso a Brescia - complimenti! ci sono arrivati anche loro. Io invece dico chiusura alle frontiere, chiudiamole e basta. Non ho paura dei terroristi ma dei pavidi e dei vigliacchi».

Ha falso documento belga, arrestato algerino a stazione Termini
Da registrare oggi l’arresto di un 24enne di origini algerine alla stazione Termini di Roma, nell'ambito di controlli anti-terrorismo. Il giovane è stato trovato in possesso di carta d'identità e patente falsi, entrambi apparentemente emessi dalle autorità del Belgio

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