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Papa Francesco: «Il Giubileo sarà l’anno del perdono»

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intervista alla rivista ufficiale dell’anno santo

Papa Francesco: «Il Giubileo sarà l’anno del perdono»

Afp
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Il Giubileo? «È l'anno del perdono, l'anno della riconciliazione». Di fronte al «sacrilegio contro l'umanità», «ecco, il Padre dice: “fermatevi e venite a me”». Lo ha sottolineato Papa Francesco, parlando della misericordia e del Giubileo che sta per cominciare, in un'intervista al settimanale “Credere”, edito dalle Edizioni Paoline, che è la rivista ufficiale del Giubileo.

Sono sicuro di essere un peccatore
«Sono peccatore, mi sento peccatore, sono sicuro di esserlo; sono un peccatore al quale il Signore ha guardato con misericordia. Sono, come ho detto ai carcerati in Bolivia, un uomo perdonato», ha dichiarato Papa. «Ancora adesso commetto errori e peccati, e mi confesso ogni quindici o venti giorni».

Il mondo di oggi ha bisogno di misericordia
A fare della misericordia il tema portante del pontificato, non è stata «una strategia», ha spiegato il Pontefice. «Il mio primo Angelus come Papa fu sulla misericordia di Dio e in quell'occasione parlai anche di un libro sulla misericordia regalatomi dal cardinale Walter Kasper durante il Conclave - ha ricordato Papa Francesco -; anche nella mia prima omelia come Papa, domenica 17 marzo nella parrocchia di Sant'Anna, parlai della misericordia. Non è stata una strategia, mi è venuto da dentro: lo Spirito Santo vuole qualcosa. È ovvio che il mondo di oggi ha bisogno di misericordia, ha bisogno di compassione, ovvero di patire con. Siamo abituati alle cattive notizie, alle notizie crudeli e alle atrocità più grandi che offendono il nome e la vita di Dio»

Il Giubileo deve contribuire a una «rivoluzione della tenerezza»
Il Giubileo della misericordia, ha detto Papa Francesco, deve contribuire a una «rivoluzione della tenerezza». E ha ricordato il famoso il «discorso alla luna» di Papa Giovanni XXIII, quando, una sera, salutò i fedeli dicendo: “Date una carezza ai vostri bambini” e quell'immagine divenne un'icona della Chiesa della tenerezza. Nell'intervista il Papa ha anticipato la sua volontà di compiere ogni mese «un gesto per testimoniare la misericordia di Dio». «Ci saranno - ha spiegato - tanti gesti che si faranno, ma un venerdì di ogni mese farò un gesto diverso». Una testimonianza, dunque, offerta «al mondo di oggi» che, ha concluso il Papa, «ha bisogno di misericordia, ha bisogno di compassione».

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