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Il Bologna fa il Napoli meglio del Napoli: 3-2, l’Inter…

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Il Bologna fa il Napoli meglio del Napoli: 3-2, l’Inter ringrazia

(Ap)
(Ap)

Dire che il Napoli ha giocato male, o meno bene del solito, significherebbe solo sminuire i molti meriti di un Bologna che oggi ha giocato la migliore partita in assoluto della sua stagione, e probabilmente la migliore in assoluto da parecchi anni a questa parte. Cedendo per stanchezza nei minuti finali, quelli che hanno consentito a Higuain di riaprire una partita chiusa per almeno 85 minuti.

Il Napoli non ha affatto giocato male, ha giocato da Napoli come fa di solito: soltanto ha trovato un Bologna che, almeno oggi, ha fatto il Napoli meglio di lui. Pressing, aggressività, ripartenze, attenzione massima sui secondi rimpalli, verticalizzazioni improvvise e, a chiudere il cerchio, un Mattia Destro in versione Gonzalo Higuain. Nasce da qui il 3-2 finale, più che meritato per quello che si è visto in campo. Se i gol bolognesi fossero stati quattro non ci sarebbe stato nulla da dire.

Che il Napoli non potesse continuare a vincere era nella logica delle cose, l’ultima sconfitta risaliva alla prima giornata di campionato: inattesa, contro il Sassuolo. E altrettanto inattesa è arrivata quella di oggi, sempre contro una squadra emiliana, terra evidentemente indigesta per Sarri e i suoi uomini.

Il Bologna di Donadoni non è (e non può essere) una grande squadra, ma in prospettiva futura vista l’età media dei giocatori può ambire a giocare un ruolo tutt’altro che trascurabile nel calcio italiano: peccato che, secondo logica, i pezzi pregiati saranno quasi sicuramente destinati a vestire altre maglie. Ma finché ci sono e mettono in campo gambe e polmoni come hanno fatto oggi, i tifosi felsinei sono destinati a prendersi più di una soddisfazione. Non ho mai creduto, e l’ho scritto nel momento peggiore del Bologna prima del cambio di allenatore, che questa squadra fosse destinata alla retrocessione. La partita di oggi ne è la più chiara testimonianza. Donadoni ha saputo sistemare tutti nel ruolo più adatto, ha ridato fiducia e motivazioni, e soprattutto l’ha fatto passando dalla strada più perigliosa: quella del gioco.

Sarri paga probabilmente la testardaggine nel voler insistere sempre e comunque sugli stessi uomini: vero che in questo modo non modifica né l’assetto di gioco, né il tasso di qualità della squadra. Ma è altrettanto vero che in questo modo logora i giocatori, che non possono per semplici motivazioni anatomo-fisiologiche, essendo esseri umani, correre come ossessi per un campionato intero. Finora ci sta riuscendo solo il Barcellona, sommando al campionato spagnolo la Champions, e temo che tra un po’ di anni sapremo perché.

Non deve illudere, dal punto di vista della condizione fisica, il recupero nei minuti finali: più che per la brillantezza dei partenopei è arrivato per la classe di Higuain, che tocca benissimo il pallone anche senza correre come un pazzo, e per il chiaro calo di rendimento atletico degli uomini di Donadoni. Del resto qualche scricchiolio si era visto negli ultimi venti minuti della partita contro l’Inter, quando nonostante il vantaggio di un uomo per l’espulsione di Nagatomo, Reina e compagni erano apparsi in difficoltà davanti alle azioni avversarie.

Il campionato è ancora lungo, molto lungo. Ma soprattutto finalmente è bello come non lo vedevamo da troppo tempo.

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